Marcello Calmistro ha 34 anni e vive a Melbourne, in Australia.

Quando sei emigrato?
Sono partito per Melbourne nel 2008 giusto per fare un’esperienza.
Pensavo di trascorrere lì l’anno di working holiday VISA per poi tornare, ma la vita riserva sempre sorprese, e negli ultimi due mesi di permanenza ho incontrato la mia attuale compagna.

Cosa facevi prima? Cosa fai ora?
Ho lavorato un paio di anni per una galleria di arte aborigena, poi son tornato a lavorare nella ristorazione, e al momento mi occupo dei servizi di ristorazione del centro acquatico sportivo di Melbourne.

Cosa ti manca?
Dell’Italia mi mancano la famiglia, gli amici e la piccola routine delle mie giornate ferraresi.
Mi manca la città in sé, e ogni volta che torno la trovo sempre bellissima e la apprezzo sempre di più.

Cos’hai trovato?
Qua, oltre all’amore, ho trovato un bel gruppo di nuovi amici, un lavoro ben remunerato e per niente stressante, una città viva che ti offre tutto quello che si può desiderare.
Con l’inglese non ho avuto troppa difficoltà, certo, ho ancora delle pecche grammaticali, perché comunque l’unica volta che l’avevo studiato ero alle superiori e a parte “my book is on the table” e “the pen is green” non ci tiri fuori tanto altro dall’educazione liceale dell’inglese anni ‘90.
Però subito dopo la laurea ho trascorso quattro mesi in Nuova Zelanda che mi hanno dato una base.
I primi sei mesi qua, non avevo fatto progressi, perché lavoravo e vivevo per lo più con italiani. Poi ho iniziato a lavorare per una galleria di arte aborigena dove parlavo solo inglese. Inoltre conoscere la mia ragazza è stato fondamentale per avere un’impennata lessicale pazzesca e veloce.
Per quanto riguarda l’integrazione con gli australiani diciamo che di facciata c’è, anche se dipende molto dalla zona, in certi stati sono un po’ meno aperti che in altri. Melbourne è comunque un mix di tante razze, dove quasi non esiste l’australiano. Io, come tanti altri connazionali, frequento più che altro italiani, per interessi, modo di divertirsi e di socializzare in comune.
Ho comunque passato delle belle serate anche con gli australiani, ma se devo parlare di amici che frequento abitualmente, quelli sono solo del nostro paese, addirittura ferraresi, come Davide, che a casa aveva un forno ed ora qui lavora, come me, nella ristorazione.
La mia compagna è australiana, sua madre di origine maltese e il padre “full aussie”.
Appena arrivato qua, ho iniziato a lavorare subito e in regola, magari non pagato tanto ma decentemente, ora, dopo cinque anni, ho una discreta posizione sul mio posto di lavoro e uno stipendio buono e sicuro, quindi non posso che essere grato per quello che l’Australia mi ha dato.
Gli australiani sono aperti e accoglienti quando si parla di rifugiati ed immigranti, certo non hanno il problema così grosso che c’è da noi.
La classe medio bassa invece è un po’ più razzista, ma fondamentalmente è perché la gente di questa classe sociale ha una forte mancanza di cultura.
Le differenze tra qua e l’Europa sono tante.
La vita qua è molto più semplice, dalla burocrazia all’organizzazione della città, il sistema funziona, anche per una questione di popolazione e risorse economiche.
Poi però si sente molto la mancanza di cultura, nelle persone e nei loro modi.

Come trascorri la domenica? Che cosa mangi?
La domenica di solito ci si ritrova tra amici, sempre italiani, e si cucina qualcosa insieme. Il tutto condito da bevande socializzanti, senza mai dimenticare le nostre tradizioni culinarie!
Questa domenica ci siamo fatti i passatelli in brodo… anche perché qui ora è inverno e, per quanto mite, il clima a volte è proprio brutto.
Oppure non mi dispiace il brunch, qui ci sono dei posti che fanno dei piatti da colazione pazzeschi di solito a base di uova, bacon e altro, il tutto un po’ rielaborato in “gourmet style”.
Se la giornata lo permette, un’altra soluzione molto gettonata è un bel pranzo al sacco con qualche birra nella borsa frigo su una delle spiagge australiane.
Infine se uno vuole un’esperienza più forte, c’è la cucina aborigena, io l’ho provata nel deserto al centro dell’Australia, 200 km a Nord Est di Alice Springs. Lucertoloni alla griglia, carne bianca tipo pollo dal grasso leggermente dolciastro. Si fanno mangiare, ma molto meglio la tartaruga, una prelibatezza! Invece il vermone alla “bear grylls” ha la consistenza di una castagna e sa più di arachide.

2 Commenti

  1. Domenico Ciccone scrive:

    Che sorpresa vedere che Calmistro Marcello è in Australia. Tanti saluti da uno dei tuoi prof. degli anni 90 al Liceo Ariosto. Bellissimo articolo che dimostra che gli antipodi non sono poi tanto lontani. Ciao Domenico Ciccone

  2. Marcello calmistro scrive:

    Grande prof! Che piacere..
    Se qualche squadra di rugby cerca un coach serio la faccio contattare!!
    Un Saluto anche da Davide Moretti

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