Nell’universo dei Paesi in guerra, non c’è posto per retoriche nostrane. L’emergenza incombe sui bisogni delle popolazioni martoriate e il tempo da dedicare a una ricorrenza, se ritagliato, è vissuto nell’arco di piccoli e luminosi gesti quotidiani. Se si volge lo sguardo verso la Siria, c’è una macchina organizzativa, gestita completamente da volontari, che dall’Italia si muove in modo capillare per offrire un sostegno concreto alle categorie più deboli che subiscono il conflitto, dai generi di prima necessità ai giocattoli per i bambini. Una realtà molto giovane, ma già articolata nel territorio nazionale, oltre che in alcuni Stati esteri, che risponde al nome di ‘Time4Life’. Storia e attività delle’associazione sono raccontate nelle sezioni all’interno del sito internet www.time4life.it. In cima, è visibile graficamente il conto alla rovescia per la prossima missione in Siria. Fra il 25 e il 29 dicembre scorso, infatti, è stato inviato un container con merce raccolta e confezionata da volontari. Ultima di una numerosa serie di singole iniziative, delle quali abbiamo discusso, proprio in questo periodo, con due referenti dell’associazione: Pamela Cobianchi che si occupa del punto di raccolta di Occhiobello, a pochi chilometri da Ferrara, e Anna Maria Baccan, attiva a Rovigo e Padova.

 Quali sono le tappe che hanno portato alla costituzione di ‘Time4Life’?

A: L’idea è venuta alla fondatrice, Elisa Fangareggi, e alla sua sensibilità nei confronti della popolazione siriana, colpita dalla guerra. Dopo una sua prima iniziativa privata si è arrivati, tramite un passaparola, nel marzo del 2013 all’associazione ‘Time4Life’, e nel settembre dello stesso anno alla nascita dell’associazione ‘Time4Life International’.

Oltre a circa una cinquantina di punti di raccolta, dislocati in diverse regioni d’Italia, avete anche dei referenti in Stati stranieri. Precisamente, dove?

A: Abbiamo dei referenti in Austria, in Inghilterra, in Svizzera, in Francia e a Gerusalemme.

Cosa avviene nei singoli punti di raccolta?

P: L’obiettivo è di raccogliere abbigliamento, generi alimentari, medicinali, oltre a donazioni di denaro, da destinare alla popolazione siriana.

Come è articolato il sistema degli aiuti?

A: C’è un punto di racconta centrale, a Modena, e singoli punti di raccolta locali. Si può scegliere di recapitare la merce nel punto di raccolta, o consegnarla a mano al singolo referente indicato nel sito. Poi alcuni volontari provvederanno a portarla a destinazione o a usare il denaro raccolto per comprare sul posto i generi di prima necessità che occorrono di volta in volta.

Dove è diretto il viaggio dei volontari con la merce?

A: Nella recente missione hanno alloggiato in un appartamento affittato nella frontiera turca di Kilis. Da lì si sono diretti al campo profughi di Bab al Salam, dove migliaia di persone, fra le quali circa quattromila bambini, vivono in condizioni precarie fra freddo, acqua piovana e fame.

C’è un vostro presidio medico?

A: Sì, lo gestisce il dottor Alì, un medico pediatra siriano che è stato selezionato da ‘Time4Life’, e per la sua attività è stipendiato dall’associazione.

C’è un progetto legato ai bambini del campo?

A: Si chiama ‘Progetto piedini scalzi’ ed è promosso insieme a ‘Una mano per un sorriso’, un’associazione senza fini di lucro di Treviso. Tramite le donazioni, si propone di acquistare in Turchia stivaletti in gomma da pioggia da destinare ai bambini di Bab al Salam, che oggi sono costretti a camminare a piedi nudi su terreni accidentati e esposti a ferite o infezioni.

Sono attivi anche altri progetti?

A: Sul sito sono illustrati quelli tuttora attivi, come il ‘Progetto scuola’, sostenuto da donazioni di denaro o di materiale didattico e medicine, oppure il ‘Progetto scalda un cuore’, finalizzato a far avere ai bambini coperte e sacchi a pelo nel periodo fra dicembre e gennaio.

Oltre a occuparsi delle popolazioni vittime della guerra in Siria, ‘Time4Life’ si dedica anche a coloro che si trovano in situazioni socio-economiche svantaggiate?

A: Sì, fra le diverse iniziative c’è, per esempio, il sostegno a una casa famiglia a Sighet, in Romania, gestita da una suora.

Tornando al singolo punto di raccolta, in Italia, quali sono le iniziative legate a Occhiobello?

P: Il 14 dicembre abbiamo dato vita a una raccolta di generi alimentari alla Coop di Occhiobello, insieme ai volontari della Protezione civile. Inoltre, nello scorso mese di luglio, in occasione della fiera di Santa Maria Maddalena, abbiamo organizzato una serata in piazza dedicata ai giochi di una volta. Abbiamo raccolto circa seicento euro, che abbiamo destinato ai bambini siriani del campo profughi. Un’altra iniziativa da ricordare è il concerto dello scorso luglio a Villadose, insieme ad Amnesty International, in favore della popolazione siriana, nell’ambito del festival ‘Voci per la libertà’ a Rosolina.

C’è della merce da spedire, della quale oggi è più urgente la richiesta?

A: Nel sito è presente un elenco dettagliato dei prodotti. In linea di massima, generi alimentari mirati come liofilizzati, tonno sott’olio, latte concentrato o barrette energetiche. Fra i medicinali, gli antibiotici o gli antipiretici.

Nel vostro sito c’è una sezione dedicata ai reportage, aggiornata dai volontari. Da cosa è dettata questa scelta?

P: Sia i reportage che i post del gruppo Facebook ‘Time4Life International’ servono ad aggiornare quotidianamente la situazione. Se per esempio, oggi, a causa del freddo c’è bisogno del carbone, possiamo saperlo in tempo reale. E c’è un feedback immediato.

Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, ricordati di respirare. Non saranno ospitati negli spazi di discussione termini che non seguano le norme di rispetto e buona educazione. Post con contenuti violenti, scurrili o aggressivi non verranno pubblicati: in fondo, basta un pizzico di buon senso. Grazie.