Il nome Giorgio è composto dai termini γῆ (“ge”, “terra”) e ἔργον (“èrgon”, “lavoro”) e significa dunque “agricoltore”, “contadino”, “lavoratore della terra”. Seppur le leggende che da secoli ruotano intorno alla figura di San Giorgio Martire non riguardino direttamente quest’etimologia, essa comunque rimanda al legame con una terra agricola come la nostra. E, inoltre, richiama anche l’arte scultorea, che è essenzialmente creazione dalla lavorazione manuale di elementi naturali.

Dal profondo legame della nostra città con questo Santo, nasce l’idea di dedicare un’intera mostra scultorea alla leggenda a lui legata. La Mostra Nazionale di Scultura Contemporanea con il tema “San Giorgio, il Drago e la Principessa. L’eterna lotta tra mito e fantasia”, organizzata dall’Associazione Culturale “Stileitalico” di Ferrara e inaugurata sabato mattina, è un viaggio nei luoghi antichi, tra i monumenti di Ferrara, ma è anche un’esplorazione – moderna e coraggiosa – nelle vicende legate a questo personaggio storico – nato in Cappadocia tra il 275 e il 285 d.c. e morto a Nicomedia il 23 aprile 303 d.c. – ma le cui gesta sono avvolte, come spesso accade, in un intreccio di fede e mito, tradizioni popolari e religione, storia e leggenda.

Giorgio di Cappadocia, martire della fede (ucciso per volontà dell’Imperatore Diocleziano) ed eroico cavaliere riuscì, si narra, a evitare che la giovane figlia del re della città di Silene, in Libia, divenne vittima dell’olocausto volto a calmare la brama di un drago (simbolo del maligno) nascosto nel grande stagno della città. Molto simile è la leggenda ambientata nella povera e paludosa Ferrara, dove il mostro simboleggia la furia cieca del fiume Po, la giovine, l’acerba e umile Ferrara, mentre San Giorgio, eroe senza macchia, la gloriosa Casata Estense. I quaranta e più artisti  – tra i quali anche alcuni dall’estero – che partecipano a questo grande simposio artistico, omaggio a Ferrara, alla creatività, al fascino della nostra storia, non sono dunque privi di stimoli, riferimenti. Immersi nell’atmosfera triste e magica che il centro della nostra città sprigiona, sempre a galla sulle acque dolci e torbide di epoche passate, quando ancora aveva le sembianze di una giovane vergine timorata di Dio.

Alcuni degli scultori posano nei ritratti di Pier Paolo Giacomoni

Per le vie e le piazze di Ferrara, dunque, fino al 23 aprile – giorno in cui si celebra il Santo – sarà possibile ammirare le grandi sculture, mentre una mostra dei modelli (delle opere grandi, o di opere simili in piccolo formato) sarà esposta a Palazzo Turchi di Bagno in c.so Ercole I d’Este, 32, di fronte a Palazzo dei Diamanti. Dal Chiostro di San Paolo ai giardini ex-Standa, da Casa Romei al cortile della Sala Boldini, passando per il Castello e il sagrato del Duomo, più di quaranta artisti da tutta Italia hanno riempito il centro cittadino con le personali e suggestive interpretazioni – in chiave contemporanea – dell’eterno scontro tra bene e male, della dialettica tra uomo e natura, tra forza umana e cieca violenza naturale, nel solco della tensione tra maschile e femminile, tra miti antichi e stili moderni.

Sabato hanno avuto luogo due inaugurazioni della mostra. La prima riguardante la mostra dei modelli a Palazzo Turchi di Bagno alla presenza degli organizzatori Alberto Squarcia e Vincenzo Biavati, del Rettore dell’Università di Ferrara Pasquale Nappi e di una delegazione in abiti rinascimentali del Palio di Ferrara. Alle 16 , invece, è stata presentata  l’esposizione delle sculture di grande formato nella Sala Arengo del Palazzo Municipale. Il vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Massimo Maisto e la Presidente della Provincia Marcella Zappaterra hanno portato i saluti delle istituzioni e della città agli organizzatori e agli artisti. Ad ognuno di essi è stato consegnato un medaglione omaggio a San Giorgio, e la cerimonia ha assunto un fascino ulteriore grazie alla presenza di una delegazione, in abiti rinascimentali, dei Rioni San Giorgio e San Paolo del Palio di Ferrara. A seguire, alle 17, vi è stato un aperitivo nel Giardino delle Duchesse, retrostante la sede municipale, con la  presentazione del Simposio degli intagliatori e scultori del legno che fino a mercoledì illustreranno alla cittadinanza le diverse fasi della lavorazione scultorea.

Riserverà molte piacevoli sorprese visitare le meravigliose sculture “nascoste” nei meandri del centro storico, scovare nei tanti angoli, più o meno noti, le diverse sperimentazioni contemporanee che nulla tolgono all’eterna bellezza delle vie, delle piazze, dei monumenti cittadini, ma anzi li arricchiscono in uno scambio profondo tra passato e presente. Infine, dal 23 al 28 aprile le sculture situate nel chiostro della Basilica di San Giorgio rimarranno esposte in occasione della festa di questo patrono che, diciassette secoli dopo, continua ancora a vivificare l’immaginario di un’intera città, anzi di molti popoli europei, e non solo

2 Commenti

  1. alberto scrive:

    Articolo ben fatto e preciso, foto bellissime…..COMPLIMENTI !! 🙂

  2. Angelina scrive:

    Ya el reunir 4o artistas aportando sus ideas en Ferrara,es algo maravilloso,y más ,la buena organización Alberto ,de tu parte,me parece un gran acierto y te felicito
    Saludo afectuoso

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