E’ un caldo pomeriggio di inizio agosto, l’aria condizionata è sparata a mille in auto mentre guido per le assolate e splendidamente vuote campagne ferraresi. La direzione oggi è Sabbioncello San Vittore, più precisamente Villa Mensa, dove anche quest’anno si è tenuta la seconda edizione di Tenda Summer School organizzata dal CPA, il Centro Preformazione Attoriale voluto e ideato da Stefano Muroni.

Il navigatore annuncia placido “la tua destinazione si trova sulla destra.” e un po’ lo avevo immaginato dato che mi ritrovo Stefano che mi saluta con la mano sul cancello di questa enorme villa storica residenza estiva della corte Estense.

La villa è sempre stupenda, un misto di ricercata riqualificazione e affascinante decadenza. I ragazzi sono diventati tantissimi rispetto all’anno scorso e Valeria Luzi, mi spiega che ci sono anche tre ragazzi provenienti da paesi esteri, rispettivamente Gran Bretagna, Francia e Spagna.

Sono divisi in gruppi e si esercitano a provare scene reinterpretate della Commedia dell’Arte. Avete presente il dottor Balanzone, Colombina, Pulcinella? Ecco scordateveli. Qui si tratta di riuscire ad adattare un personaggio inventato sul momento con caratteristiche ben precise per scene ambientate ai giorni nostri.

Cerco di diventare invisibile ai loro occhi, troppo intenti a concentrarsi nella parte in cui calarsi, ed ecco che parte lo spettacolo: un’atmosfera felliniana, la campagna piatta e infinita, il sole talmente forte da doversi rifugiare all’ombra, dei ragazzi giovanissimi che recitano con passione e una villa rinascimentale come scenario.

Sembra un film.

Foto di Giulia Paratelli

Gli scatti si moltiplicano fluidi e veloci mentre i ragazzi provano e riprovano le parti, scambiandosi i ruoli, modificando il canovaccio, inserendo oggetti di scena. La prima memory card della mia reflex è quasi piena quando mi accorgo che il sole è ormai calato e vengo ben presto invitata a rimanere a cena da Stefano e dal responsabile artistico Massimo Malucelli. Accetto volentieri.

In questa tavolata infinita sotto un porticato si siedono indistintamente i ragazzi, c’è chi come Ana Maria mi chiede dei consigli su come fare foto, c’è chi mi mostra le proprie, chi mi spiega che è arrivato dalla Sicilia e non ha mai mangiato un formaggio tomino. Massimo Malucelli mi racconta che, la sera prima, i ragazzi colti da un improvviso temporale si sono messi a ballare sotto il diluvio e poi hanno soccorso una ragazza che era scivolata prendendo un materassino gonfiabile da campeggio, mimando perfino le sirene di un’ambulanza.

Li osservo, sono incredibilmente professionali mentre recitano. Eppure a cena li vedo nel pieno della loro adolescenza, la spontaneità nei loro volti, le incertezze nelle relazioni, le battute senza malizia… Hanno una determinazione che io non avevo quando senza esitazione rispondono come Irina “Non esiste un piano B. Devo entrare in una delle principali scuole di recitazione italiane perché è da sempre che sogno di farlo e mi sto preparando duramente per riuscirci”.

Riprendo la macchina, reimposto il navigatore per evitare di far entrare in scena il mio famoso senso dell’orientamento. “Raggiungerai la tua destinazione tra 24 minuti.” dice sempre la stessa voce placida e robotica dell’andata. La campagna ferrarese, sempre magicamente vuota, assume un tono quasi spettrale nel buio della notte, i casolari abbandonati, qualche luce fioca, un gufo sul ciglio della strada, un paesino qua e là, le luci di una sagra. Anche tutto questo sembra un film ma questa è tutta un’altra trama, ancora tutta da scrivere.

3 Commenti

  1. Bellissimo articolo, Giulia. Hai colto la poesia. Cosa rara

  2. GALLERAN PIETROPA scrive:

    BELLISSIMO ARTICOLO CORREDATO DA FOTO VERAMENTE EMOZIONANTI HAI RIPRESO L ESSENZA DEL TENDA SUMMERI

  3. Grazie grazie grazie davvero!

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