Sos interlibro, il servizio provinciale nato nel 1999 che permette attualmente la circolazione di quasi 20mila volumi all’anno. L’allarme è stato lanciato attraverso un gruppo Facebook dai bibliotecari ferraresi e in queste ore si sta diffondendo di bacheca in bacheca. Per capire come mai da metà novembre il prezioso servizio dovrebbe essere sospeso Listone Mag ha intervistato Arianna Chendi, cittadina particolarmente sensibile e informata sul tema, bibliotecaria presso la Biblioteca comunale Ariostea.
«Interlibro è un servizio importantissimo – spiega Arianna -. Perché permette agli utenti di farsi recapitare presso la propria biblioteca di riferimento, senza costi,  i libri che si trovano nelle altre biblioteche afferenti al polo provinciale. Il trasporto dei volumi fino ad oggi è stato gestito da una ditta privata, pagata congiuntamente e proporzionalmente dai vari Comuni aderenti, incaricata con una gara di appalto indetta dalla Provincia. Peccato che l’ultimo contratto sia scaduto e nessuno sappia come organizzare una nuova gara». 

Dov’è il problema? Il problema non è di natura economica ma organizzativa e amministrativa: la Provincia è stata abolita, la delega alla cultura non è stata assegnata al nuovo organo provinciale appena istituito. Di gestire la cultura dovrebbe occuparsi la Regione, ma la Regione è ferma a causa delle dimissioni del presidente Vasco Errani e attende l’insediamento della nuova giunta. Che si fa? L’ultimo contratto appaltato tramite gara scade adesso – a ottobre – ed è stato prorogato di tre mesi per tamponare l’emergenza.
«Non credo che il Comune possa farsi carico di questa gara ma non sono un tecnico – prosegue Arianna. Non so come questo problema si possa risolvere senza creare danno agli utenti, forse nelle pieghe della burocrazia italiana una soluzione esiste. L’idea di creare un gruppo Facebook è nata proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento, per stimolare idee, chiamare all’appello gli esperti. Le biblioteche ovviamente hanno già scritto ai politici ma attualmente non sono ancora arrivate risposte. Se non si trova un modo per garantire la continuità del servizio il 13 novembre dovremmo sospendere i prestiti, perché la proroga dura fino alla fine dell’anno ma a noi serve il tempo per farci riconsegnare i libri già usciti».
Sul gruppo Facebook discutono bibliotecari e lettori, non mancano gli spunti di riflessione. Il profilo della Biblioteca comunale Bertoldi, di Argenta, commenta così: «Perchè non parlare di soldi? Perchè non dire – numeri alla mano – quanto hanno risparmiato i cittadini avvalendosi di questo servizio, risparmiandosi viaggi, tempo e spese postali? Perchè non dire quanto hanno risparmiato, nell’insieme, le biblioteche – e quindi i Comuni – della Provincia di Ferrara, in tempo di tagli ai bilanci della cultura, in termini di acquisti e servizi nel mantenimento dei risultati e del livello di soddisfazione delle richieste degli utenti, e quindi di capacità di risposta alle esigenze dei cittadini?».
Tanti appassionati frequentatori delle biblioteche, avvisati del rischio, domandano se e come possono dare una mano. Da Copparo scrive la bibliotecaria Patrizia Lucchini: «troviamoci per proporre un documento». Antonella Bernardi, bibliotecaria a Portomaggiore, rincara la dose: «dopo anni di rodaggio e di affinamento, adesso abbiamo messo a punto un servizio snello e funzionale, sempre più gradito ed apprezzato dalla gente, dagli studiosi, dagli studenti e dai semplici lettori. Chiudere il servizio adesso sarebbe un danno irrecuperabile per le biblioteche, dopo anni di ripetuti tagli ai bilanci».

Foto di Astrid Nielsen

Anche Alessandra Chiappini, ex direttrice del Servizio bibliotecario ferrarese, dichiara di aderire «con massimo entusiasmo e piena persuasione», e commenta: «speriamo di aderire in tantissimi al gruppo così da fare “massa critica”, come si usava dire un’era fa». Francesco Monini, tra i fondatori della cooperativa Le Pagine, replica: «senza interlibro, senza la biblioteca circolante, anche la regina di Alan Bennett sarebbe nei guai. Se chiude interlibro occorrerà trovare forme di lotta dure ma originali».  Continua con ironia: «propongo di procurarci un bel Ford Transit del 1973 e fare una bella biblioteca viaggiante! Coraggio amici bibliotecari! Coraggio amici lettori!».
Tantissimi i bibliotecari – tipici e atipici, dipendenti pubblici e precari del settore – che non commentano ma spargono «mi piace» ovunque.
Come in molti fanno notare interlibro è stato fondamentale in questi anni critici, Arianna conferma: «per le biblioteche è diventato normale stabilire le loro politiche di acquisto valutando – prima di comprare un titolo nuovo – se è già disponibile in altre biblioteche del polo. In questo modo si ottimizzano le risorse e si evita di spendere trenta volte per lo stesso libro, che magari passata la moda del momento nessuno legge più».
Come si è arrivati a mettere a repentaglio uno strumento così prezioso? Non c’era modo di intervenire prima? «Si sarebbe dovuto pensare a una soluzione a inizio anno, quando ancora la Provincia era in grado di deliberare, il problema era stato sollevato già a febbraio. I politici avevano dato risposte tranquillizzanti, non si aspettavano il vuoto amministrativo, l’empasse scatenato dal venir meno della Regione».

2 Commenti

  1. Patrizia Lucchini scrive:

    Grazie a Licia per il puntuale articolo, che mette in luce gli aspetti reali del problema. Credo che anche la stampa, i media, possano utilmente contribuire a smuovere le acque e a sollecitare la soluzione di una questione che interessa e riguarda tutta la comunita’ ferrarese, tutto il territorio provinciale! Noi bibliotecari ce la metteremo tutta.

  2. Elisa Bertuccioli scrive:

    Anche il polo bibliotecario parmense ha subito un forzato periodo d’interruzione del prestito interbibliotecario nel 2013 e sempre per lo stesso motivo: la cronica mancanza di fondi. Gli utenti delle nostre biblioteche ne hanno ovviamente risentito così come la qualità dei nostri servizi privati di una componente essenziale e utilissima, specie per le piccole biblioteche di provincia che non dispongono di ingenti patrimoni librari. Nel 2014 il servizio è stato riattivato grazie all’impegno da parte dei Comuni aderenti di spartirsi le spese che prima erano a carico della provincia. Ovviamente questo è un ulteriore sacrificio che si chiede ai Comuni ma è risultata al momento l’unica via per far ripartire la circolazione libraria

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