Le prime immagini della mia città che riesco a ricordare sono quelle di un bellissimo ambiente, che i miei genitori mi descrivevano con pazienza e precisione. I bambini imparano in fretta ed io, sorretto dalle spiegazioni che continuamente mi davano, ho imparato molto presto a conoscere e ad amare tutto ciò che mi circondava. Mi prese fin da piccolo la passione per le automobili, le motociclette, i camion, le corriere e i tram. Divenni un piccolo conoscitore di tutte queste cose e solo una mi era poco chiara, tanto che un giorno chiesi a mio padre: perché tutti i tram sono verdi, e soltanto qualcuno è giallo? Mi spiegò che quelli verdi erano per il servizio di città, mentre quelli gialli andavano a Pontelagoscuro e partivano e arrivavano sempre da Piazza Savonarola e non dalla Stazione. Ecco perché quelli gialli non passavano mai per Giovecca.

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Ebbi occasione di montare su uno di essi, e per la verità non ne fui molto entusiasta. I sedili erano panche di legno disposte per il lungo, su cui si stava malissimo, c’era un rumore sferragliante, scossoni laterali e spifferi d’aria. Io che ero bambino e basso di statura mi giravo sul fianco per evitare che quelli in piedi mi mettessero il sedere in faccia. Il manovratore stava in piedi con in mano un manico che muoveva a destra o a sinistra per accelerare o per rallentare, poi suonava una campanella mononota, credo un FA, tirando una funicella.

Un giorno mio padre entrando a casa ci disse che anche Ferrara avrebbe avuto le filovie, come c’erano già in altre città. I filobus avrebbero preso il posto di quei ferri vecchi. Tra non molto per strada ci sarebbe stata meno confusione e più ordine.

Vedemmo sostituire i rumorosi Tram (Al Tranvai) con le moderne e silenziose vetture. Avevamo fatto un enorme passo verso la modernità, nessun cittadino rimase insoddisfatto. Ne parlavano tutti in senso favorevole e le persone quando s’incontravano si domandavano:

Gh’iet bela stà s’la filovia? Le bela sat! La va cl’è un piaser… in silenzi… e po’ tienat ben stric parché la va d’na fuga..! ben ben!

Gradualmente furono rimosse le rotaie perché non servivano più, abbastanza frettolosamente in realtà a causa della loro pericolosità molto nota ai ciclisti e motociclisti. Credo che siamo caduti quasi tutti, almeno una volta, per aver infilato la ruota tra i binari. Con il freddo e la nebbia poi, sopra la rotaia, si formava un lieve strato di ghiaccio e allora si cadeva anche senza arruotarsi.

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Basandomi su una pubblicazione del 1952 a cui tengo moltissimo, omaggio dell’allora Sindaco Prof. Luisa Gallotti Balboni e sulle documentazioni reperite su internet, ho ricomposto la sequenza degli avvenimenti relativi all’arrivo della filovia a Ferrara. Ecco come si sono svolte le cose.

Il 29 luglio 1938, a seguito della Convenzione tra il Comune di Ferrara e la Fiat, divenne diretta concessionaria del servizio ferrarese la Società Trasporti Urbani (STU) di Milano. Sin dal giugno del 1938, La STU era subentrata alla TFL nella gestione provvisoria della rete di autobus e tram.

Il 2 Agosto del 1938 la STU presentò una relazione tecnica di progetto per il nuovo impianto filoviario da realizzare a Ferrara. La trasformazione della rete iniziò il 28 ottobre del 1938.
La rete STU prevedeva, temporaneamente

  • Linea 1 Castello – Ferrovia (Tram)
  • Linea 2 Ospedale Sant’Anna- Borgo San Giorgio (Autobus)
  • Linea 3 Porta Mare – Foro Boario/Aeroporto (Autobus ad accumulatori)
  • Linea Ferrara (Castello) – Pontelagoscuro (Tram)

12661830_746966035405488_7387661313436600524_nIl 31 marzo 1939 cessava la trazione tranviaria a Ferrara, sostituita provvisoriamente con autobus. La linea per Pontelagoscuro non fu più considerata extraurbana ma facente parte della circoscrizione Comunale di Ferrara. Con lo smantellamento delle tranvie elettriche si procedette alla rimozione dei binari e all’asfaltatura delle strade. Nel 1939, fra le lamentele dei cittadini per la scarsa affidabilità del trasporto pubblico, avvenne l’attivazione dei filobus urbani. La rete STU nel 1940 comprendeva:

  • Linea 1 Ferrovia – Ospedale Sant’Anna (Filobus)
  • Linea 2 Ferrovia – Borgo San Giorgio (Filobus)
  • Linea 3 Porta Mare – Foro Boario/Aeroporto (Autobus ad accumulatori).
  • Linea 4 Castello – Pontelagoscuro (Autobus )

La seconda guerra mondiale causò numerosi danni al servizio pubblico di trasporto (distruzione della rimessa filoviaria e della sottostazione elettrica di alimentazione in via Porta Catena) con conseguente sospensione della rete filoviaria. Gli autobus per Pontelagoscuro, furono i soli a non aver mai interrotto il servizio per tutto il periodo bellico. Tutto il parco rotabile ferrarese aveva subito danni o era stato logorato dall’intenso servizio.

Il 25 settembre 1945 era ripreso il servizio filoviario. La STU, con le proprie risorse, ripristinò completamente il servizio d’anteguerra entro l’ottobre del 1945. Il 10 novembre 1949 si riunirono a Torino le rappresentanze della STU e del Comune di Ferrara per rilanciare il trasporto pubblico ferrarese. Nello stesso anno fu istituita una commissione comunale con il compito di considerare l’opportunità di municipalizzare il servizio di trasporto pubblico. Alla fine del 1952 la Giunta Comunale dispose l’assunzione diretta dei trasporti urbani di Ferrara mediante la costituzione di un’Azienda denominata Azienda Trasporti Auto filoviari Municipali. Tutto il materiale mobile e immobile della STU fu trasferito all’ATAM anche se, per vetustà e limitatezza, era insufficiente a soddisfare le necessità. Con la municipalizzazione si tendeva al miglioramento del materiale rotabile e degli impianti fissi. Modifiche furono apportate anche alla rete ma ormai essa non era più in linea con l’espansione della città.

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Il 31 luglio 1956 alla STU subentrò l’ATAM. La rete in transizione era costituita da:

  • Linea 1 Ferrovia – Porta Mare (filobus)
  • Linea 2 Ferrovia – San Giorgio (filobus)
  • *Linea 3 Ferrovia – Foro Boario (autobus)
  • *Linea 4 Castello – Pontelagoscuro (S.M. Maddalena) (autobus)

*La STU gestì, provvisoriamente, le autolinee 3 e 4 fino al 31 dicembre 1956. Progressivamente il servizio fu allargato istituendo nuove linee, impiegando esclusivamente Autobus.

Il servizio trasporti filo tranviario venne soppresso il 25 febbraio 1975.

5 Commenti

  1. edoardo scrive:

    bravi la mia Lontana Ferrara
    Vi ringrazio

  2. Giorgio Borghini scrive:

    Vorrei tanto scriverti un parere da 10 e lode … da cultore di memorie cittadine e familiari come sono ma sono nuovissimo (e imbranatissimo ) di internet fb ..ecc. ecc. … da 20 annl me la cavo bene co il pc (solo e tutto con Word ) ma col tempo e con la paglia maturano le nespole …… intanto confermo il 10 e LODE per il tuo lavoro …e buon prosseguimento …

    • Florio Piva scrive:

      Ti ringrazio per i complimenti, ma non è il caso di esagerare. Quando descrivo alcune cose del passato penso che sicuramente a qualcuno farà piacere riaccendere la memoria che rievoca la gioventù trascorsa. La vostra soddisfazione è il mio entusiasmo. Grazie ancora.

  3. Compagnia Piccoli Tocchi di Teatro scrive:

    bellissima storia, ma tanta nostalgia per quei Tram

  4. Antonio Andrea Modonesi scrive:

    Grazie Florio Piva, leggo sempre volentieri i tuoi articoli , mi fanno tornare alla mia gioventù nella nostra amata Ferrara, sono nato nel 1933 e ricordo con nostalgia i bellissimi momenti trascorsi prima della guerra.

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