Svegliarsi presto la mattina per me non è mai facile. Nemmeno se da un po’ di giorni la tua sveglia la suona Nick Cave, con un pezzo incredibile come “Jubilee Street”. Se lo fai però con la consapevolezza di dover parlare di musica di lì a poco, allora ti alzi con un piglio diverso e forse la giornata ti da un buongiorno meno fastidioso. Proprio per chiacchierare di musica e dischi, ho incontrato Massimiliano Lambertini, fondatore e amministratore di Alka Record Label, etichetta discografica ferrarese. La passione per la musica e un passato da musicista e tour manager, hanno spinto Max a fare della propria passione un lavoro.

«Alka apre nel 2005, quando a luglio di quell’anno fu pubblicato per questa etichetta il primo Ep dei Koiné. Prima facevo booking e passavo le giornate al telefono, mi svegliavo tardi ed iniziavo a chiamare e fare telefonate per proporre band ai locali e cercare nuove date. Poi affascinato dal lavoro in studio e dal rapporto umano che si crea in queste circostanze, mi sono avvicinato alla produzione dei dischi. Preferisco sicuramente lavorare in studio, piuttosto che scrivere ed inviare comunicati stampa. Quando nasce un lavoro musicale, lo sviluppi e lo curi, c’è anche una crescita spirituale nello stare in studio. È da lì che è nata Alka record. Ora la mia vita è divisa tra studio di registrazione, auto, un portatile e casa».

La linea musicale di questa etichetta spazia dal genere rock/indie fino al power pop, per mantenere una propria identità e per seguire i gusti musicali di Massimiliano. Lui stesso seleziona i gruppi presenti nel roster Alka, li segue e li aiuta nella produzione dei propri prodotti musicali.

«Con le band della mia etichetta ho un bel rapporto di amicizia, prima di tutto» mi racconta. «Vado spesso a vederli suonare in giro, oppure capita anche che ci andiamo a bere una birra fuori. Per me è importante che ci sia un bel rapporto umano con questi ragazzi, oltre a fare buona musica. I gruppi li seleziono principalmente in base ai miei gusti, altrimenti sarebbe un delirio. Pensa che solo nel 2014 ho ricevuto circa 850 demo di proposte per Alka. Una media di 3 demo al giorno. Ma se mi capita di lavorare con gruppi che sono solo in cerca di risultati e manca la componente umana, io non li voglio.»

Foto di Giacomo Brini

Di musica a Ferrara se ne parla forse poco, soprattutto nei media intendo, anche se da quello che mi sembra di vedere è presente una realtà musicale underground sedimentata da anni. Alka record non lavora solo con band ferraresi, ma nel tempo si è creato un ottimo rapporto con i gruppi cittadini con cui ha collaborato.

«Ferrara è un’ottima culla artistica, non solo musicale» mi confessa Max. «Sono orgoglioso della scena artistica ferrarese, e il lavoro della mia etichetta è iniziato con band di questa città. È un rapporto che ho dovuto cuocere a fuoco lento, perché è servito tempo per stabilire una complicità. Essendo io di Ferrara, mi vedevano un po’ così. Invece quando avevo appuntamenti con gruppi da fuori che arrivavano in città, si aspettavano scendendo dal treno che ci fosse la scritta Alka attaccata sui grattacieli. Il mio lo considero ancora un lavoro d’artigianato. Ad oggi abbiamo 55 dischi a catalogo e quasi 30 band con cui lavoriamo (o artisti tra i quali ad esempio il cantautore Luca Bretta di recente intervistato su queste pagine, ndr). Con tutti questi ragazzi ci lavoro anche in studio, con il ruolo di produttore artistico. A volte gli arrangio i brani e in alcuni casi gli sistemo anche i testi perché la scrittura in italiano è spesso banale. Cerco di far pagare il meno possibile alle band, e io mi prendo i punti Siae come autore, anche se spesso con le royalties ci vado a mangiare la pizza».

A luglio questa realtà discografica ferrarese compirà 10 anni. Per questo compleanno è in programma l’uscita di un cd composto da brani suonati da tutte le band di Alka record. Un altro progetto musicale ideato da Massimiliano, anche se in termini completamente diversi, è stato “Alka For Children”, sviluppato in collaborazione con l’associazione socio-umanitaria Vola nel Cuore.

«Ci tengo a parlarti di questo lavoro» mi spiega Massimiliano porgendomi il cd tra le mani. «Abbiamo sviluppato questo progetto in seguito al terremoto del 2012 che ha colpito Ferrara. Il disco “Alka For Children”, è il risultato di una jam session fatta dai musicisti delle band di Alka, che ripropongono cover di canzoni italiane significative, e in un brano c’è anche la partecipazione straordinaria di Enrico Ruggeri. Con i ricavi di questo disco, insieme all’associazione Vola nel Cuore, abbiamo acquistato i banchi per la nuova scuola Elementare di Mirabello.»

Oltre al lavoro che svolge con la sua etichetta discografica, Massimiliano si occupa anche di continuare a promuovere musica in città. E in chiusura di questa chiacchierata, mi spiega e racconta i nuovi progetti su cui sta lavorando.

«In questo periodo sto curando ed organizzando una serie di concerti al Patchanka. Ora che questo locale ha riaperto io continuo a considerarlo il locale della musica live a Ferrara per eccellenza. Ogni terzo sabato del mese ci sarà un appuntamento che si chiama “Do you live me?”. Con esso voglio portare band della scena indipendente italiana a Ferrara, e farle suonare nella stessa serata con gruppi della nostra città. In modo tale che si possa creare uno scambio ed un dialogo tra band che non si conoscono. La scena musicale della città è composta prima di tutto dalle band. Una volta si andavano a vedere i concerti anche se non piacevano. A fine live ci si prendeva una birra insieme e se a qualcuno non era piaciuto, lo si diceva tranquillamente. Ora invece no, i ragazzi che suonano non vanno più a vedere le altre band e così muore la musica. In questa crisi anche culturale che è presente da anni, credo che dobbiamo essere noi i primi a smuovere qualcosa, spetta in qualche modo a noi ripartire».

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