C’è una cosa di Roma che mi colpisce ogni volta. Questa cosa sono le fontanelle. Non il Colosseo, non le terme di Caracalla, né tanto meno le vetrine di via Condotti. Da sempre, la cosa che mi colpisce di più a Roma sono le fontanelle.
Sì, le fontanelle. Acqua che scroscia nel ferragosto cocente, zampilli, bambini, gelati, mani da lavare. Ma anche barboni, birra, odore di piscio a terra. Roma è entrambe le cose e molto di più. Turista tedesco rosso sulle spalle, cianotico in volto. Urlatore di piazza al mercato, si copre il viso con un cappellino unto. Manager dalla ventiquattrore ustionante sotto il sole, giacca e cravatta. Sudore. E poi ancora piccioni, pettirossi, uccellacci e uccellini. Cosa unisce tutto questo variopinto palcoscenico estivo? Proprio lei, la fontanella.

Le fontanelle sono ovunque, a Roma. Qui l’acqua del sindaco sembra essere davvero patrimonio di tutti. O, perlomeno, di tutti quelli che si trovano a passare, vivere o sopravvivere nella Capitale un giorno d’agosto.
Mamma Roma è sempre lì, che ti aspetta. Ovunque onnipresente. È lì appena fuori dalla stazioncina di Trastevere, è là a un passo dal supermercato di Porta Portese, è vicino al Colosseo, al gelataio, è addirittura in Campo de’ Fiori – ironia della sorte – davanti alla statua dell’arso Giordano Bruno.

Della questione fontanelle se ne è parlato a lungo, a Ferrara. Già l’architetto Piacentini aveva in mente di fare una fontana titanica sotto il suo palazzo della Ragione, ora palazzo del Mc Donald’s. Da buon romano, me lo immagino scrutare la metafisica piazza Trento e Trieste, sospirare e dire: “Anbè?! E questi qua come fanno a campà sotto er sole de n’estate cocente?!”. In verità non so se parlasse in romanaccio, Piacentini. So solo che di quella fontana non se ne fece più nulla.
Quasi un mese fa è stata inaugurata la nuova illuminazione della piazza, “pronta al 99%”, come ha scherzato in quell’occasione anche l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi. L’1% mancante, infatti, riguarda il riposizionamento della fontanella vicino al Duomo, che nei progetti sarà dotata di una nuova struttura in linea con la piazza attuale.

La questione fontanelle mi turbava già da un po’, devo dire. Mi risultava incomprensibile poter pensare a una città come Ferrara, città delle biciclette, dei cani e del centro libero da macchine (quindi teoricamente pieno di gente che si muove a piedi), senza dei punti d’acqua nel suo centro cittadino. Ero anche andata in Comune, chiedendo se fosse possibile avere una planimetria, una mappa delle fontanelle a Ferrara. S’intende, non parlo di punti d’acqua in stile fontana di Trevi, per carità. Parlo di fontanelle per i vecchietti che escono di casa, per i bimbi che si sbucciano un ginocchio, o per i papà con il gelato sulla barba. Fontanelle fontanelline, insomma. Non opere architettoniche colossali.

Dopo giri in uffici casuali, dubbi amletici tra i dipendenti comunali, telefonate ad organi preposti e anche chiacchiere tra amici, ho iniziato a mappare un po’ il nostro territorio e ho scoperto una cosa. Di fontanelle a Ferrara ce ne sono, non troppe ma ce ne sono. Sicuramente sono più fuori che in centro, dove servirebbero di più. Città a misura d’uomo, Ferrara da anni si contende nei telegiornali il primato tra le città con il picco di caldo estivo più alto. Appena fuori dal centro ci sono fontanelle sulle mura, c’è (e ci mancherebbe) all’Acquedotto, ce n’è una al parco Pareschi, un’altra al parco Massari. Ne abbiamo una (addirittura) in centro e si trova in piazzetta della Luna (non la fontana, quella è chiusa da tempo), nascosta tra gli alberi. Più un’altra ai Giardini della Ex Standa, in viale Cavour.
Ed è proprio qui che capisco una cosa. Il problema delle fontanelle a Ferrara è che, oltre ad essere poche, quelle poche non sono visibili. Non si vedono e non si sentono. Diventano inutili, nel senso di non utilizzabili.

Prima di partire per Roma, io e C. eravamo sedute in piazza Trento e Trieste. Le nostre bici appoggiate al piccolo marciapiede nella parte più alta dell’attuale listone. Stiamo parlando dell’aumento dei senzatetto, accampati dove non batte la luce nuova della piazza. Si avvicina un ragazzo.
«Ragazze, scusate, avete una bottiglietta d’acqua che mi devo lavare le mani?», dice.
«No, mi spiace, ma non ne abbiamo», risponde C.
Il ragazzo si ferma, si guarda in giro e poi dice: «ma qui non c’era una fontanella?».
«Sì, era proprio lì dove stai guardando», facciamo noi.
«E perché ora non c’è più?».
«Perché hanno fatto i lavori qualche mese fa».
«Ma hanno rifatto una piazza senza acqua e senza panchine, che senso ha?».

Ecco, ripenso al dialogo con questo ragazzetto proprio qui, davanti a una fontanella romana, mentre un suo coetaneo si lava le mani felice dopo aver mangiato un gelato enorme. Lo so, sì, lo so che Mamma Roma è Mamma Roma. Lo so che i problemi sono altri, che c’è la crisi e che i negozianti devono pur vendere le bottigliette dell’acqua a un euro. So bene tutto questo, ma il suono di una fontanella dietro l’angolo, la libertà di un pubblico servizio come questo, ecco, esercita sempre il suo discreto fascino.

6 Commenti

  1. otto muehl scrive:

    L’ho cercata disperatamente ripercorrendo con lo sguardo tutte le colonnine del portico del Duomo, ma brisa.. della fontanella da cui si sono dissetate generazioni di ferraresi e di piccioni non vi è più traccia. Paradossi contemporanei: piazza nuova, accessibilità garantita a tutti, illuminazione da stadio, ma niente acqua..
    L’acqua pubblica è un segno di civiltà!
    Daje Anja!

  2. Giuseppe scrive:

    Sarebbe utile una mappatura. O lo fa il Comune o lo facciamo noi. Io conosco almeno altri 3-4 ubicazioni.

  3. Giuliano Malaguti scrive:

    Bello questo Dialogo di uno sconosciuto con una ragazza del Listone sopra una fontanella! , nella mappatura citerei le più frequentate: al torrione e porta degli angeli e piazza ariostea: lascerei anche in piazza Cattedrale lo stesso modello mimetico di campagna…. A Roma erano proposte anche quelle barocche ai pellegrini del mondo

  4. bassan emanuela scrive:

    Bellissimo articolo, che parla anche di cose reali. In effetti quando si è in giro si può aver bisogno di lavarsi le mani (se hai dei bambini, dei cani, etc.), senza necessariamente entrare in un bar per bere un caffè per avere la scusa di andare in bagno. Ho visto anch’io a Roma la quantità di fontane e fontanelle che ci sono, una meraviglia.

  5. Sergio Golinelli scrive:

    La Provincia di Ferrara nel n. 5 della Collana Guide Ecoidea, Gratis a Ferrara, pubblica l’elenco delle fontanelle pubbliche nel comune di Ferrara. L’elenco comprende 74 indirizzi nell’edizione del 2004 e 88 in quella del 2008.

    • Anja Rossi scrive:

      Grazie Sergio Golinelli, sicuramente da ex assessore provinciale all’Ambiente il suo contributo è fondato e contribuisce, per chi voglia, a creare una mappatura cittadina sulle fontanelle.
      A.

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