Largo al factotum della città. Largo! Presto a bottega che l’alba è già. Presto!
Ah, che bel vivere, che bel piacere, che bel piacere per un barbiere di qualità, di qualità!

Chi non conosce l’entrata in scena di Figaro nel secondo atto dell’opera buffa di Rossini? Anche quel pubblico che di solito si tiene alla larga dalle poltrone del teatro non può far finta di niente. Perfino Bugs Bunny celebrò il famoso barbiere nel cortometraggio “Il coniglio di Siviglia” (1950). Per non parlare delle infinite citazioni nella cultura pop e televisiva, come la performance di Elio e le Storie Tese a Sanremo nel 2008. Il Barbiere di Siviglia è una delle opere più celebri di tutti i tempi, il biglietto da visita dell’Italia nel mondo. Una vera e propria influenza nella cultura di massa. Sabato 19 luglio alle 21 il cortile del Castello Estense accoglierà il famoso barbiere nell’ambito di Delizie d’Estate, una serie di eventi culturali per la rivalutazione degli edifici storici dopo il sisma.

Ma le cose non saranno proprio come vi aspettate.

Alla vigilia dell’evento prendiamo un caffè con Maria Cristina Osti, cantante lirica e regista, donna di un’eleganza antica, alla Franca Valeri. Con lei c’è Annalisa Lo Piccolo, musicologa e addetta alla segreteria dell’Orchestra Città di Ferrara, a cui è affidata l’esecuzione musicale insieme al Coro Polifonico “Santo Spirito”. Annalisa porta sotto braccio un faldone di spartiti. “Sono per l’Orchestra” dice.

“È la prima volta al Castello Estense?”

“No. L’anno scorso abbiamo proposto il Rigoletto di Verdi – risponde Osti -. Lo spazio è chiaramente più ridotto rispetto al palco del Teatro Comunale quindi abbiamo dovuto pensare alla rappresentazione in modo diverso. E abbiamo dato una lettura ferrarese non da poco: i costumi dell’Ente Palio hanno tinto gli attori con i nostri colori rinascimentali”.

“Si dice sempre che in Italia la gente non va a teatro. Gli italiani non ricevono un’educazione alla musica e alle opere, per molti è noioso, non c’è nemmeno il telecomando. E gli aficionados del palco hanno sempre più i capelli bianchi. Cosa ne pensa? Quanto pubblico prevedete di avere?”

“Ti racconto cosa è successo l’anno scorso. Ero negli imbarcaderi a controllare gli ultimi dettagli prima dell’entrata in scena. Quando sono sbucata fuori e ho visto quella distesa di gente ho avuto la pelle d’oca. Un’artista vive per l’applauso finale. E quella sera è stato un lungo applauso”.

“Abbiamo dovuto perfino mandar via della gente! – dice Annalisa – c’erano 500 persone”.

“Per attirare il pubblico – continua la regista – ci vogliono quei tre-quattro titoli popolari. Che non è affatto squalificante. Il successo della Traviata o del Barbiere di Siviglia non toglie nulla alla qualità dell’opera. Anzi. Se hanno avuto un tale successo, un motivo ci sarà. Il pubblico di teatro è colto. Il nostro è un pubblico variegato, fatto di giovani e curiosi”.

Foto di Claudio Furin

“Anche di turisti?”

“Italiani no. In questo periodo sono tutti al mare. Abbiamo molti turisti francesi, belgi e olandesi. Tedeschi non molti, per loro luglio non è un mese di vacanza”.

Cosa farete di nuovo rispetto a tutti gli altri Barbieri di Siviglia?”

“E’ bene ricordare che quella di domani non sarà solo un’opera, ma anche un evento estivo. Abbiamo pensato a uno spettacolo interattivo, vogliamo coinvolgere il pubblico, far muovere gli artisti nella platea. Dare un brivido agli spettatori. M’interessa l’emotività fisica prima di quella del cervello”.

Che è poi il recupero delle origini del teatro, quando si recitava nelle piazze e nei mercati, senza palchi e barriere, dove ognuno poteva guardare l’attore nel bianco degli occhi. Quello di Maria Cristina Osti è un teatro antico per un pubblico contemporaneo. Al prezzo di 15 euro. Prezzo popolare per un’opera. Ma non è finita qui.

“L’anno scorso abbiamo predisposto una barca per rievocare l’idea del fiume. Quest’anno porteremo in scena una collezione di bici storiche. Sarà un barbiere in bicicletta. E’ la collezione di Flavio Mari e Massimo Milani. Veri gioielli come le prime biciclette di ferro e legno, quelle senza pedali, i tricicli”.

Biciclette storiche in scena, interazione con il pubblico. La regia di Maria Cristina, però, è una rilettura fedele. Melodramma buffo in due atti, libretto di Cesare Sterbini, musica di Gioacchino Rossini. Tutto secondo tradizione. Melodie accattivanti e arie celebri incluse.

“Chi sono gli attori?”

“Donato di Gioia (Figaro) è un giovane baritono dal talento ormai riconosciuto. E Lilly Joerstad (Rosina), una cantante russo-norvegese, è la vincitrice del Concorso Internazionale della Città di Ferrara, ora lanciata verso una carriera all’Accademia della Scala. Mi piace l’idea di affiancare giovani artisti a cantanti di fama”.

Il lavoro di Osti non si ferma alla regia e alla selezione dei nuovi talenti. “M’impegno molto nell’educazione e nella divulgazione. Per il Concorso Internazionale della Città di Ferrara abbiamo lavorato con molte scuole della città, come il Carducci, l’Einaudi, il S. Antonio e il Cosmé Tura. Le abbiamo coinvolte nella messa in scena della Cenerentola. Ai bambini abbiamo assegnato le parti corali, ai ragazzi del Carducci quelle orchestrali. E’ stato fantastico. Quando mi sento ringraziare dai bambini mi vengono i brividi. Sono loro il pubblico del futuro, i futuri scenografi, cantanti, ballerini”.

Domani sera il famoso barbiere darà eco ancora una volta allo spettacolo dell’avidità umana.  Come diceva Eduardo de Filippo, nel teatro si vive sul serio quello che gli altri recitano male nella vita.

Il Barbiere di Siviglia, Cortile del Castello Estense di Ferrara – Sabato 19 luglio 2014, ore 21

Rigoletto in Castello, 2013, courtesy Luca Gavagna

1 Commento

  1. Federico scrive:

    L’entrata in scena di Figaro è nel primo atto del „Barbiere”, non nel secondo!

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