Venerdì 11 settembre andiamo a sbirciare in una sala prove del Teatro Comunale. Gli artisti stanno provando uno spettacolo, anzi lo creano letteralmente sotto il nostro sguardo.

Senza scarpe e con abiti comodi si muovono nello spazio, dialogando con il corpo. A coppie, congiungono le mani e le muovono leggere nell’aria. Poi il contatto si fa più profondo, sono i corpi a congiungersi creando forme bizzarre. Nessuna musica li guida, solo la voce di Cinzia. Il tempo passa ma sembra si sia fermato. Sui loro volti si notano espressioni diverse: qualcuno è concentrato, qualcun altro assorto o sognante, c’è chi sorride e si diverte perché il compagno lo ha incastrato in una strana posizione.

Finita questa parte, quasi giocosa, ci disponiamo in cerchio e veniamo raggiunti da Tiziana, esperta in una particolare forma di comunicazione: la LIS (lingua dei segni italiana). Il gruppo pare preparato, ogni attore dice il suo nome accompagnandolo ai corrispettivi gesti.

Lasciamo i nostri attori nell’attesa che arrivino le 19, ora in cui è prevista la rappresentazione, e raggiungiamo il ridotto del teatro. Qui troviamo una coppia di adulti e un paio di tavolate di bambini intenti a disegnare. Le opere sono quasi terminate e pronte per essere mostrate e commentate. Luigi Dal Cin e Chiara Carrer (nomi noti nel mondo dell’illustrazione per l’infanzia) dispongono i bambini attorno a loro e cominciano a selezionare i disegni. I proprietari delle opere si alzano e, a turno, danno delucidazioni in merito ai personaggi inventati. Se vedo il disegno di un omone peloso e barbuto, dallo sguardo torvo e minaccioso, che cosa posso pensare?

Foto di Luca Malaguti

La risposta più ovvia è che sia un uomo molto molto cattivo, ma pensandoci meglio forse è solo arrabbiato perché gli hanno rubato il gelato. Oppure è triste perché la sua fidanzata lo ha lasciato, suggerisce un bambino del gruppo. Riflettendo sui pregiudizi, la fantasia dei più piccoli si rivela la migliore arma per sconfiggerli. Questo è il messaggio che questo colorato laboratorio riesce a trasmettere.

Sono quasi le 19, dobbiamo tornare dai nostri attori per vedere la prima dello spettacolo “La forma del vuoto”.

Quello che ci siamo dimenticati di precisare è che i nostri attori sono speciali, e alcuni lo sono di più.

Il Gruppo Teatro Danza “Fragile” lavora con ragazzi tra i 20 e i 30 anni affetti da varie forme di disabilità. Al loro fianco c’è un gruppo di volontari che li supportano, accompagnandoli nella recitazione. Oggi, in particolare, si sono aggiunte alcune ragazze per la prima volta. Il workshop è rivolto principalmente a loro, per metterle in contatto con questo mondo e con metodologie, quali la contact dance e la LIS, che si sono dimostrate molto efficaci per lavorare con questi ragazzi.

Lo spettacolo è un vero successo e tutti ricevono la giusta dose di applausi, forse qualcuno deciderà di unirsi al progetto e collaborerà a nuovi spettacoli per “Fragile”.

I laboratori appena descritti sono stati inseriti all’interno di una giornata dedicata al teatro il cui scopo era sensibilizzare grandi e piccini verso la diversità, il dialogo, la comprensione e accettazione dell’altro oltre i pregiudizi. L’iniziativa, dal nome UN TEATRO LUNGO UN GIORNO, ha visto susseguirsi anche una serie di spettacoli teatrali che hanno impegnato il Teatro Comunale e la Sala Boldini sino a sera. Con questa giornata si è conclusa la ventiduesima edizione di Estate Bambini, manifestazione nota e amata dalle famiglie ferraresi, che quest’anno si è rinnovata “invadendo” tutta la città e collaborando con diverse realtà associative.

Questa giornata all’insegna del tetro, la musica e i laboratori è una bella novità, speriamo diventi una costante nel programma di Estate Bambini.

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