di Alida Nepa

“Abito a Codigoro e il primo anno che venivo a scuola scendevo dal treno in stazione a Ferrara invece che a questa fermata,  poi di nascosto prendevo l’autobus n.6, tutto per non far capire che venivo qui”– racconta schernendosi A.M., un diciottenne dai jeans a vita bassissima e i capelli con riflessi rosa – “poi ho pensato: sa min frega se tutti pensano che è una scuola di emme, io ci sto bene, mia madre non deve più urlare alla mattina per farmi alzare – ridacchia – e troverò da lavorare di sicuro perché fare l’elettricista mi piace”.

Sessantasei anni e la sfida è più che mai sempre la stessa. Se far quadrare i tre sostantivi – lavoro, integrazione, crescita personale – era già complicato nel 1951,  quando all’energico e ispirato don Calabria veniva donata la Villa del Seminario (dove rimase qualche tempo anche De Chirico, ricordate?) per aiutare gli orfani del dopoguerra, nel mondo di oggi la complessità della sfida aumenta. Ci troviamo in via Comacchio alla Città del Ragazzo, una vera grande città divisa tra il Centro Studi per la Formazione Professionale e l’Istituto Don Calabria per le attività sociali, diretta con mano ferma da Giuseppe Sarti, che le sfide è abituato ad affrontarle e risolverle. È vero, a questa spiaggia spesso approdano ragazzi provenienti da percorsi di frustrazione scolastica, con problemi familiari o di integrazione culturale, una realtà che viene contenuta e gestita perché si intreccia con i molti fantasmi che attraversano la città; ma è altrettanto vero che qui vi è un reale recupero della dispersione scolastica e gli studenti escono con un’identità, idee chiare sul futuro e un mestiere in mano, riconciliati con l’odiata istituzione “scuola”. Un traguardo, a dir poco, straordinario.

Parlare dell’attività più  importante della Città del Ragazzo, cioè i Percorsi di Formazione per ragazzi dai 15 ai 18 anni, una delle grandi aree di cui è responsabile l’attivissima Monica Bertelli, significa parlare di una Scuola innovativa che già molti anni fa realizzava progetti di alternanza scuola-lavoro, dove non ci si sfinisce lottando con i libri, le interrogazioni e i voti ma si propone un apprendimento pedagogico rivoluzionario basato su situazioni lavorative reali; un mondo dove finalmente si usano molto le mani e poco le penne, una scuola in cui chiunque è educatore e dove la materia più importante è la relazione positiva tra compagni e con i docenti.

Larbi E., 20 anni, che ha concluso la Scuola nel 2015 conseguendo la qualifica di Operatore Meccanico ricorda: 

Avevo poca voglia di studiare, ero un casinista alle Medie, ma qui ho potuto imparare un mestiere molto richiesto e adesso lavoro nell’azienda AF Technology di Casumaro. Sono contentissimo, di più, ho uno stipendio buono e finalmente dimostro che so fare qualcosa anche se a scuola facevo pena.  

Foto di Cristiano Lega

Le qualifiche professionali rilasciate (ad esempio operatore meccanico, amministrativo-segretariale, del punto vendita e di impianti elettrici e solari/fotovoltaici) sono riconosciute a livello regionale, nazionale ed europeo. Informarsi è un piacere quando si parla con Gianmarco Salvi, che da decenni con passione e competenza orienta, consiglia, rassicura e incoraggia ragazzi e genitori.

Molti Corsi di Formazione Adulti si rivolgono ai ragazzi più grandi già usciti dalle Superiori, alle persone che non hanno mai lavorato oppure disoccupati, a chi vuole imparare un lavoro manuale richiesto dal mercato… non è un’ottima e concreta proposta?

G: Nel 2016 la Formazione Professionale evidenzia un trend in continua crescita, cui si aggiunge un successo occupazionale a brevissimo termine pari al 50%, che raggiunge punte del 60%; ecco perché i percorsi professionali sono saturi in tutta l’Emilia Romagna: finalmente si è capito che imparare un mestiere significa riuscire ad ottenere in tempi molto brevi un contratto a più cifre che molti diplomati/laureati si sognano.

Città del Ragazzo ultima spiaggia o al contrario prima scelta per chi vuole imparare bene un lavoro?

G: Qui ha la sede italiana la Centrale Nazionale di Simulazione d’Impresa, già presente da tempo in tutta Europa, che ricalca esattamente la struttura e le funzioni di un ufficio reale nei tempi di lavoro, negli ambienti e nei documenti. Gli incarichi variano secondo i ritmi di apprendimento di ciascun allievo; ci sono contatti con la Banca, Enti, Università, Scuole Medie e Superiori, imprese reali ”madrine” e altre 5500 imprese simulate italiane e internazionali: un allenamento che metterà l’allievo in grado di lavorare speditamente in una qualsiasi azienda. Questa è l’unica Scuola di Ferrara ad avere adottato questo rivoluzionario metodo didattico che – ahimè – esige professori particolarmente motivati e disponibili.

Foto di Cristiano Lega

Frequentano il corso Amministrativo-Segretariale Andrea S. e Andrea M. – provenienti dall’Alberghiero e dall’ITI – e annuiscono quando Angelica Sani spiega convinta:

All’inizio non volevo venire, invece questa è una scuola diversa, ti aiutano veramente. E qui le cose le capisco benissimo perché sono reali, pratiche, vere, io mi sento prontissima per andare a lavorare.

E l’autostima, zitta zitta, fa passi da gigante. Se è sempre stata la vocazione della “Città del Ragazzo” aprire le porte a ragazzi abbandonati ed emarginati, negli ultimi anni si è aggiunta l’ospitalità di molti minori stranieri non accompagnati e di adulti richiedenti asilo, gestiti da una persona aperta da sempre all’accoglienza come Giordano Barioni. Per loro sono attivi i Corsi di Italiano della Scuola Penny Wirton (circa una ventina di sedi in Italia), il cui fondatore Eraldo Affinati è stato qui ospite lo scorso anno.

“E’ come se avessi buttato giù un muro, vedo cose che prima non vedevo” ci ha confessato felice Usman, un ragazzo che in Bangladesh non aveva avuto la possibilità di andare a scuola.

Foto di Cristiano Lega

Ribaltando l’insegnamento tradizionale della grammatica e dell’intramontabile lezione frontale, si lavora per piccoli gruppi grazie alla presenza di tanti insegnanti volontari; spesso si parte da zero per chi non ha mai frequentato una scuola ed è veramente emozionante la soddisfazione di guidare un adulto a esprimersi con la lettura e scrittura.  Si inizia parlando, costruendo legami, scambiando curiosità e nostalgie del proprio paese tra una parola e un verbo.

“D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda” ci ricorda Calvino. Quando tutto il mondo sembra etichettarti come un giovane asociale, svogliato, incapace e inadeguato, la domanda di fiducia è fortissima e la risposta è il vero segreto di questa Città. Merito dell’infaticabile Antonio Marchini avere avuto l’idea di varare un originale Progetto Quindicenni ovvero la realizzazione di una Classe in cui un ragazzo pluribocciato che non abbia ancora conseguito la Licenza Media possa ottenerla (senza trovarsi fra compagni di scuola dodici/tredicenni) e assolvere qui l’obbligo scolastico; il percorso, in convenzione con le varie Scuole ed Enti interessati, è talmente rappacificante che alcuni ragazzi – pochi, ma ci sono stati! – hanno continuato dopo le Medie frequentando una Scuola Superiore tradizionale.

Foto di Cristiano Lega

Tutti i Corsi e la relativa iscrizione sono gratuiti, compresa la mensa nei giorni di rientro. Come fanno? Qualche contributo arriva ancora, ma se vogliamo dare una mano sono tanti i servizi fruibili dai cittadini che per questi ragazzi vogliono dire molto:

  • Legatoria artigianale, cartotecnica, packaging e assemblaggio sono gli ambiti di produzione della Cooperativa 81, che inserisce persone con disabilità: commercializza agende, rubriche, articoli per ufficio, prodotti artigianali di alta qualità acquistabili direttamente.
  • Cornici in legno su misura, piccola falegnameria, stampe digitali, candele, artigianato artistico vengono prodotti e venduti nel Laboratorio socio-occupazionale Centro Perez, efficientissima risorsa diurna per le persone che sono divenute disabili in seguito ad un incidente o ad un grave evento traumatico che ha cambiato la loro vita.
  • Servizio di B&B, pensione o mezza pensione in camere a uno, due o tre letti con bagno, a prezzi contenuti, in un’area dell’Istituto. La vicinanza all’Ospedale di Cona lo rende adatto ai parenti di pazienti ricoverati.
  • Un grande regalo è donare qualche ora libera. Si potrebbe avviare un bell’orto, sistemare il campo di calcio, capire come si aggiusta una bicicletta, imparare a cucire e tagliare la stoffa; la manodopera abbonda… quello che spesso manca è l’artigiano competente, il “maestro” che abbia le abilità e il tempo a disposizione per coinvolgere i tanti ragazzi così desiderosi di imparare.

Molte altre attività e iniziative forse poco conosciute le troviamo su www.cittadelragazzo.it, ad esempio Tirocini e Stage formativi, percorsi di orientamento e di transizione al post-scuola; qui ha sede il gruppo Ex-allievi molti dei quali ancora attivissimi all’interno del centro, l’associazione Francesco Perez a cui aderiscono le decine di volontari esterni che offrono le loro competenze; c’è una Palestra per l’attività motoria, un Laboratorio teatrale attualmente utilizzato anche dai minorenni con i loro tutor e molto, molto, molto altro. E si replica anche a Cento, con l’avvio da alcuni mesi di una locale “Città del Ragazzo” altrettanto ricca di iniziative.

Nessun dubbio: tutto questo vedeva e sognava il buon don Calabria quando chiudeva gli occhi.

3 Commenti

  1. Lauro Barillari scrive:

    condivido e mi è piaciuto moltissimo l’articolo, una realtà che ha una certa fama ma invece è qualcosa di cui essere orgogliosi, grazie

  2. ex allievo anni 60 scrive:

    sono passati più di cinquant’anni, era così pure allora, e condivido una realtà di cui essere fieri

  3. ex allievo anni 60 scrive:

    precisazione ex allievo degli anni 60

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