“Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso”, recita uno slogan tratto da un libro americano che ha fatto negli ultimi mesi il giro della rete. Un mantra di ispirazione per tutte quelle persone di animo gentile, cui basta a volte un sorriso per essere felici e ricompensati di un gesto d’amore e generosità verso il prossimo. Aiutare chi ha bisogno in associazioni di volontariato, in gruppi più o meno organizzati di sostegno, cooperative, onlus è pratica fortunatamente comune. Aiutare perfetti sconosciuti senza chiedere nulla in cambio, senza nemmeno poter assistere alla loro gioia, al loro grazie, senza conoscere in nessun modo chi riceverà il nostro piccolo gesto d’aiuto, è rivoluzionario.

Compiere gesti di gentilezza a casaccio è spiazzante nella società dell’egoismo, dove anche un passante che cade in terra o chiede aiuto per strada a volte trova l’indifferenza totale di chi prosegue oltre pensando solo ai propri affari. Non ti impicciare, non sono problemi tuoi. Hai già tanti problemi tu, ci mancano quelli degli altri.

Geo e Geek, due nomi ovviamente di fantasia a coprire un intenzionale anonimato, sono due amici che vivono a Ferrara. Geo ha 32 anni, arriva dal profondo nord nella città estense ed è uno studente lavoratore. Geek, 28 anni, dal magnifico sud, fa lavorare gli altri per mantenerlo.

Qualche domenica fa Geek, non avendo soldi spicci e non essendoci nessun rivenditore di biglietti dell’autobus aperto, è costretto ad attraversare tutta Ferrara a piedi per raggiungere la stazione ferroviaria con trolley e zaino in spalla. Quanto avrebbe desiderato trovare un biglietto per terra… Allora tornato a casa ne parla con Geo e decidono che sarebbero partiti proprio da questo piccolo gesto per la loro rivoluzione gentile.

Un cartello, attaccato ad una fermata dell’autobus in centro recita così:

Sei in ritardo? Non hai spicci? Ti hanno rubato il portafoglio? È una giornata storta? Sei stanco e vuoi prendere il bus? Devi forse andare a Cona? Anche un euro poterbe fare la differenza?

Prendi pure il tuo biglietto!

Metodo di pagamento: solo un SORRISO in contanti al primo sconosciuto.
Per saperne di più visitate la nostra pagina Facebook: Casual Acts of Goodness

Due biglietti attaccati all’insegna con lo scotch pronti per chi li vuole utilizzare. Omaggio, paga la ditta. Come la buona abitudine napoletana di lasciare un caffè pagato al bar per qualcuno che verrà.

Dalla pagina Facebook di Geo e Geek

Il giorno dopo si replica, altra fermata, altri biglietti omaggio. E ancora un’altra volta: luogo diverso, altre persone fortunate che usufruiranno del passaggio senza poter ringraziare di persona l’ignoto benefattore, cioè i nostri Geo e Geek, che nel frattempo hanno aperto una pagina Facebook per segnalare le future iniziative e permettere a chiunque di tenerle d’occhio e magari approfittarne.

“Non si tratta di aiutare il prossimo senza ottenere qualcosa in cambio, perché questo qualcosa si ottiene sempre e comunque. Forse è proprio questo il punto di vista che si dovrebbe cambiare, fare qualcosa per qualcuno migliora la vita di tutti perché crea una società migliore, soprattutto quando lo si fa per uno sconosciuto. Non solo si può rallegrare la giornata di qualcuno, ma si può anche cambiare il modo di percepire il prossimo ed il suo modo di interagire con noi” – spiegano.

“Il nostro non è né un progetto di studio né un esperimento sociale, i nostri ambiti di interesse accademico sono molto distanti e differenti. Potremmo definirlo un piano a lungo termine, vista la nostra speranza che questi piccoli gesti vivano di vita propria col tempo. E’ una cosa del tutto nuova e non sappiamo come si possa evolvere il tutto.

Tutto molto bello. Ma chi paga questa generosità?

“Attualmente usiamo esclusivamente le nostre (scarse) risorse economiche. Non abbiamo pensato ad eventuali sponsor ma chissà che in un futuro non si possa prenderli in considerazione. Ad ogni modo speriamo che molte più persone prendano parte all’iniziativa iniziando a realizzare in proprio piccoli gesti nella vita di tutti i giorni.”

Peccato non conoscere la reazione delle persone, non spiare cosa accade al mattino quando arrivano i primi pendolari, se il cartello verrà strappato da un addetto dei trasporti o finirà in buone mani. Chissà se regalerà un sorriso compiaciuto anche a chi il biglietto già ce l’ha.

Al momento è troppo presto per una valutazione attenta – raccontano Geo e Geek – ma in due occasioni abbiamo speso qualche minuto per osservare le loro reazioni, che vanno dalla diffidenza iniziale con il controllo dell’autenticità dei biglietti, all’onestà di chi non dovendo prendere l’autobus non ne ha approfittato.”

Quali prossimi gesti avete in mente di compiere? 

Abbiamo molte idee in cantiere, la vita di tutti i giorni offre innumerevoli spunti. Speriamo comunque che molte ci vengano suggerite, o addirittura siano realizzate, da altre persone. Qualche indizio: bici, bar, librerie…

Non rischiate che qualcuno se ne approfitti per rompere le uova nel paniere? Ad esempio nel caso dei biglietti, un passeggero li prende entrambi o strappa il cartello per vandalismo…

“Non vediamo il motivo del perché debba succedere, sicuramente ci sarà chi se ne approfitterà o non avrà in simpatia questa iniziativa, ma non ci preoccupiamo per questo. In sostanza lo facciamo solo perché ci piace e perché troviamo bella l’idea di poter regalare un sorriso, che sicuramente sarà spontaneo e sincero”.

Che sia solo un gioco o una vera rivoluzione, ispirazione per altri cittadini nel voler migliorare la vita quotidiana di chi ci vive accanto, lo scopriremo per le strade della città nei prossimi mesi. Ai due nostri anonimi eroi va intanto il plauso per averci provato, per aver innescato quel meccanismo spiazzante che ci cambia la giornata quando riceviamo un piccolo gesto di attenzione da perfetti estranei. Come quando ci cade il cappello e qualcuno lo raccoglie, o riceviamo un aiuto per portare le borse della spesa su per le scale, oppure troviamo un quotidiano già finito di leggere abbandonato sulla poltrona di un treno. Per risolvere problemi grandi a volte si parte dalle piccole cose.

2 Commenti

  1. rossella scrive:

    bravi. bravissimi.
    dall’alto della mia ignoranza suggerisco di fare foto del sorriso (a chi consente) e caricare sulla pagina facebook.

    😀

  2. Florio Piva scrive:

    Le idee che provocano un sorriso di gratitudine sono quelle su cui si basa il concetto di amore per il prossimo. Molto raro ai nostri giorni. Di Geo e Geek ce ne vorrebbero molti di più. Bravi!

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