Il circo del Ferrara Buskers Festival ha levato le tende, come Mary Poppins arriva il vento a sferzare le vie del centro storico, portando via tutto quello che potevamo essere e siamo stati (ma solo per dieci giorni all’anno). Rimaniamo qui, con le nostre pillole di consapevolezza che manderemo giù con un po’ di zucchero e molte ricciole durante l’inverno. Che cosa rimane dei Buskers? Ognuno può scegliere la sua risposta, tra polemiche cittadine e ricordi musicali, ma uno spazio imprenscindibile nel bilancio finale ce l’avranno loro, ormai le vere star del Festival: i Fotografi.

Foto di Giulia Paratelli

Sono ovunque, anzi, “siamo” ovunque, perché con gli smartphone ormai più che spettatori ci siamo mutati in fotografi pure noi. E così si vedono braccia abbronzate che si intrufolano direttamente nello spazio vitale dei musicisti, obiettivi schierati davanti ai gruppi, tutti assetati di smorfie, barbe lunghissime, espressioni strane, volti bellissimi, strumenti assurdi. Tra chi tenta di estrarre un’immagine che non è ancora stata scattata (nel caso, auguri e viva le utopie) e altri che invece vogliono soltanto portarsi a casa la cartolina di quella sera in cui agitavano maracas assieme a bambini in via Saraceno. Di sicuro, è impossibile non notarli o forse è il contrario: siamo talmente assuefatti agli obiettivi, di cellulari o macchine fotografiche, che la loro diffusione epidemica nemmeno più ci colpisce. Siamo tanti, siamo replicanti, e il Festival è anche nostro.

1 Commento

  1. Veronica scrive:

    In effetti l’ho notato anche io, ho visto più macchine fotografiche ed obiettivi di un certo livello nei giorni del festival, che in tutta la vita . Poi ci saranno varie mostre fotografiche , e anche gli instagramers di ferrara hanno lanciato un challenge fotografico dedicato ai buskers , e in 11 giorni ha ottenuto più di 1200 post … E ora verranno selezionate le 3 migliori .

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