Personaggi Ferraresi #1: Goffredo

Poche persone sanno che Goffredo si chiama Goffredo. Anzi, probabilmente non si chiama nemmeno Goffredo.
Una volta un amico mi ha detto “Guarda, sta passando Goffredo.” Da allora, mi sono convinto che sia il suo vero nome per davvero.
Per chi non avesse ancora capito chi è Goffredo, beh, anche senza descrizione fisica si può intuire.
Goffredo ha una frase celebre. Una di quelle frasi che metteresti al centro di un cartellone di laurea. La prima frase sotto ‘Frasi celebri:’ sarebbe quella.
“Gat n’euro?”
Eh si. Goffredo è ‘Gat n’euro?’ se ancora non si era capito.
Il secolo scorso me lo ricordo. Chiedeva “Gat un bon da mill?”

Povero Goffredo, ora chiede il doppio di mille lire ma vale comunque la metà.
Attraversa come un fulmine, avanti e indietro, via Bologna, ciacolando parole sconesse in frasi sconnesse. Poi arriva in piazza e chiede “Gat n’euro?”
Mi è capitato un paio di volte di parlare con lui. Non è che ci capivamo molto, ma ha comunque scroccato una sigaretta.
Una volta un amico mi ha detto “Guarda che lo fa apposta, Goffredo, a fare così.” E anche se fosse? Sta a te dargli o no l’euro. Sta a te stare ad ascoltarlo oppure no. Io lo ascolto. Perché se lo ascolti bene, e lo guardi negli occhi, quegli occhi buoni e un po’ commossi, Goffredo non è più “Gat n’euro?”. È solo Goffredo.

Personaggi Ferraresi #2: Al Biciclar

Alla faccia del sindaco.
A Ferrara non c’è figura più autoritaria, fondamentale e utile del Biciclaro.
Sono sparsi in giro, radunano la popolazione in tribù. Ogni zona ha il suo Biciclaro.
Sono uomini saggi e sapienti. Il loro verbo è legge.
“Smettila di fare su e giù dai marciapiedi che ti saltano i raggi.”
Sissiò. Ma… io non faccio mai su e giù dai marciapiedi.
“E allora non prendere le buche!”
Non prendere le buche con la bici. Fosse facile in una città fatta metà di sanpietrini e metà di buche.
Il Biciclaro opera solo i casi più gravi.
Mette a disposizione della sua tribù un paio di pompe fuori dall’officina, per le ruote sgonfie. Che lo deve fare lui? Gonfiatela da solo.
Il Biciclaro una volta ha visto che provavo a mettere una pezza su una camera d’aria da solo, senza il suo aiuto. Mi ha esiliato dalla tribù.
Quante biciclette dentro il negozio del Biciclaro, e lui sta sempre seduto su una sedia, però quando vai a ritirare la tua è sempre aggiustata.
“Già che c’ero ho anche cambiato i freni e la dinamo. Così facciamo cinquanta tondi invece che quindici ok?”
Una volta ho bucato. Ho pedalato con la ruota a terra fino al Biciclaro del distretto successivo.
“Non ti ho mai visto da queste parti.”
“Non credo, sono di Krasnodar.”
Bici sequestrata. Esilio dalla città.

4 Commenti

  1. Luca scrive:

    Veramente il secolo scorso diceva “Gat mill franc”… e non escludo che anche quello fosse un aggiornamento di “Gat zent scud”!!!

  2. Florio Piva scrive:

    I personaggi di quando io ero ragazzo erano “Puina”, magrissimo sballato e sorridente. Mostrava i bicipiti inesistenti “par dies franc”. “Pendenza” perché poliomielitico, mascotte della SPAL, pure biciclaro in Piazza Sacrati vicino al Bar Bianco Azzurro.. Se pagavi tu era capace di mangiarsi tre “mingone “di Orsucci,seduto a terra a gambe divaricate, oppure divorava un Kg.(a crudo)di maccheroni col ragù.con qualche sughero tagliato dentro..”Ilario” che roteava continuamente le chiavi attaccate alla catena da tsca. Ti guardava rideva e ti chiedeva “Dai dam quel, a son in buleta”. Queste figure riscuotono la simpatia di chiunque. Stiamo certi che ci saranno sempre.
    Simpaticissimo articolo.

  3. MASSIMO scrive:

    Pendenza non era poliomielitico ma aveva un piede, il sn, equino.

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