Seguo il filo invisibile che lega Bobby Solo all’Orchestraccia, gli Strike a Thomas Cheval, passando per gli Statuto. Ci penso mentre scorro il programma di ‘Puedes summer night’, la manifestazione che accompagnerà l’agosto ferrarese nel sottomura. Un contenitore, inaugurato il 1 agosto all’insegna di un musical e che si protrarrà per tutto il mese coprendo l’intera durata del ‘Ferrara buskers festival’. Incontriamo, a margine della conferenza stampa di presentazione, Rebecca Bottoni, presidente e responsabile delle attività culturali dell’associazione ‘Puedes’ che ci ha raccontato alcune curiosità legate all’evento.

Cosa ricordi della prima edizione del ‘Buskergarden’?
«In quel periodo ero una studentessa universitaria e contemporaneamente lavoravo al ‘Ferrara buskers festival’. Ricordo la stanchezza dei miei genitori alle prese con entrambe le manifestazioni».

Come è nata l’idea di dare vita a una programmazione nel sottomura?
«L’idea è nata a Gigi Russo e a Gabriele Furini, che oggi non c’è più. L’intenzione era di creare una sorta di dopofestival da collegare al festival che già esisteva da tempo».

Come reagirono gli artisti all’opportunità di continuare a suonare al ‘Buskergarden’?
«Erano contenti. La possibilità di andare avanti a esibirsi è un’esperienza che li rende tuttora felici. C’è addirittura qualcuno di loro che chiede espressamente di prenotarsi per suonare durante la ‘Buskersnight’».

C’è differenza rispetto alle esibizioni pomeridiane negli spazi al centro storico?
«Il clima che si intende creare è di contatto con il pubblico. Inizialmente, nei primi anni, c’erano due momenti di deflusso notturno. Uno verso il chiostro di San Paolo e un altro appunto verso il sottomura. Con l’iniziativa del ‘Buskergarden’ si puntò a rendere la situazione da doppia a unica».

Fra gli artisti, chi ricordi aver preso parte a jam session o concerti con maggiore frequenza al ‘Buskergarden’?
«Beh, c’è il musicista brasiliano Fred Menendez. Un busker storico che si diverte tantissimo in ogni edizione a partecipare al festival e alla ‘Buskersnight’. Nella vita di tutti i giorni è un poliziotto, artisticamente si esibisce come chitarrista. Lo scorso anno ha suonato al sottomura con il gruppo pop inglese ‘Itchy teeth’. Gruppo che, dopo essere stato votato fra gli artisti invitati dell’ultimo anno, sarà presente nella rassegna che aprirà il 22 agosto a Ferrara».

Dopo la rinuncia di quest’anno da parte dei vecchi gestori del ‘Ferrara Music Park’, come si è arrivati alla nuova gestione affidata all’associazione ‘Puedes’?
«La nostra associazione è attiva dal 2013 con la finalità di promuovere eventi culturali. Due anni fa abbiamo preso parte al ‘Ferrara buskers festival’ con un gazebo allestito in piazza della Repubblica e un progetto legato allo street food. Quest’anno, dopo la rinuncia dei vecchi gestori, abbiamo presentato la domanda insieme al pub Bierfilz di Boara. Ci è stata affidata la gestione e ci siamo trovati in un paio di mesi a organizzare la rassegna».

Da cosa sarà caratterizzata?
«Cercheremo di fornire un intrattenimento non soltanto musicale, con una trentina di concerti gratuiti che spazieranno fra generi diversi. Fra gli appuntamenti previsti ci sono presentazioni di libri, una serata dedicata ai diritti civili, uno spazio rivolto ai bambini, la ‘Color vibe 5k’, un’area destinata al beach tennis. Per quanto riguarda le diverse iniziative gastronomiche, c’è la novità del ristorantino curato da Simone Nerini. L’intrattenimento comincerà ogni giorno alle 18».

Quante persone e quante realtà saranno coinvolte?
«All’associazione ‘Puedes’ sono legate circa trenta persone. Poi vanno considerate circa altre venti che lavoreranno nell’ambito della ristorazione. Infine, fra le realtà coinvolte, non vanno dimenticati i singoli sponsor dell’evento».

Quali saranno le criticità da affrontare?
«Trattandosi di un’iniziativa che si articola nell’arco di trenta giorni, la prima preoccupazione riguarda l’eventuale maltempo. Poi, oltre alla pioggia, ci sono tanti aspetti tecnici e logistici da tenere in considerazione».

E quali gli obiettivi da raggiungere?
Il primo obiettivo è intanto di coprire le spese, di pareggiare i costi di una spesa che non prevede entrate da fondi pubblici».

Il programma degli appuntamenti è presente nel sito www.puedes.it

Illustrazione di Simone Campana

Illustrazione di Simone Campana

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