Nella ricetta per tirar fuori il potenziale sommerso, dalle cose e dalle persone, la fantasia è un ingrediente indispensabile. Come strumento per reinventare una vita a oggetti altrimenti destinati allo smaltimento. Ma anche come grimaldello per sovvertire la routine di coloro che vivono la condizione della disabilità. E proprio fantasia e creatività sono alcuni dei percorsi lungo i quali si articola ‘RiciclArt’, evento promosso dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, in programma a Ferrara dal 29 aprile al 2 maggio. Quattro giornate per il Festival delle diverse abilità, con il contributo del Dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del consiglio dei ministri, che arriva nella città estense per la prima volta, ponendo l’accento sull’espressione artistica come terreno d’incontro e di scambio fra talenti.

Il calendario ricalca lo spirito aggregativo della manifestazione, coinvolgendo sia realtà legate al territorio emiliano, che provenienti dalla Lombardia, dalla Calabria, dalla Sicilia. La sala Imbarcadero del Castello Estense ospita la mostra ‘Metti una lampada in bottiglia’. Uno spazio espositivo dove trovano posto mosaici composti con scarti dell’industria di ceramica, tricicli fabbricati con pneumatici, abat-jour costruiti con fanali di biciclette e bottiglie di plastica. O borse cucite riciclando gonne o magliette. Un serbatoio composito di creatività che non risparmia materiali come polistirolo, cellophane, bicchieri di carta, contenitori di yogurt, spugne da imballaggio, colla con acqua e farina, per riprodurre le figure mitologiche di Mata e Grifone.

«Il senso dell’attività – chiarisce Irene Ciambezi, coordinatrice dell’iniziativa – riprende lo slogan del nostro fondatore don Oreste Benzi. Quello che ripeteva è che “Dio non produce scarti”. Per fare esperienza in un bel contesto, è stata scelta Ferrara come prima edizione del festival, all’interno del progetto ‘DiversArtemente’. Per l’evento della mostra noi siamo impegnati da circa un anno. A questo proposito, i nostri volontari hanno ricevuto l’aiuto di una ventina di studenti dell’istituto d’arte ‘Dosso Dossi’».

‘Metti una lampada in bottiglia’ è comunque il tassello di una manifestazione che offre diverse proposte e spunti di riflessione. La sala San Francesco di Ferrara, infatti, nella mattina di mercoledì si riempie di studenti degli istituti superiori della città estense. ‘Abbasso gli stampini fatti in serie’, il titolo della tavola rotonda che ha affrontato argomenti come il teatro in ambito sociale e la musicoterapia. A partecipare al dibattito, anche la ballerina e pittrice Simona Atzori.

Foto di Fabio Zecchi

Il pomeriggio di mercoledì è la volta di uno spettacolo in piazza Municipale. Le nuvole, particolarmente minacciose, convincono gli organizzatori a decidere all’ultimo minuto. A esibirsi in strada è Santo Nicito, dell’associazione ‘Pagliacci ClanDestini – Freckles’ di Reggio Calabria. Il piccolo e colorato corteo di volontari e spettatori percorre il selciato di piazza Castello, si lascia a sinistra la statua di Girolamo Savonarola e converge piano piano davanti alla sala Estense. Il pubblico si dispone in piazza disegnando un cerchio intorno all’artista e al suo aiutante. Fra chi attende in silenzio e chi rumoreggia, l’animazione ha così inizio. Anche i passanti sono coinvolti nello spettacolo. Timidezza o imbarazzo, serietà o divertimento, le reazioni suscitate delineano lo spaccato di un campionario delle varie personalità. Il gesto del sorriso e il suono dell’applauso sono, in ogni modo, la chiusa ricorrente dell’esibizione. Esibizione a cui seguono le note e le voci siciliane de ‘Il paese dei bottoni’.

Foto di Giulia Paratelli

La musica continua a essere protagonista poco più tardi, nella sala San Francesco. A mettere in scena ‘La sinfonia dei riciclattoli’ sono il centro aggregativo ‘Primavera’ di Camisano e l’Accademia orchestrale del Lario di Como. Un’insolita occasione per rivisitare l’opera di Leopold Mozart agevolando l’approccio con la disabilità e i neomusicisti, oltre a favorire l’orientamento nell’orchestra e la creazione di un linguaggio comune.

Il programma si arricchisce l’1 maggio con una serata di beneficenza per ricostruire la scuola materna parrocchiale ‘Sant’Eurosia’ di Scortichino, affidata alla performance teatrale ‘C’è nessuno? Vite in viaggio’, del centro di aggregazione di Linera. A concludere la rassegna, venerdì 2 maggio alle 21, nella sala San Francesco”, una doppia performance a cura dei centri aggregativi ‘Orestedono’ di Ferrara e ‘Campo dei fiori’ di Villa San Giovanni. ‘Come cocci spersi’ e ‘Il soffio di Nicola’, i titoli delle rispettive esibizioni. Il filo conduttore che lega le due opere, così come parte della storia emiliana e di quella calabrese, è il terremoto. Che in un caso spinge alla ricerca degli oggetti realmente preziosi da salvare. E che nell’altro modifica le esistenze delle persone, introducendo un inatteso incontro.

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