Avete mai sentito parlare della neknomination? Immagino di  sì, dato che questo gioco alcolico originario dell’Australia – oltre ad essere ampiamente diffuso anche tra i ragazzi ferraresi – ha guadagnato nelle ultime settimane le prime pagine di quotidiani nazionali e locali, allarmati per il susseguirsi di coma etilici. Forse però non avete ancora sentito parlare della booknomination, controproposta intelligente che arriva niente meno che da Cento. Per capire meglio di cosa si tratta Listonemag ha voluto intervistare Diego Balboni, il ventinovenne centese fautore di questa nuova moda, diffusasi a tal punto da guadagnare l’attenzione di “La Repubblica” e di “Panorama”.

«Ero stato taggato in una neknomination da un ragazzo che conosco – racconta Diego -. Il gioco funziona come una catena di sant’Antonio. Entro 24 ore avrei dovuto filmarmi mentre bevevo tutto d’un fiato una birra o un altro tipo di bevanda alcolica, caricare il video su Facebook e taggare a mia volta altri amici. Che tristezza! Non sono un bigotto, bevo tranquillamente quando esco con gli amici oppure quando vado a cena fuori, ma il pensiero di scolarmi una bottiglia a casa da solo riprendendomi col telefonino non mi esaltava. Questa moda, diffusa soprattutto tra gli studenti delle superiori, assomiglia tanto a uno di quei rituali dai quali bisogna passare per non essere considerati degli sfigati. Mi sono chiesto come avrei potuto accettare la sfida in modo diverso, non volevo togliermi dal gioco. Ero in casa, vicino a me avevo una libreria. Mi è parso naturale aprire un libro e riprendermi mentre leggevo, postare il video su Facebook e taggare».

Il romanzo scelto per aprire questa nuova catena è stato “Soffocare” di Chuck Palahniuk, con un brano azzeccatissimo, che vale la pena riportare:

«Possiamo passare la vita a farci dire dal resto del mondo cosa siamo: sani di mente o pazzi, stinchi di santo o sesso dipendenti, eroi o vittime, oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito».

Tanti gli autori scelti dai successivi partecipanti, ognuno ha contribuito ad espandere la booknomination assecondando gusti ed attitudini personali: da Charles Bukowski al “Mago di Oz”, dalla lettura drammatica di chi evidentemente coltiva ambizioni attoriali alla dizione incerta di chi si è messo di fronte alla webcam con imbarazzo.

L’iniziativa non ha tardato a girare, passando dall’Italia alla Spagna e agli Stati Uniti, tanto che anche per Diego adesso risulta impossibile sapere fino a dove possa essersi spinta: «non ho idea di quanto si sia allargata, tra gli amici ho visto che ha preso molto piede soprattutto in ambiente universitario, tra persone che hanno più o meno la mia età. Mi piacerebbe che si espandesse maggiormente verso un target più giovane, perché credo siano gli adolescenti ad avere maggiormente bisogno di captare un messaggio diverso, un’alternativa. Ho visto che hanno partecipato già tanti ragazzi nati negli anni Novanta, spero continui così».

Ecco il video originale di Diego, quando è iniziata la booknomination:

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