Tra le storie che ci state raccontando e che mano a mano raccogliamo per il progetto Backup di un quartiere alcune sono appena brevi scambi di battute, ricordi veloci o freddure che sembrano uscite dal buontempone di turno al bar. Sono tutte vere, e ne riportiamo alcune qui. Vi invitiamo a raccontarcene e segnalarcene altre, per mail a info@listonemag.it oppure nei commenti qui sotto. Avremo il piacere di raccoglierle e unirle al numeroso materiale che costituirà il backup di un quartiere che non smette di stupire.

 

IL BANCO DEL LOTTO
La signora Clelia viveva in via Cittadella e si ricorda che vicino al n.51 c’era il banco del lotto dove, già dalla mattina presto, si formavano file lunghissime di 50-60 persone, anche perché a Ferrara non c’erano tanti posti dove giocare. In coda erano soprattutto signore “attempate” che andavano a scommettere. Le scommesse si facevano in due copie su carta copiativa del ministero simile a velina e poi veniva fatto apposto il timbro della ruota.


CIRCO KRONE
Il Sig.Dario racconta di quando veniva a Ferrara per il Circo tedesco nel quartiere Giardino, uno dei circhi più grandi al mondo. “Arrivavano in treno con più di 100 carri e si sistemavano nell’attuale parco Giordano Bruno, fino a quando non hanno costruito la mutua. Rimaneva un po di tempo, 1-2 mesi. Era la fine degli anni ’50. C’era anche uno zoo enorme, che arrivava fino a quasi in centro. Con la scuola andavamo a vedere il circo negli ultimi mesi di lezioni e con mio padre andavamo a vedere gli animali allo zoo. Nel ’56 venne il “circo americano”: avevano le diligenze e i cavalli che si rincorrevano e sparavano per ore… era bellissimo, ma secondo me mica erano americani!”


OVULO
– Il mio cane 4 mesi fa si è mangiato un ovulo intero di cocaina che ha trovato nell’erba, ho speso 400 €!
– Perché, l’ha pure pagata?
– No, di veterinario…


MANCHESTER
– Stamattina stavo parcheggiando e mi si piazza davanti un nero enorme, sarà stato alto due metri.
– E poi?
– Poi alza entrambi i pollici e mi dice “Forza Manchester”
– E perché?
– Ah, lo sapete voi?”


PASSEGGIATE TRANQUILLE
Eugenia ha sempre vissuto nel quartiere. “Quando ero piccola, fino agli anni Ottanta, questo quartiere non era come adesso – racconta. Oggi non vedi quasi più bambini a passeggio con i propri genitori quando cala il sole, invece a 4 o 5 anni mio padre mi portava ogni sera a spasso verso la gelateria dell’acquedotto. Fantasticavamo sulle tante ville eleganti e mi leggeva i nomi sui campanelli. Io non sapevo leggere ma lui inventava una storia per ognuno di loro. Immaginavo i suoi abitanti, sapevo le loro storie. Così ogni sera passando davanti agli stessi portoni chiedevo di questo o quello, sembrava di conoscerli tutti, gli abitanti del quartiere…”

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