Nell’immaginario letterario tedesco gli uomini italiani hanno ricci neri e mani possessive, le donne sono pericolosamente belle e il sole sempre a picco sul mare. Titoli con allusioni a spaghetti e pistole e copertine con Vespa rosse fiammanti. Niente di male. L’Italia attira, l’Italia vende da sempre nel mercato nordeuropeo. Da Goethe in poi, che ci vedeva come un’Arcadia rozza e primitiva ma paradisiaca. Per il mercato tedesco siamo pur sempre il paese del sole, della dolce vita e delle vacanze (anche se ormai la Croazia ci fa concorrenza). E del crimine. Mafia, corruzione e omertà, la sacra trinità. Però per fortuna c’è anche altro sul mercato.

Piove in un pomeriggio di un aprile un po’ scarso e non c’è niente di meglio di un tè caldo per parlare di letteratura insieme a Christian Försch, uno scrittore sospeso tra Berlino e Ferrara. Ex interprete per la Deutsche Grammophon, insegnante di tedesco e documentarista radiofonico (sua in parte la sceneggiatura e l’audio in presa diretta del documentario Viaggio a Lampedusa, scritta insieme a Federico Tsucalas, Giandomenico Pumilia e al regista Giuseppe di Bernardo). “Ho letto molti gialli ambientati in Italia” ci racconta” sia di tedeschi sia di italiani.  Io ho cercato di fare qualcosa di diverso. Mi piace andare oltre il cliché, raccontare il lato autentico, le storie di questo paese”.

Inutile dire che non sono sempre storie facili. Se non addirittura scomode. Perché gli indizi su cui indaga il detective Kaspar Lunau portano tutti ad intrighi e a fattacci più o meno noti. Sono romanzi certo. Ma ispirati a storie vere di cui la maggior parte di noi nemmeno ne sospetta l’esistenza. O a crimini che noi italiani consideriamo ignobili ma inevitabili. Si sa che a volte l’indignazione in Italia non ha conseguenze giuridiche per tradizione.

Foto di Lucia Ligniti

Ciò che agli occhi di un nativo appare evidente, per lo straniero può essere assurdo. E Christian Försch di occhi ne ha due: uno tedesco e uno italiano.”Ci racconta la sua storia con una calma antica e una tazza di tè: “Sono nato nel ’68 in un paesino della Baviera. Mi sono trasferito a Berlino durante la svolta, tra la caduta del Muro e la riunificazione della Germania. Ed è a Berlino che scopro il delta del Po”. I cinema di Berlino ospitano spesso rassegne di film italiani ed è nel buio di un cinema che Christian assiste a Il grido, tutt’oggi il suo film preferito di Antonioni. “ Il panorama del delta del Po mi ha stregato. Adoro anche Venezia, la sua lentezza e il lato assurdo delle cose”. Giulia,  la moglie, è di Adria e i bambini vanno a scuola a Ferrara. Hanno imparato a essere tedeschi in Italia e italiani in Germania, come recita la dedica di Acqua Mortale. “Ho vissuto qui gli anni del dopo Tangentopoli, quell’aria di aspettative deluse e tradite e ho vissuto sui miei nervi la lotta di mia moglie contro il precariato, i concorsi, la scuola”.

Ma veniamo ai libri che purtroppo non molti di noi potranno leggere, dato che non sono stati (ancora?) tradotti. Definirli romanzi gialli è riduttivo. Il dietro le quinte rivela ricerche documentaristiche lunghe e accurate. Per risvegliare l’attenzione o per denunciare un fatto non bastano elenchi di dati. Servono storie. Lo scopo della scrittura è anche questo: dare ordine al disordine dell’esistenza. E un romanzo può essere più serio e autentico di un saggio quando si fa portatore di una verità.

Il protagonista della trilogia è  Kaspar Lunau, detective investigativo che nel primo capitolo Acqua Mortale viene chiamato ad indagare su un uno strano omicidio a Ferrara. Gli indizi lo porteranno da Piazza Ariostea fino al letto del Po dove le escavazioni illegali della sabbia,  perfetta per cosmetici e per altri prodotti industriali, ne stanno compromettendo gli argini. Il secondo capitolo della serie è Der Tote am Lido (Il morto del Lido ndr) ambientato tra  Lido di Spina, Goro e Ferrara. Questa volta Kaspar deve affrontare i cattivi vongolari trafficanti. Quando c’è di vero? Christian ride:” Diciamo che le famiglie di vongolari non mi volevano in barca con loro, ogni giorno c’era un problema diverso, eh oggi c’è la bassa marea, oggi è alta. Grazie a Eris Gianella, figlio di un vongolaro, sono riuscito a saltare su una delle loro barche”. La storia di Goro è suggestiva: da paesino di poveri pescatori negli anni ’80 è divento un pozzo d’oro grazie al miracolo della vongola filippina importata da Francesco Paesanti. A Goro scoppiò allora la febbre dell’oro e la ricchezza improvvisa, si sa,  non è sempre un bene e innesca processi loschi.

“E il terzo volume?” chiediamo. E’ ancora nella sua testa ma finirà presto nero su bianco. Questa volta Lunau salirà sui marciapiedi per parlare con le prostitute di Ferrara. E grazie a Giovanna De Simone del Centro Donna e Giustizia (che si batte per la regolarizzazione e l’assistenza delle lavoratrici del sesso) sappiamo che non sarà solo un romanzo.

Christian è un po’ come Kaspar, gli piace ficcare il naso nel torbido fin da piccolo e soffre di una certa allergia alle autorità, sarà merito o colpa di un padre poliziotto e di una madre insegnante. “Ma come si trova un giallista tedesco a Ferrara?” gli chiediamo. “ Benissimo. Ferrara è una città di dimensione umana, perfetta per una vita in famiglia. E’ allettante per un giallista perché sotto la superficie pacifica si possono immaginare o vedere giochi di potere e conflitti sotterranei,  poteri secolari e intrecci curiosi”. E a Berlino? “ Ci passo gran parte del mio tempo e l’estate con la famiglia. E pensare che all’inizio non mi piaceva troppo, era grigia e alienante. Anche perché era una grande città del Nord e io un tedesco del sud”. Proprio come i suoi amici siciliani che vedono i ferraresi come degli svizzeri, rigidi e formali. E’ proprio vero che c’è sempre qualcuno più a sud di te.

3 Commenti

  1. Paola scrive:

    Vorrei leggere questi libri. Esistono tradotti in italiano ?

  2. Sara scrive:

    Cara Paola, i libri per ora sono disponibili solo in tedesco. Se verranno tradotti in italiano le faremo sapere.

Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, ricordati di respirare. Non saranno ospitati negli spazi di discussione termini che non seguano le norme di rispetto e buona educazione. Post con contenuti violenti, scurrili o aggressivi non verranno pubblicati: in fondo, basta un pizzico di buon senso. Grazie.