Ero una ragazzina, quando De Sica girò a Ferrara “Il giardino dei Finzi Contini”. In piena estate vennero effettuate alcune riprese nei campi di tennis della Marfisa. Scene mai viste, perchè poi vennero tagliate e sostituite con quelle che si vedono nel film, girate altrove. Si racconta che De Sica si era fatto preparare un letto dentro la palazzina, per riposare un poco nel caldo del pomeriggio. Io non ho vissuto nulla di tutto questo, pur abitando proprio di fianco alla Marfisa, perchè ero al mare con la mia famiglia.
Mi è sempre dispiaciuto di non aver mai visto all’opera nè De Sica nè Antonioni, chissà perché. Dov’ero quando Michelangelo girò “Al di là delle nuvole”? Chissà.

Solo per “Amore amaro” di Florestano Vancini mi sono ritrovata, vestita di tutto punto anni ’40, a fare la comparsa tra le persone che salutavano i bambini in partenza per le colonie estive. Tre giorni alla stazione di Rovigo, più adatta per sembrare quella di Ferrara, nella finzione filmica. Nessun ricordo, quindi, che mi emozioni ancora.

I fotogrammi del film di De Sica li conosco ormai a memoria, rivedo una mia bellissima amica, Gabriella Ingoglia, che saluta il protagonista da dietro le sbarre della finestra della casa di fronte alla sua, in Via Cisterna del Follo. Ma soprattutto guardo incantata ogni volta, con ancora più emozione, quella bellissima ragazza ferrarese che appare nelle scene alle giostre del tiro a segno, con Lino Capolicchio e Fabio Testi, ovvero Giorgio e Malnate.

Non la conoscevo affatto, allora, eppure la vita curiosamente me l’ha presentata molti anni dopo, in casa mia. Una mamma, come me, di una bambina che frequentava lo stesso asilo, l’incontro alla festa di compleanno di mia figlia. La vidi entrare e in un attino riconobbi la stupenda ragazza del film. Stupita le dissi con piacere di averla riconosciuta! Lei lo fu ancora di più, di come io avessi potuto, dopo tantissimi anni, cogliere nelle sembianze mature l’immagine di lei ventenne.

E così Michelina Falcone, vincendo il suo naturale riserbo, si dovette arrendere alla mia curiosità di sapere di più su quella sua esperienza di attrice. E mi raccontò che era nato tutto per caso. Accompagnava una sua amica ai provini per le comparse, non avendo lei invece nessun interesse in merito. Ma si lasciò convincere a provare anche lei stessa. Finì che l’amica non fu scelta e a lei invece venne affidato quel piccolo ruolo, che non era da semplice comparsa, ma un frammento di reale recitazione. In cui appariva il suo talento innato, tanto che De Sica le disse che era davvero portata per fare cinema e che avrebbe dovuto assolutamente continuare.

Invece quella per Michelina fu l’unica esperienza d’attrice. Si laureò in medicina, ma non esercitò mai la professione, perché si sposò ed ebbe cinque figli. Solare, intelligente, ironica e schiva, era una persona davvero affascinante, con un velo di mistero. Lasciò la laurea nel cassetto per dedicare tutta se stessa alla famiglia.

Nel 2010 Michelina morì improvvisamente, quando le nostre figlie erano adolescenti. Il suo viso resta giovane e bellissimo per sempre in quei pochi fotogrammi, che rivelano una naturale forza recitativa, la stessa forza che le ha fatto scegliere con passione un’altra strada.

Rivediamola, pensando che l’abbiamo avuta accanto. Un pensiero per lei Ferrara deve averlo.

14 Commenti

  1. Marcella Pirazzoli scrive:

    Grazie. Respirare per qualche minuto l’aria della sorpresa alla festa di bambini.. giovani, mamme.. nel film per Sempre.

  2. Florio Piva scrive:

    Lei mi ha finalmente raccontato la storia di una ragazza che, attraverso il film ” Il giardino ..”, ho sempre apprezzato ogni volta che mi sono rivisto quel capolavoro Quante volte mi sono chiesto quale percorso di vita avesse intrapreso quella ragazza dagli occhi così espressivi, carichi di dolore quando ha saputo della morte di Melnate!
    Grazie a Lei ora so. Mi dispiace moltissimo per la prematura sua dipartita e a lei va il mio pensiero.
    A Lei, signora Flavia,ancore il mio grazie.

  3. Donatella Galliera scrive:

    Cara Michela, nei miei ricordi rimarrai sempre la ragazza bellissima e dolcissima che frequentava le superiori con me.
    Grazie a Lei Signora Franceschini che con il suo articolo mi ha fatto rivivere dei momenti lontani nel tempo e struggenti.

  4. Gardenia scrive:

    Struggente e dolce il ricordo della bella e giovane signora che ho conosciuto quando accompagnavo mia nipote a giocare con Roberta. Grazie Flavia

  5. Gabriella Vasilotta scrive:

    Conobbi Michelina proprio in quegli anni per una forte amicizua che la legava a mia cognata Claudia.
    La sua presenza fisica strideva con il diminuitivo del nome, frutto di un antico retaggio del centro sud.
    In effetti De Sica le aveva creato qualche aspettativa dal punto di vista cinematografico, ma lei inseguiva sogni concreti che in parte avra’ realizzato con successo, soprattutto nel ruolo di madre.

  6. Riccardo scrive:

    Un grazie sentito. Mi ha dato delle emozioni incredibili. Lei ci ha dato tutto e ci ha dedicato la sua vita. Ci manca moltissimo.
    Sono uno dei figli di Michelina.
    Grazie ancora

  7. paola desantis scrive:

    Michelina Falcone, anzi Falcone Michelina, come si diceva allora, nei lontani anni ’60 negli appelli scolastici. Insieme alle scuole Medie, In particolare la I E della Torquato Tasso in in lontanissimo 1965… classe femminile, grembiuli neri… lei alta e silenziosa con un inconfondibile caschetto di capelli scuri, negli ultimi banchi….Foto scolastiche di allora, che conservano il ricordo di quel sorriso, che ritrovammo pochi anni dopo quasi come in una favola sullo schermo cinematografico di un grande film… Solo da poco ho saputo della tua precoce scomparsa cara compagnia di una ormai mitica infanzia… l’unica vera attrice della mia vita.
    Paola ’54

  8. Edoardo Penoncini scrive:

    Sono stato in classe con Michelina un anno, era in banco con Claudia, alla destra della cattedra (ricordi Donatella Galliera?), di quella esperienza non la sentii mai parlarne. Capelli lunghi, riservata con il dono della discrezione e una vena di malinconia che portava con sé.
    La vidi l’ultima volta in stazione a Bologna nel 1974, direi fosse maggio, fu lei a vedermi, io stavo per andare a Firenze lei aspettava il treno per Ferrara, quasi mezz’ora a parlare della nostra nuova prospettiva di studio e di quell’anno di scuola, insegnanti e compagni. Nel 2013 ho appreso della sua scomparsa e mi tornò alla mente una frase di quell’ultimo incontro sul concetto di confine…
    Sono convinto, Riccardo, che sia stata una mamma eccezionale.

  9. Gianluca Cosua scrive:

    Ho avuto il piacere di averla come compagna di corso alla scuola interpreti di Via Mascheraio nei primi anni 70. Era veramente una bella ragazza e anche molto simpatica. Tutte le volte che vedo il film mi ritorna in mente nel banchetto vicino al mio…sempre sorridente!

  10. Carlo Magri scrive:

    Cara Donatella mi associo al commento di Edoardo, è’ un piacere ritrovarti e rileggerti anche se solo via on line dopo tanti anni.
    Io sono un altro testimone di quella classe. Oltre al mio lavoro seguo da anni l’imaging ferrarese molto da vicino. Pur giovane ho visto girare diverse scene di quel film, ad esempio in Ercole d’Este con la finta neve. Di recente ho realizzato un video, selezionato all’Ischia Film Festival prorio sul cinema girato a Ferrara. Complimenti anche a Flavia Franceschini per l’articolo e la sensibilità.
    un saluto
    Carlo Magri

  11. Gianni Bolognesi scrive:

    Confermo ciò che disse la mia Cara amica Donatella Galliera e mi complimento con Lei Signora Signora Franceschini per l’inervento con questo articolo per rammentare la Bellissima interprete
    di Michelina, la ragazza del tiro a segno ne “Il giardino dei Finzi Contini”

    Ebbi il piacere e la fortuna di conoscere Michelina Falcone, apprezzandola per la sua immediata disponobilità a scambi di idee, nonostante i brevi momenti in cui ci si vedeva.

    Lei impegnata nella sua parte e io ero il trovarobe di Vittorio De Sica sempre occupato per tutto il periodo delle scene girate a Ferrara. Ho presenziato in 7 scene con abiti diversi in qualità di comparsa, ma lei mi riconosceva immediatamente, salutandomi con un sorriso a distanza quando passavo davanti alla bancherella del tiro a segno, che faceva bene alla mente e al cuore.

    Era sempre piacevole guardarla con quella espressione seria e triste ma invitante e disponibile ad una conversazione. Tutte le volte che la rivedo nel Film mi riaffiorano quelle piacevoli emozioni di quei momenti vissuti insieme.

Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, ricordati di respirare. Non saranno ospitati negli spazi di discussione termini che non seguano le norme di rispetto e buona educazione. Post con contenuti violenti, scurrili o aggressivi non verranno pubblicati: in fondo, basta un pizzico di buon senso. Grazie.