Annalisa Vancini ha le idee chiare. A 18 anni ha preso la vita di petto: dopo la maturità al Roiti parte per Milano, direzione MAS, l’Accademia di formazione per lo spettacolo. Il salto dalla tranquillità di una vita in bici a una in metropolitana non sembra averla turbata. “Prima di Milano sono partita per lavorare due mesi nel Salento come animatrice in un villaggio. Era la prima volta fuori casa. L’ho fatto per responsabilizzarmi. E anche per guadagnare qualche soldo, l’Accademia costa”. Non una da pappa pronta insomma. “Avevo cercato lavoro anche a Ferrara, mandato cv ovunque ma niente. Insomma non potevo starmene in casa ad aspettare che la mamma mettesse la cena in tavola”.

Da quando ha passato le selezioni per il MAS, in quel 14 maggio del 2011, i genitori non è che la vedano più di tanto. “In realtà non le avevo proprio passate. La selezione era dura: prove di recitazione, canto, danza classica, hiphop e poi l’assolo, una mia coreografia di due minuti. E in più la maturità da preparare. Insomma, ho fatto un provino bruttissimo. Però un’esaminatrice mi disse: Io lo so che quelli di Ferrara ci mettono un po’ a ingranare però poi fanno il botto”. Pare che i ferraresi vadano forti all’Accademia di Milano, anche Antonio Grandi, compagno di Accademia di Annalisa, è ferrarese. Si lavora a Milano, la vita di una ballerina non è tutta piume e paillettes: lezioni tutti i giorni dal primo pomeriggio alla sera tardi e poi ci sono gli esami a metà quadrimestre e a giugno. Senza contare le prove, le audizioni, gli eventi, gli spettacoli. Ballo, canto, recitazione. Lo stress è tanto ma ripagato da quei due minuti sul palcoscenico.

Annalisa non era certo una bambina prodigio, semmai un’iperattiva. Le davano dell’esibizionista e dell’esuberante. “Sempre stata. Non stavo mai ferma, ho sempre fatto sport per calmarmi. Poi è arrivata la danza. A danzare ho iniziato tardi, a 14 anni. Ho imparato a ballare qui a Ferrara, alla scuola di ballo L.A.G.. Devo tutto a Louise Gard”. La mattina sui banchi del liceo scientifico e i pomeriggi in palestra a ballare, anche con la febbre, perché, dice “mentre ballo dimentico tutto, tutto il resto”. Dal Roiti al MAS, dal MAS allo show di MTV Compagni di Ballo. La solita retorica del fai quello in cui credi e tutto andrà bene? Forse. Perché nonostante il bling bling delle telecamere Annalisa non è una che parla a vanvera. Anzi. “Per fortuna ho fatto una scuola seria. Serve. A prescindere da cosa farai dopo ti da’ quella proprietà di linguaggio e quella modalità di ragionamento che ti servirà sempre. Anche se stai ballando hip hop sopra un tavolo”.

Foto di Lucia Ligniti

Come siamo arrivati a MTV? Annalisa è una dei protagonisti dello show di MTV: “Compagni Di Ballo – Lo Spettacolo Deve Cominciare è il nuovo docu-reality che racconta la storia di un gruppo di allievi del MAS, l’Accademia dello Spettacolo e della Danza. Ragazzi e ragazze tra i 18 e 23 anni che abitano e studiano nella scuola e che giorno dopo giorno cercano di migliorare per guadagnarsi un posto nello show business” si legge sul sito di MTV italia. MTV ha firmato un contratto con l’Accademia per filmare, a partire da maggio dell’anno scorso, lezioni, saggi e audizioni. Ma non solo. Anche le colazioni dei ragazzi, il risveglio sotto le lenzuola a casa e le tensioni negli spogliatoi. “Come ci si sente a vivere in un reality?” chiediamo. “Guarda, è surreale anche per me” ammette “io non mi aspettavo niente di simile, sono andata a Milano tre anni fa per studiare danza e recitazione, non avevo certo pianificato una cosa così. Ma certo che sono contenta. Contentissima”.

Cosa c’è di vero in un reality? Nelle puntate che spulcio in rete assisto a tante scene di prove, di  passi di danza, di coreografie e di  lezioni. Ma anche alle crisi dei ragazzi, agli infortuni, ai caffè e ai cornetti in pigiama, agli scherzi e alle lacrime di tensione. Ma quanto interferiscono le telecamere nella vita di tutti i giorni? E’ davvero così la vita di uno studente dell’Accademia? Annalisa risponde di getto: “E’ assolutamente così. Non ci è mai stato detto: ora litigate! Ora scherzate tra di voi! E’ tutto molto naturale”. Certo ci sono gli sponsor messi qui e là. “Quello sì: troviamo la Redbull nel frigo, il pacchetto di Vigorsol, le tute Diadora raccomandate, il cereale messo sul tavolo la mattina. Ma questa è l’unica interferenza”. Certo se un ragazzo o una ragazza vuole servirsi della camera per fare un po’ di teatro, frignare o litigare, non trova ostacoli. Però c’è da dire che quello di MTV non assomiglia troppo al Grande Fratello: non ci sono gare o selezioni né eventi decisi o imposti dallo show. “ Guarda “ dice Annalisa” io quando vedo le telecamere che ci riprendono non penso al programma che ci sta dietro, vedo solo le persone che ci lavorano. E ho un bellissimo rapporto con i cameramen tanto che mi rimproverano sempre, non guardarmi mentre parli!”.

Essere conosciuti e riconosciuti significa anche essere esposti alle critiche. “C’è chi mi accusa di essere superficiale, di essere un’ingenua che non si rende bene conto della realtà, prendi tutto troppo alla leggera, sotto gamba, mi dicono. Ma io rispondo forte e chiaro: sono venuta a Milano per impegnarmi e studiare, per formarmi e imparare un mestiere. Tutto il resto io non l’ho programmato, è solo successo. Son sincera, MTV è una buona possibilità per farsi conoscere, non lo nego”. E di come funzionano i meccanismi della fama televisiva Annalisa l’ha ben chiaro: “La notorietà magari ti da’ quel lavoretto in più, ci vivi di rendita forse per un anno ma poi se non sai fare quello che ti chiedono hai chiuso” .

C’è poi quest’idea che fare la ballerina non sia un lavoro. Non come un avvocato o un ingegnere almeno. “Solo in Italia” dice con un tono amaro” in Europa è una professione come un’altra, che costa fatica e impegno, come tutte. Anche mio padre all’idea che io facessi la ballerina non era proprio entusiasta.  Sognava la figlia laureata, con il posto fisso”. Un fenomeno comune quanto il ritrovamento di un t-rex nel deserto. “Mia nonna mi chiede ancora cosa faccio. La ballerina nonna, le dico, e lei: no, dico come lavoro. E pensare che il lavoro c’è, lavorano tutti una volta ottenuto un certo livello di studio e preparazione. Certo, se punti solo a fare la popstar sarai deluso, ma ci sono tantissime cose che puoi fare, anche l’insegnante”.

Annalisa è una ragazza fortunata. Ma non per quello che si pensa in giro. “Io mi sento fortunata, è vero. Quando sento i miei vecchi compagni di scuola dire sì, l’ho iniziata l’università ma non sono convinto, ora la mollo ora no, non fa per me, capisco quanto sia diversa la mia storia. Li sento frustrati, non sanno che strada prendere oppure fanno scelte che non gli appartengono. Io invece la mia strada l’ho presa, ce l’ho e mi piace”. E’ questo il lusso, non le telecamere di MTV. Che comunque male non fanno. Ormai siamo al terzo e ultimo anno di Accademia, a Giugno ci saranno gli esami, quelli finali. “Faremo la trasposizione moderna di Romeo e Giulietta, il finale alternativo E se non fossero morti?” Immagino subito i bambini sdentati dei coniugi veronesi e le domeniche pomeriggio passate all’IKEA. E poi? Annalisa fa un sorriso scaramantico. “E poi chissà”.

Abbiamo un’ultima domanda per Annalisa: “Ferrara ti manca?” Lo sguardo dice già molto. “No. Però a volte sì. Mi mancano la quotidianità, certi rituali. Come l’aperitivo della domenica in centro. O prendere la bici ed arrivare al centro in due minuti invece di aspettare l’autobus per mezz’ora. Ma la mentalità da provincia mi sta troppo stretta. Però di una cosa sono riconoscente: son felice di essere nata qui e non a  Milano, son cresciuta tra amici e spritz in relax”.

Caffè e sigaretta e si va, è l’ultimo pomeriggio a Ferrara prima di Pasqua. Tempo per un giretto in centro e per un bacio alla nonna che ha cominciato a guardare MTV a 83 anni. Forse capirà presto cosa combina la sua nipotina.

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