Segue da:
Prima puntata (Il Canvìn)
Seconda puntata (Il cinema a luci rosse, il Sorpasso e i grifoni del Duomo)


La passerella verso il nulla

Quando venne creato il Parco Urbano, poi divenuto Parco G. Bassani, si parlava di questo come una nuova Addizione, dopo le altre che hanno costruito nei secoli passati la città.
Paolo Ravenna, allora e per tanti anni Presidente della sezione ferrarese di Italia Nostra (Associazione storico paesaggistica che aveva tra i fondatori lo stesso Bassani), l’aveva definita l’Addizione verde: “un unico sistema storico-ambientale che veda funzionalmente integrate le mura cinquecentesche con il territorio del Barco fino alle sponde del Po. Che la città si riappropri in moderna funzione urbanistica della sua cinta, dei suoi spazi, del suo fiume” (1985).
Una linea, reale oltre che immaginaria, doveva quindi far proseguire il rettilineo del Corso Ercole d’Este oltre la Porta degli Angeli, che, riaperta, avrebbe condotto appunto alla nuova addizione. Venne costruita a questo scopo una passerella metallica, un passaggio sospeso che, usciti dalla Porta, facesse superare il vallo del sottomura e permettesse ai passanti di accedere al parco.

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Poi si decise di lasciare chiusa la Porta (non si sa mai che Cesare d’Este rientrasse!) ma la passerella era già stata costruita. E tale resta, immobile e perenne nella sua assurdità. Perché non serve assolutamente a niente, interrompendosi dopo pochi metri di fronte alla strada. Naturalmente non è nemmeno percorribile, ma chi potrebbe desiderarlo? In fondo è solo una passerella di metallo brillante a ridosso delle mura rinascimentali che porta verso il nulla. Non siamo forse la città della Metafisica?

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Il cartello che non s’ha da fare

Tutti i turisti che vengono a Ferrara vogliono visitare Palazzo Schifanoia. Giustamente, perché è un capolavoro. E dal Castello si addentrano per le vie medievali, via Mazzini, via Saraceno e arrivano al punto cruciale. Cartina alla mano si piantano in mezzo alla strada e cercano di capire per dove girare. Già, perché un misero cartello che li aiuti a capire di girare per via Borgo di Sotto non s’ha da fare, evidentemente, come il matrimonio di Renzo e Lucia. Perché non si spiega altrimenti perché in quel punto strategico da un decennio ormai sia stato piantato un palo, ma il cartello su di questo non appaia.

A chiedere lumi sul perché di questa assenza dalle imperscrutabili motivazioni ci provano le guide turistiche, da anni. Ci provano gli abitanti della zona, estenuati dal dover rispondere alla continua ripetizione della stessa timida domanda: “Scusi, per Palazzo Schifanoia?”, attaccando a muri e porte fogli A4 con la freccia che indica il palazzo. Ma nulla smuove la determinatezza della nostra amministrazione a lasciare il dubbio della svolta. Come avvolto dal mistero è il senso del cartello, quello sì ben piantato sul palo, che fa bella mostra di sé alla fine di Via Vittoria ed indica Porta Paola dal lato opposto a quello in cui si trova. Non è dato sapere quale percorso volessero suggerire coloro i quali hanno ideato questa segnaletica, molti anni fa. Forse c’era un residuo di “canvìn” nell’aria?

L’insegna metafisica dei tabacchi

La loggia dei Merciai è già di per sé un bel paradosso, con quella serie di negozi di abbigliamento, calzature e gioielli… incorporati nella fiancata della Cattedrale. Mica da tutti!

Anni fa faceva bella mostra di sé sotto il campanile una serie molto chic di mutande e reggiseni. La scritta luminosa Champion risalta un tantino di meno da quando finalmente è stata illuminata la straordinaria fiancata con il doppio ordine di logge.

Gesù scacciò i mercanti dal Tempio, e invece qui il Tempio affitta da secoli le botteghe. Tant’è.

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Ma quel tabaccaio che ebbe il favore di piantare la sua bella T a bandiera nella fiancata della loggia, quanti anni fa è esistito? L’insegna che indica il negozio pare decisamente intoccabile (forse perché ormai anch’essa d’epoca?), anche se non sarebbe peregrino dubitare della sua pertinenza con la costruzione…

Ma quello che la rende deliziosamente paradossale è appunto l’assoluta assenza da tempo immemorabile della rivendita n.7 di sali e tabacchi che l’insegna indica.

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Si potrebbe inserire nell’elenco delle stranezze ferraresi anche la presenza dei campi da tennis nel giardino della Palazzina di Marfisa d’Este. Sicuramente un caso raro e curioso quello di un’area sportiva dentro un contesto rinascimentale. Ma, come è stato più volte giustamente considerato anche in passato, il Tennis Club Marfisa fa parte della storia della letteratura e del cinema italiano, grazie a Bassani ed Antonioni.

Altri PPF, piccoli paradossi ferraresi, saranno certamente da aggiungere a questa, in fondo, amorevole lista.
Se riusciremo ad accorgercene però, perché potremmo non notarli affatto, abituati alla loro presenza. Come per il Castello e la sua ombra…

5 Commenti

  1. Elena scrive:

    Bellissimo articolo… Io però ricordo un ulteriore stranezza a riguardo dell’insegna “Tabacchi” nella gioielleria che vi è sotto si possono comprare le sigarette, credo che in pochi lo sappiano ma tutt’ora dovrebbe essere così!

  2. La ringrazio, non lo sapevo. Andrò sicuramente a comprare il prossimo pacchetto di sigarette in gioielleria.. D’altronde, con quello che costano, non è neanche un paradosso 🙂

  3. Andrea Barbi scrive:

    È una bella iniziativa questa rubrica. Per quanto riguarda le indicazioni per Palazzo Schifanoia ricordo di averne date anche io a qualche turista scoraggiato in via Saraceno, ai tempi in cui abitavo a Ferrara in via Mellone. È vero ci sono molti paradossi a Ferrara, a cominciare dai suoi abitanti.

  4. Gianna scrive:

    L’insegna esiste perché “Valla” vende effettivamente le sigarette!!!E’ una bella cosa,no?? perché tutto questo sconcerto?? allora, forse, si dovrebbe abbattere anche l’edificio di fronte, ricostruito in un dubbio stile neogotico!! non è forse peggio quello di un piccolo cartello (ormai un po’ vintage”) con l’insegna Tabacchi??!! Anche quello è un pezzo del passato della nostra città. Un po’ meno “spocchia” forse farebbe bene a tutti noi ferraresi! Perché criticare sempre tutto? Ok tante cose non vanno nella nostra città, ma perché essere sempre super critici??!! Cerchiamo di apprezzare le bellezze che ci circondano! Tutti gli amici e conoscenti che hanno visitato Ferrara sono rimasti rapiti dalle sue bellezze! Perché non riusciamo a goderne anche noi!!?
    Ferrara, sei unica!!!

  5. Claudio Castellari scrive:

    E’ vero Elena, ho notato proprio alcuni giorni fa la stranezza del negozio… “tabacchi e monili”!

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