Trasformare via Carlo Mayr in un boulevard alla francese, con i tavoli dei bar e dei ristorantini apparecchiati in mezzo alla strada, studenti e residenti a passeggio assieme ai turisti, indisturbati dal traffico. Questo è il sogno di tanti commercianti che lavorano a Ferrara in questa via, esercenti che negli ultimi mesi hanno cercato di attivarsi per fare in modo che la fantasia possa diventare realtà. Per sollecitare l’intervento delle amministrazioni hanno cominciato organizzando una raccolta firme. 

«Chiediamo intanto la pedonalizzazione del tratto compreso tra via delle Scienze e corso Porta Reno, per rilanciare l’immagine turistica della città e facilitare il lavoro dei tanti negozi e locali pubblici che hanno scelto di investire qui» spiega il gestore del celebre Cornetteros, Giuseppe, tra i principali sostenitori di questa iniziativa. Assieme a Mauro Balestra, responsabile di Cna Turismo e residente affezionatissimo a questo angolo della Ferrara medievale, Giuseppe racconta a Listone Mag del progressivo degrado che sembra coinvolgere la zona:  «Via Carlo Mayr corre parallela a via delle Volte, la via più antica e affascinante di Ferrara, inoltre rappresenta il primo biglietto da visita per la città, poiché tutte le persone che arrivano da Bologna e parcheggiano nei dintorni di piazza Travaglio la attraversano per recarsi in centro. Negli ultimi anni la sua immagine si è molto deteriorata, non di rado si vedono brutte facce nei dintorni, le facce di chi frequenta abitualmente la zona dei Baluardi per i motivi che tutti sappiamo. Spaccio e altro. La presenza dei commercianti è importantissima da questo punto di vista, costituisce un deterrente allo sviluppo di un certo tipo di traffici, ma più passa il tempo più i negozianti si vedono costretti a chiudere o a spostarsi. Questa via potrebbe essere bellissima ma adesso è brutta: il manto stradale sarebbe completamente da rifare e non si riesce a lavorare con le macchine parcheggiate a due passi dalle vetrine». 

Anche Emma, che lavora alla trattoria Il Mandolino, lamenta più o meno lo stesso disagio: «siamo riusciti a mettere fuori dalla porta di ingresso al ristorante un paio di fioriere, per evitare che gli automobilisti ci parcheggiassero esattamente di fronte, ma spesso ci troviamo le fioriere spostate e le macchine incastrate nel mezzo». Michele – storico gestore dell’enoteca Messisbugo – rincara la dose: «questa strada è un susseguirsi di palazzi storici, potrebbe essere meravigliosa, eppure non viene trattata con la dignità che merita. Via San Romano, via Mazzini e via Bersaglieri del Po (vie delle shopping, zero traffico – ndr ) sembrano lontane anni luce da qui. Quando ho aperto questo posto, venti anni fa, l’assessore mi aveva detto: vedrai tra due anni, appena riaprono il teatro Verdi, quante gente passerà di qua. Il Teatro Verdi è rimasto un cagatoio per piccioni e la piazzetta che ha davanti è orribile». 

Si ritorna quasi al punto di partenza, ovvero alla necessità di bonificare e riqualificare. Questa volta a puntualizzare la necessità di un cambio di rotta è Mia, commerciante originario del Bangladesh che dal 2007 gestisce in via Carlo Mayr un piccolo ma superfornito negozio di alimentari: «stare qui negli ultimi anni è stato abbastanza duro. I primi anni non vedevo risse ma ultimamente i litigi la sera sono frequenti. Di giorno non ci sono problemi, ma da mezzanotte alle tre quelli dei Baluardi sbucano dal vicolo e fanno il disastro». A Mia recentemente è stata rotta una vetrina. 

Foto di Claudio Furin

Per Giuseppe il vero controllo del territorio è garantito dalle attività commercianti, ed è con dispiacere che ricorda la battaglia legale ingaggiata alcuni anni fa tra alcuni residenti e gli street bar: «prima in effetti c’era della confusione ma la gente aveva delle belle facce, non c’erano pericoli o fatti violenti. In un’altra città avrebbero parlato di risorsa economica. Lo spazio dove una volta si trovava il B-Side – uno dei bar al centro della disputa – è ancora vuoto. Anche lo spazio sotto l’insegna del cinema Apollo è vacante da un anno e mezzo. Se ne sono andati in tanti, e tanti altri stanno pensando di andarsene. Per questo bisogna cominciare a cambiare questa strada da subito. Chi lavora non può aspettare degli anni. Io personalmente non posso lamentarmi, ho la mia clientela, tutti studenti. Ma non posso crescere. Turisti non ne passano. Il negozio che vende prodotti siciliani è uno degli ultimi arrivati, è stato coraggiosissimo. Il vinaio, quello de Il Grappolo, è stato praticamente l’unico a riuscire a fare il salto, a continuare il proprio lavoro con degli ambienti più grandi e belli». 

La metà degli esercenti di via Carlo Mayr ha già firmato la petizione, anche il signor Giacomo Corazzari firma, sebbene lo spirito resti scettico: «riparo affettatrici e bilance, lavoro qui dal 48. Voi fate quello che volete ma secondo me non cambierà niente, si peggiorerà e basta». 

La riapertura temporanea del Teatro Verdi, la tre giorni organizzata in occasione dell’ultimo Festival di Internazionale, pare sia stata utile per sottoporre all’attenzione dei politici locali una zona della città – a detta di molti – abbastanza maltrattata. La speranza dei firmatari è che l’amministrazione voglia facilitare la rimozione di quelli che vengono considerati i maggiori scogli frapposti tra sogno e realtà: il passaggio dell’autobus e il parcheggio in piazza Verdi. Sul servizio di trasporto pubblico si spende Michele del Messisbugo: «il passaggio della linea due sembra un problema insormontabile. Prima viaggiava in tutte e due le direzione, adesso fortunatamente in una sola, fatta eccezione per i giorni di mercato. Ipotizzare un percorso diverso, che passi per via Baluardi, non è impossibile. Ma come fare nel giorno del mercato, quando di lunedì via Baluardi è piena di bancarelle?».

Sul parcheggio di piazza Verdi interviene Giuseppe: «i residenti senza quell’appoggio perderebbero una trentina di posti, che si potrebbero però riservare nel parcheggio del Montagnone. Si toglierebbe una piccola entrata a Ferrara Tua, la spa che gestisce le soste a pagamento, ma si tratterebbe veramente di poca cosa. Il parcheggio sul Montagnone è pieno solo di mercoledì sera». 

Ma cosa pensano i residenti di questa iniziativa? Ovviamente non tutti ragionano allo stesso modo. C’è il domiciliato che commenta con entusiasmo: «sarebbe veramente bello se non circolassero più automobili, si favorirebbe lo spatezzo, il passeggio. Il centro storico non è fatto per le quattro ruote». C’è chi replica: «per favore no! Per me è troppo comodo tornare a casa in macchina e parcheggiare nel mio garage».

10 Commenti

  1. Ornella De Curtis scrive:

    Togliere la possibilità ai residenti di parcheggiare vicino casa sarebbe molto negativo, soprattutto pensando di dover lasciare la macchina vicino all’area degli spacciatori sul montagnone; avrei paura la sera a tornare a casa.. Concordo che Via Carlo Mayr debba essere rilanciata, ma occorre elaborare un progetto organico che tenga insieme le esigenze dei commercianti con quelle dei residenti, proprio per evitare di intraprendere vie legali che sono difficili e spiacevoli. In fondo vogliamo tutti la stessa cosa, che la strada venga riqualificata, lavorare e vivere in una delle zone più belle della città. Il punto è come! Dobbiamo costruire un percorso che porti alla soddisfazione di tutte le esigenze. In questo il ruolo del Comune e delle associazioni è fondamentale. Apriamo il dibattito!
    Ornella De Curtis

    • Los Cornetteros scrive:

      lo spirito e’ quello giusto!
      Certo, le esigenze dei residenti vanno salvaguardate ma se lo scopo e’ comune si troveranno insieme le soluzioni.

  2. otto muehl scrive:

    Boulevard, parola affascinante e ricca di suggestioni, già ci sentiamo tutti un po’ più bohémien, se però si prova a pronunciarla con cadenza ferrarese ci si può rendere facilmente conto che c’è qualcosa di strano. Ed infatti i boulevard sono strade, si con ampie strisce pedonali, ma con traffico carrabile e pure tanto e, non vorrei rovinare il “sogno” dei commercianti, ma ho paura che pedonalizzare un tratto di strada non sia la soluzione migliore per non veder più “quelli di Baluardi”, i cui clienti, in buona parte, non sono altri che i loro stessi clienti.
    Piuttosto, quindi, che darsi allo sproloquio consiglierei ai firmatari di riunirsi con un bel catalogo di arredo urbano ed un campionario di materiali, “nobili” si intende.

    • Los Cornetteros scrive:

      Hai perfettamente ragione, il termine in oggetto è improprio.

      Non credo sia improprio invece immaginare una via Mayr migliore … più bella, come le Rue del centro storico di Nizza (per restare in Francia) dove gli arredi interni ed esterni delle attivita’ commerciali si sposano con l’eleganza delle luci, piante e pavimentazioni pubbliche.

      Poi nella nostra esperienZa in giro per l’italia, il Bello porta naturale selezione 😉

  3. Lanfranco Viola scrive:

    Innanzitutto desidero complimentarmi con l’autrice dell’articolo che mostra uno spaccato veritiero della situazione.
    Innanzi tutto, è opportuno che tutti i commercianti partano col dare disdetta alle associazione di appartenenza.
    Poi che si rendano conto che solo un accresciuto afflusso di TURISTI e di Visitatori, potrà riqualificare l’intero Asse Commerciale medievale formato dall’attuale via Carlo Mayr ,
    di cui qui si tratta
    ( che era un tratto dell’antica via Ripagrande e della analoga parallela via delle Volte che non può essere considerata la strada di servizio della prima ).
    Che l’abbandono attuale è conseguente alla drammatica e mai finita ristrutturazione del Teatro Verdi e dell’incompetenza degli uffici preposti che hanno consentito che una serie di antichi Fondachi medievali venissero trasformati in Box per auto .
    Poi bisognerebbe promuovere l’intero comparto che si affacciava sulla riva dell’antico Po ed è forse UNICO IN ITALIA E PER QUELLO CHE NE SO,ANCHE NEL MONDO
    in maniera adeguata sul WEB, ma non c’è nessuno a cui tutto ciò interessi.
    Allora verrebbero da TUTTO IL MONDO per sedersi nei suoi tavolini.
    Analoghi progetti andrebbero fatti anche in altre parti della città, ma non vedo nessuno in grado di farli.
    Un Proverbio recita:” Il pesce puzza dalla testa.” ma tutti però ritengono sia sufficiente turarsi il naso e sperare CHE IL VENTO CAMBI.

  4. Mauro Gentili scrive:

    Concordo che sarebbe bella via Mayr senza auto parcheggiate o in transito, ma per me che ho residenza tra i vicoli del ghetto parcheggiare lì è una necessità, e comunque mi devo fare almeno un chilometro a piedi per arrivare a casa. Mi andrebbe bene parcheggiare in piazza Travaglio o in via Baluardi se venissero predisposti dei parcheggi per residenti extra, non mi lamenterei per quei 100 metri in più. Ma il numero di posti per chi è residente sono veramente limitatissimi, bastano appena. Non tutti abbiamo il garage.

    Una cosa a proposito delle orribili fioriere in mezzo alla strada. Gli esercenti pagano il permesso per piazzare oggetti ingombranti sul suolo pubblico o è tutto abusivo? C’è una regolamentazione?

    • Los Cornetteros scrive:

      per il parcheggio residenti è indubbio che andrebbero ricavati posti a voi riservati nelle zone subito limitrofe (appunto come in Baluardi o Travaglio).

      Riguardo alle brutte fioriere attualmente esistenti posso assicurarti che siamo tutti dotati di apposita autorizzazione.

  5. Lanfranco Viola scrive:

    Poiché di solito sono pochi i commenti, mi sento in dovere di chiarire meglio i concetti precedentemente espressi.
    Il commento di Mauro Gentili conferma che:
    1) manca una qualunque programmazione urbanistica per una città turistica, capace di alontanare DI 100 MT. le auto private da zone PEDONALI di PREGIO STORICO-AMBIENTALE
    2) Nel caso venisse fatta, tale programmazione,la stessa dovrebbe però applicare la regola NIMBY ( Not In My Back Yard )
    3) Anche se una zona qualificata architettonicamente e commercialmente farebbe salire il valore degli immobili della zona, quindi anche quello del Sig. Mauro Gentile, che però vorrebbe
    ” la moglie ubriaca ( della bella gente Chic e dei bei locali davanti casa ) e la botte piena” ( = la sua auto sempre sotto casa )
    4) Nel frattempo, tutti i sediadondolisti si mettono a posto la coscienza con le raccolte di firme che il Duca non leggerà nemmeno.
    Comunque Auguri

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