Ha il balsamico aroma delle belle novità la galleria d’arte CLOISTER (chiostro, in inglese), al civico 45 di corso Porta Reno. L’avrete notata stagliarsi tra una profumeria ed un caffè, bianca e luminosa, sotto il porticato ingrigito dal tempo e l’incuria. Appena varcata la soglia, doppia in realtà poiché si può accedere indistintamente da Porta Reno o da piazza Gobetti, si viene accolti dal cordiale personale del negozio/salone. Una lunga parete piena di prodotti per capelli ci lasciano intuire di essere in un negozio, mentre le postazioni con sedute e lavabi di trovarci da un parrucchiere. Ma allora perché abbiamo esordito parlando di una galleria?

Semplice: basta salire una scala di legno dipinta di grigio chiaro per accedere ad uno spazio espositivo vero e proprio. Pare difficile a credersi ma sono state riunite in un unico contenitore tre realtà che, pur nella loro diversità, convivono proficuamente. Questa idea bizzarra (e azzarderei sensazionale per Ferrara) è venuta ad Alessandro Davì, un giovane imprenditore che ha deciso di unire la storica attività di famiglia di retail di prodotti professionali per capelli ad una genuina passione per l’arte.

Il nostro novello mecenate ci accoglie, assieme al suo braccio destro Erika Grandi, tra le belle sculture di Amir Sharifpour, per raccontarci come ha preso forma questa insolita impresa.

L’amore per l’arte contemporanea è stato il combustibile che ha alimentato negli anni sogni e progetti. La voglia di spostare il vecchio negozio in una zona più centrale e frequentata, ha fornito ad Alessandro il pretesto per accendere la fantasia. Poi il colpo di fortuna, trovare uno spazio dimenticato che poteva adattarsi, dopo un sapiente rimaneggiamento, a dar corpo all’impresa. Tutto questo si mescola al desiderio di migliorare la propria città, intervenendo proprio nel suo cuore malandato: i portici di Porta Reno, luogo di transito per il centro storico, e la tristemente dimenticata piazzetta Gobetti. Questa zona, grazie ad alcuni commercianti illuminati, sta vivendo una lenta rinascita, ma sarà solo grazie ad una auspicabile e consapevole riappropriazione da parte dei cittadini che potrà tornare agli antichi fasti.

Foto di Giacomo Brini

Lo spazio espositivo Cloister, così inusuale, mira a catturare l’attenzione anche di chi normalmente non frequenta le gallerie d’arte. Concepito come un’associazione no profit, è un luogo informale lontano dalle gallerie d’arte tradizionali, sempre un po’ fredde ed ingessate, dove gli artisti possono esprimersi in totale libertà ed esporre senza pagare nulla. Date queste premesse, non stupisce che un folto gruppo di artisti affermati del panorama ferrarese abbia aderito entusiasta al progetto, consentendo alla galleria di partire con ben sedici mostre di tutto rispetto. Mostre personali che seguono alla collettiva di presentazione “Tracce e Segmenti”, con le opere di tanti tra i più noti artisti del panorama locale, quali Daniela Carletti, Gianni Guidi, Paolo Pallara, Paolo Volta, Sima Shafti, Sergio Zanni, Erika Grandi, Amir Sharifpour, Angela Pampolini, Riccardo Bottazzi, Paola Bonora, Fabbriano, Gianfranco Goberti, Flavia Franceschini, Gianni Cestari, Behzad Yahaghi e Tiberio Zucchini. In dicembre prossimo verrà organizzata un’asta in cui saranno battute le opere regalate da ciascun artista alla galleria. Il ricavato sarà in parte donato ad enti no profit ed in parte servirà a sostentare l’attività della galleria.

Questa idea di autosostentamento è la base portante di tutte le iniziative della galleria Cloister. L’intento di portare una ventata d’arte fresca a tutta la città, liberando gli artisti e i fruitori dai meccanismi economici tipici del sistema dell’arte contemporanea, è di fatto ciò che rende davvero unica e speciale questa iniziativa.

Dopo alcuni mesi di vita dell’attività (l’inaugurazione è avvenuta nel dicembre scorso) possiamo già catturare insieme le prime impressioni. La cittadinanza, ci dice Alessandro, sembra aver accolto con entusiasmo e la giusta dose di curiosità il nuovo spazio. Le attività sono frequentate e apprezzate e gli appuntamenti fissi (il vernissage ogni primo martedì del mese e gli incontri culturali ogni terzo giovedì) hanno già fidelizzato un vasto pubblico di appassionati.

I progetti per il futuro, infine, sono davvero promettenti. Lo spazio Cloister mira ad espandersi sia sul piano “fisico”, l’area espositiva verrà raddoppiata sconfinando nell’edificio attiguo e annettendo un caffè, sia su quello “spirituale”, coinvolgendo attivamente artisti ed altre realtà ferraresi per le prossime iniziative.

Restate all’erta quindi, siamo solo all’inizio di questa nuova e “profumata” avventura.

Per maggiori informazioni (o per un taglio di capelli!): www.cloister.biz

1 Commento

  1. elena scrive:

    Complimenti per l’analisi appassionata

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