«Vedi che è meglio essere una femmina che un maschio» dice una bambina dai capelli lunghi ai suoi amichetti. Forse perché sua mamma è una delle Evart?

Ci troviamo all’interno della Porta degli Angeli, con il naso in su a fissare gli specchi appesi a fili di nylon, come angeli in pausa. E’ venerdì 20 febbraio e l’inaugurazione della nuova gestione è appena iniziata. “Chi non trova il paradiso quaggiù non lo troverà neanche in cielo” dice la voce recitante di Roberta Marrelli. E’ un dialogo preso da Il Cielo sopra Berlino, la storia di un angelo che vola sopra la Metropoli tra trapeziste ipnotiche e persone in corso d’opera. Dalla Porta spalancata anche gli alberi sembrano premere per entrare.

C’è Berlino. Ci sono gli Angeli. C’è la Porta di nuovo aperta.

Facciamo un passo indietro.

Ce lo stavamo chiedendo tutti. Che ne è stato della Porta degli Angeli? Dopo cinque anni di gestione della RTA, la rete di associazioni come Stileitalico e Arch’è, a chi sarebbe toccato il simbolo delle Mura di Ferrara? 

Il Comune, il cui bando era scaduto a giugno e slittato a metà settembre, ha dato il suo verdetto e presentato la nuova gestione il 4 febbraio. La cosa sorprendente è che al bando ha partecipato una sola associazione, Evart. Le ragioni sono da imputare ai costi a carico dell’associazione, evidentemente più impegnativi rispetto al bando precedente. In ogni caso, un fatto ben strano.

Erika Scarpante, presidentessa di Evart, ammette di essere inciampata quasi per caso nel bando e di aver partecipato senza sperarci troppo. Ora tocca a lei e tutte le socie il compito di gestire uno dei luoghi simboli della città. Il progetto di Evart si chiama Gate-Porta, e sta per passaggio, ingresso, una porta aperta sul mondo di fuori.

Chi sono le donne di Evart?

Erika Scarpante, Veronica Zanirato, Rosa Cristofori Solitario e Clara Guzzinati sono la punta di diamante dell’associazione. Sono donne della città e ognuna di loro porta nel progetto la propria esperienza professionale, dal mondo dell’editoria e delle scuole a quello dell’accoglienza e della comunicazione.

Le Evart vogliono fare della Porta un polo culturale multidisciplinare, un contenitore di eventi e spettacoli in collaborazione con le associazioni e i professionisti della città. Collaborare, fare rete, condividere, senza questo non c’è futuro e Evart lo sa benissimo. I bambini saranno gli ospiti d’onore e il target di riferimento ed è qui che entra in scena Rosa Cristofori Solitario, educatrice di professione.

A partire da marzo assisteremo a un calendario invitante. Non solo concerti, spettacoli e letture ma anche corsi, workshop, laboratori, presentazioni di libri. 

Foto di Giacomo Brini

Qualche anticipazione?

Una mostra sul tema della gelosia ad opera del fotografo Giacomo Brini, 10 aprile – 3 maggio, le opere della pittrice Sima Shafti, 8 – 24 maggio, le idee di Niccolò Casas, architetto e designer 3D, 29 maggio – 21 giugno. Per tutta l’estate le Mura ospiteranno una rassegna di incontri musicali e l’autunno inaugurerà un workshop sul mestiere del cinema a cura di Ivan Zuccon, Roberta Marrelli e Matteo Tosi.

I progetti più ambiziosi sono due: “Le Mura di Ferrara – 2015”, in collaborazione con i Musei Civici di Arte Antica di Ferrara e il Centro Teatro Universitario. Il progetto prevede l’organizzazione di visite guidate a piedi o in bicicletta, laboratori tematici didattici per le scuole, performance e laboratori teatrali, spettacoli di musica e danza rinascimentale. Il secondo si chiama “I sapori, tradizioni e prodotti della città” dedicato alla cultura della nostra cucina.

«E’ un esperimento che facciamo col cuore» dice Veronica Zanirato, vice presidentessa. «Questo è un luogo pubblico, uno spazio amatissimo, anche noi gli vogliamo bene».

Rosa: «Per noi la Porta è intesa come attraversamento tra varie realtà. Ferrara è una città di piccole dimensioni, un aspetto che si può e si deve sfruttare».

Da dove viene il nome dell’associazione?

«Proprio dalla prima donna, Eva, anche se nella nostra associazione non ci sono solo donne». Un po’ come nelle Hole, le donne sono in prima fila ma ben accompagnate.

Come è nata la voglia di fondare Evart?

Erika: «Direi quasi per caso. Veniamo tutte da esperienze professionali diverse. Avevamo voglia di fare qualcosa di concreto ed eccoci qui».

Eccoci qui, la festa è finita, Filippo Zattini ha infilato il violino nella custodia, le ragazze del Centro Teatro Universitario si sono messe in coda per l’aperitivo e gli ospiti lasciano la Porta di notte.

Noi aspettiamo. Intanto cin cin e in bocca al lupo!

Per info: http://evartassociazione.com

2 Commenti

  1. Silvana Onofri scrive:

    In bocca al lupo per tutte le iniziative in questo luogo magico

  2. silvana bonati scrive:

    auguri, io che non sono di ferrara ma che vivo qui per un po’ che indirizzo avete?

Rispondi a silvana bonati Cancella il commento

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