(L’articolo è stato scritto dai ragazzi del Liceo Scientifico Roiti: Giuseppe Trecarichi, Luca Mardegan, nell’ambito del progetto Backup di una Piazzahttps://www.listonemag.it/backup)

Ci sono artisti internazionali che con i loro concerti fanno traboccare di fan piazza Castello. Negli ultimi anni il festival “Ferrara Sotto le Stelle” ha avuto una crescita esponenziale, tale da rendersi appetibile persino alle star abituate a suonare negli stadi delle più grandi metropoli mondiali. Un onore per i cittadini ferraresi, specialmente per noi amanti della musica. Ma di loro – delle star – si parla già in abbondanza, perciò oggi vorremmo spendere due parole per lui. Anche lui è un artista internazionale, ma quando imbraccia la sua bianca chitarra, seduto su un piccolo sgabello, predilige l’ingresso di piazzetta Municipale. Lui è Gigi, uno dei tanti buskers che ha trovato a Ferrara l’ambiente ideale per esprimere la propria arte, tanto da essersi fermato stabilmente nella città estense. Colpiti da tanta passione per la musica e dedizione ad essa, abbiamo deciso di intervistarlo. Dopo le prime battute per rompere il ghiaccio ci siamo fatti raccontare ciò che in pochi conoscono, il “backstage” della vita di un busker.

Cominciamo l’intervista Gigi, ci racconti un po’ di lei. «Sono trent’anni che suono la chitarra. Poco più che ventenne mi avvicinai alla musica, e da allora essa mi ha sempre accompagnato. Con un po’ di esperienza sulle spalle capii che quella era la mia strada, così decisi di andarmene dalla Romania, di abbandonare la mia città, Craiova, per cercare fortuna all’estero. Ed eccomi qui, a distanza di anni, a fare ciò che più amo, il busker».

Dove ha imparato a suonare? Ha frequentato una scuola? «So che è poco credibile, ma in realtà non ho mai studiato musica. Iniziai da amatore, cercavo di imitare ciò che sentivo, ad orecchio. Poi tra amici iniziammo a trovarci e a sviluppare la nostra passione… una vera e propria autodidattica di gruppo. Pensate che non so neanche leggere il pentagramma! Lo stesso vale per il mio italiano: l’ho imparato per la maggior parte scambiando due chiacchiere con la gente per strada».

Com’è il suo rapporto con l’Italia, e in particolare con Ferrara? «Ci sarebbe molto da dire! Venni a Ferrara per la prima volta dieci anni fa, da Roma. Ancora adesso mi piace variare, alternando periodi nell’una e nell’altra città. Certo, Roma è una metropoli, ma a Ferrara mi trovo meglio, è un’ambiente più tranquillo, ottimo per esprimere la propria arte, nel mio caso la musica».

Foto di Giulia Paratelli

Ci parli della sua musica, cosa suona di solito? Ha mai composto qualche brano? «In verità no, avendo una modesta formazione teorica in materia non ho mai pensato di cimentarmi nella scrittura di un brano. Chissà, in futuro non ne escludo la possibilità. Ad oggi la gran parte del mio repertorio è formata da grandi classici della musica italiana, più qualche canzone di Santana, uno dei miei ispiratori. A scapito di ciò che potreste pensare non suono musica popolare rumena, perché oltre a essere molto complessa, riscuoterebbe poco successo qui in Italia. Infatti in generale cerco di suonare ciò che la gente ha ben impresso nella mente, per catturare l’attenzione dei passanti. Per prepararmi ascolto tanti cd e, rigorosamente ad orecchio, imparo le melodie man mano, fino a riprodurle verosimilmente».

Una curiosità, com’è la routine di un busker? «La mia è abbastanza semplice: mi sveglio con calma e passo la mattina e le prime ore del pomeriggio a casa, con mia moglie e le mie due chitarre. Dopodiché mi piazzo qui e suono anche fino alle dieci di sera. Certe volte non passa nessuno, specialmente d’inverno, ma io suono comunque, è la mia passione. Vi dirò che mi piacerebbe trovare un altro impiego per mettere da parte qualche soldo, ma non è così facile da trovare in questo periodo. Così dobbiamo tirare avanti con quella ventina di euro circa che guadagno solitamente in una sera. Non è facile, ma almeno abbiamo un po’ di sostegno da parte della cittadinanza. Nessuno si lamenta mai per il rumore e addirittura il sindaco mi ha concesso un’autorizzazione scritta per suonare. Sono questi i gesti che mi danno la voglia per continuare a fare ciò che faccio!». Grazie mille Gigi, è stato un piacere. Alla prossima!

Vi ricordiamo l’appuntamento più importante dell’estate per quanto riguarda gli artisti di strada: il Ferrara Buskers Festival, che si terrà dal 23 al 31 agosto 2014.

2 Commenti

  1. renata scrive:

    Bell’articolo!
    Un ringraziamento a Giuseppe e a Luca per questa intervista che ci ha permesso di conoscere più da vicino la vita del signor Gigi,un artista che ogni giorno regala ai passanti la sua musica e il suo garbo…………con l’augurio che possa nascere per il signor Gigi un contributo economico più dignitoso o quel lavoretto da lui desiderato!

  2. Fra scrive:

    Oggi ho incontrato Gigi in metro a Roma. Ho vissuto 5 anni a Ferrara e per me la sua presenza per strada é stata sempre piacevole, la ciliegina sulla torta. Non ho potuto fare a meno di andare a salutarlo, nonostante lui non mi abbia mai vista per me é stato come rivedere un caro amico. Sono tornata una studentessa spensierata sulla sua bicicletta per 2 minuti 🙂 grazie Gigi

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