Ci sono persone che alle sette del mattino, mentre voi indossate ancora i pantaloni sfondati di un pigiama di flanella, inaugurano l’alba con venti vasche in piscina prima di infilarsi nel freddo di una macchina. E’ il popolo della piscina del mattino. E’ qui che incontriamo una persona non proprio comune: Marisa Cecchetti, danzatrice in apnea.

Che cosa significa ballare in apnea? Per semplificare all’estremo, possiamo dire che ci sono due modi di intendere il ballo. A casa da soli, cuffie sulle orecchie, o in pubblico, davanti  a decine di persone. E poi ci sono quelli che ballano sott’acqua. Il palcoscenico di Marisa è l’abisso dei mari di tutto il mondo. Fare apnea non vuol dire solo trattenere il fiato per guardare i fondali. Significa esercitare un controllo sulle proprie capacità fisiche e mentali per scoprire che i limiti si possono superare. In apnea, infatti, bisogna controllare il respiro, come in meditazione. Niente di rivoluzionario. Il riflesso d’immersione è antico e istintivo quanto il bisogno di scaldarsi le mani d’inverno. E danzare a parecchi metri sott’acqua è qualcosa di davvero scenografico. Il blu del mare evoca quello dello spazio, in un’assenza di gravità che rende tutto più lento ed elegante.

Invitiamo Marisa alla piscina di via Beethoven. Sono le sette del mattino. Saremo gli unici, penso. Sbagliato. La piscina è affollata dal coraggioso popolo delle sette. Marisa indossa due abiti uno dietro l’altro, uno rosso da cocktail e uno nero con guanti appaiati. Il risultato lo vedete da voi.

Foto di Giacomo Brini

Dal blu della piscina al bianco del bar. Dopo la danza è il momento per un caffè e due chiacchiere.

Marisa, hai studiato fisica, poi sei diventata danzatrice, giusto?
Sono danzatrice e apneista. Il mio amore per il nuoto è nato da bambina alla Piscina Comunale in via Porta Catena. Nella vita di tutti i giorni lavoro alle Poste.

Quando dici di ballare in acqua pensiamo tutti al nuoto sincronizzato. Tu invece, vai lì sotto e balli.
Sì, da più di un anno svolgo attività di danza in apnea nella piscina più profonda del mondo, la Y-40 di Montegrotto Terme. Certo il mare è uno scenario migliore rispetto alle piastrelle di una piscina.

Come si può definire questo tipo di danza?
Water Contact. Mi spiego. Una volta l’anno alla Palestra di via Recchi (“La Palestra”) organizzo un corso che è tenuto da insegnanti di contact (il principale è il danzatore e coreografo Riccardo Meneghini), l’evento si chiama, appunto, Ferrara Contact, ed è un weekend (l’ultimo weekend dei Buskers) dedicato a questa danza nata negli anni ’70 negli Stati Uniti. E’ una pratica nella quale i punti di contatto fisico fra almeno due danzatori diventano il punto di partenza per un’esplorazione fatta di movimenti improvvisati. E’ lo stesso tipo di danza che trasferisco sott’acqua. Possiamo chiamarla danza improvvisata in immersione.

Vorresti tenere dei corsi di danza sott’acqua?
Mi interessa più la ricerca dell’insegnamento, anche se non escludo la possibilità di danzare con qualcun altro che voglia provare (come già ho fatto), tenendo però conto che se si va alla Y-40 occorre che abbia un brevetto di apneista. Ho svolto delle ricerche di movimento corporeo in acqua termale sfruttandone la particolare scenografia e la possibilità di restare a discrete profondità (-10/-20 mt) danzando piacevolmente nella quasi assenza di gravità. Il primo problema da risolvere è quello delle orecchie, bisogna trovare la giusta compensazione per evitare la rottura del timpano. Ho scritto un manuale “Passi di danza in acque profonde” che raccoglie tutti i problemi riscontrati durante le ricerche e le relative soluzioni.

Abbiamo visto dei video di danza sott’acqua, quelli di tango sono i più spettacolari. Come avvengono le immersioni e le riprese?
Ci si cala giù di parecchi metri usando le braccia, attaccandosi ai cavi. Il videomaker se è in apnea segue il danzatore o lo aspetta, se invece deve stare a maggiori profondità ma non è ancorato sul fondo con dei pesi, al massimo si attacca al cavo o alla scaletta per restare fermo, oppure pinneggia durante le riprese per farle in movimento attorno al danzatore. Posso resistere quattro minuti e venti secondi in superficie, stando ferma.

Si può praticare apnea a Ferrara?
Fino a poco fa eravamo costretti ad andare fino a Occhiobello, a Ferrara è sempre stato un problema affittare una corsia per allenarci. Da gennaio 2016 la piscina Beethoven ci darà una corsia per allenamenti apnea e per i corsi di primo livello apnea tenuti da Iosto Chinelli.

Come s’inizia ad andare sott’acqua senza bombole?
Di sicuro non ci s’improvvisa. Sono necessarie tecniche di rilassamento derivate dallo yoga e un training mentale associato a tecniche di respirazione. Di sicuro è uno sport di nicchia, però contagioso. Altre danzatrici ferraresi come Ruth Zanella e Alessandra Fabbri stanno provando water dance in superficie.

Se vi viene voglia di scappare sott’acqua:
http://priscilladive.com/
email: info@priscilladive.com

Per saperne di più:
https://www.youtube.com/user/ferraracontact
http://freedivingdancer.altervista.org
https://www.facebook.com/freedivingdancer/

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