Fare il backup è un gesto semplice e ormai quotidiano. È quell’operazione di salvataggio su un disco esterno, su un cd, dvd o qualunque altro supporto esistente di file per noi importanti e preziosi, per evitare che vadano perduti facendone una copia. È difficile scegliere quali cose riporre in queste scatole virtuali: vecchie foto, frammenti di poesie, lettere, appunti… ricordi lontani e vicini che forse ci servono ancora. Ma è qualcosa di cui abbiamo grande bisogno, per riflettere su quanto è stato, capire meglio il presente, organizzare il futuro. Due anni fa abbiamo provato ad immaginare il backup di Piazza Trento e Trieste, recuperando la memoria storica di un luogo centralissimo che ha visto generazioni di nostri concittadini passare guardando per aria immersi nei loro pensieri, aspettare sotto la pioggia qualcuno, incontrarsi, ritrovarsi, rincorrersi, darsi appuntamento, innamorarsi e pedalare via veloci. Sono stati mesi intensi e appassionanti: abbiamo raccolto tante storie e frammenti di vita tra passato e presente, confluiti poi nel libro Backup di una piazza e nell’omonima mostra in Galleria Matteotti, oltre che in tanti articoli pubblicati online su queste pagine.

Sono tantissimi i luoghi di Ferrara che meriterebbero un backup per preservarne la memoria ma oggi una zona ha bisogno di aiuto più di ogni altra per ritrovare la sua identità e il suo splendore. È un quartiere bellissimo alle porte del centro storico, nato appena un secolo fa durante l’addizione Contini seguita alla demolizione della Fortezza pontificia. Oggi lo chiamiamo impropriamente GAD, come acronimo di Giardino-Arianuova-Doro, ma fino a poco tempo fa era solo e semplicemente per tutti il quartiere GIARDINO. C’è chi questo quartiere lo abita da sempre e ne ha visto il mutamento negli anni, chi ci viene a lavorare ogni giorno, chi ci porta i bambini a scuola, chi lo attraversa da e verso la stazione dei treni e nemmeno fa caso più a quante cose belle contiene. C’è anche chi si guarderebbe bene dal venirci a stare, chi non ce la fa più e si è chiuso in casa vittima della paura e delle circostanze, chi molla tutto e se ne va altrove svendendo un’abitazione a prezzi ormai fuori mercato, stanco di continui episodi che riempiono le pagine di cronaca sui giornali locali, tra risse, accoltellamenti, cortei, strumentalizzazioni politiche e battaglie ideologiche infinite su come vadano risolti i problemi della zona.

Ci sarebbero da riempire pagine e pagine di storie, opinioni, racconti, di come era il Giardino, di come è oggi, nel bene e nel male, di quanto è successo e quanto ancora stiamo facendo succedere nel quartiere, nessuno si senta escluso. Così, complice il festival Giardino d’estate che fino a metà luglio animerà il parco Giordano Bruno con tantissime attività a cura di tante associazioni di Ferrara, abbiamo pensato di rimboccarci le maniche e fare la nostra parte, iniziando un vero e proprio BACKUP DI UN QUARTIERE.

La nostra redazione si mette quindi a disposizione degli abitanti per raccontare l’identità mutevole del quartiere Giardino, raccogliere e condividere voci e volti, storie del passato e del presente. Dal bunker nascosto sotto l’erba del parco ai bei tempi delle ville liberty, dai ricordi del pompiere in pensione alle avventure della tifoseria spallina, ascoltando i racconti del barista cinese e del ferroviere, cercando curiosità sul grattacielo e sulla Gigina. A contatto con la realtà, lontano dagli stereotipi e dai luoghi comuni.

Articoli di Backup di un Quartiere