Fossalta, 9 km di campagne e nebbie la dividono dal suo comune, Copparo, e solo uno dalla vicina Viconovo, altrettanto piccola frazione, ma di altro comune, Ferrara. Il Po di Volano le divide, un ponte le unisce.

Così come il ponte creato dall’Associazione delle Iniziative Parrocchiali AVIP nata grazie alla preziosa tenacia di alcuni abitanti delle due frazioni con l’obiettivo di ravvivare e mantenere l’animo nobile di paesi che sembrano destinati a morire.

Arrivo a Fossalta percorrendo la “strada bassa”, la via Argine Volano, che come dice il nome stesso costeggia il ramo del fiume Po che taglierà poi, qualche decina di km più avanti, la città di Ferrara in due. Anche qui come a Ferrara, c’è una darsena, ma c’è solo quella mi dice Paolo, il  più giovane dei volontari AVIP, che mi accoglie in un martedì nebbioso nella canonica della parrocchia di Paese. Qui non c’è nemmeno un bar, esordisce. Fossalta, come molte delle frazioni del nostro territorio, da chi non ci abita o non ci passa abitualmente per raggiungere la città, appare come un’assoluta novità. Spesso, anche per i comuni che le rappresentano, queste frazioni sono dimenticate e con gli anni sempre più isolate. Eppure è proprio in questi borghi isolati che si cela la tradizione della nostra campagna, la saggezza dei tempi passati, la cultura contadina di cui la città non si potrà mai vantare.

E spesso nelle piccole realtà locali tutto gira intorno alla Chiesa, che, amata o meno, anche in “terra rossa” come la nostra, ha sempre svolto un forte e importante ruolo di aggregazione, di socializzazione, di aiuto, di incontro. Spesso costituisce l’unico mezzo, nonché pretesto per costruire qualcosa che non c’è, per sopperire ad una mancanza, per creare o mantenere iniziative paesane.

Foto di Francesca Mascellani

Ed è proprio in questo ambito che è nata l’idea del presepe artistico, che di “presepe” ha ciò che racconta, ma di “artistico” ha veramente tutto. Non è un’arte qualunque quella che si cela dietro al Presepe Artistico di Viconovo-Fossalta. Vedere per credere.

Nato grazie all’iniziativa di “Viconovesi” che, decine di anni orsono (si dica possano essere ormai 30), decisero di realizzare un presepe artistico che sarebbe  poi passato nella storia della nostra provincia (anche se non ancora molto conosciuto!).

Persone “comuni” che nel tempo libero si trasformano in eccellenti e sorprendenti artigiani del legno, pittori, scenografi, sarti, per portare avanti pezzi di tradizione che altrimenti scomparirebbero. Ore e ore di lavoro, di invenzione, di osservazione, di definizione di tutto nei minimi particolari. Nulla è trascurato, nulla è lasciato al caso.

A entrare nella chiesa di Fossalta non ci si crede che, dietro le “quinte”, sia custodito un tesoro così bello. Quindici (o poco più) metri quadrati che sembrano trenta-quaranta, creati grazie a curiosi effetti ottici di specchi e sfondi.

Prima che venisse spostato a Fossalta, circa cinque anni fa, il presepe ero ospitato nella parrocchia di Viconovo. Poi problemi strutturali della chiesa ne hanno impedito il proseguimento e obbligato lo spostamento. Da allora non ne sono rimasti molti di volontari, il gruppo si è, di anno in anno, rinnovato, sfoltito, arricchito, fino ad arrivare al gruppo attuale, una decina di persone.

A ottobre di ogni anno iniziano i preparativi, qualcuno si dedica ai personaggi, qualcuno alle strutture (case, stanze), chi alla definizione dei particolari, chi alla pittura. Il tutto diretto da una scenografia attenta e inventiva che ogni anno sperimenta, migliora e aggiunge qualcosa che arricchisce ciò che era già realizzato dall’anno precedente.

All’ingresso del presepe, imponente e sorprendentemente realistica la riproduzione della chiesa di Viconovo recentemente restaurata. Gli interni sono disegnati nei dettagli più fini, un signore inginocchiato a pregare negli ultimi banchi porta il visitatore a sentirsi pienamente partecipe della rappresentazione (guardate la foto, sembra vera!). Dall’altro lato, sullo sfondo spicca la riproduzione, in prospettiva, di Villa Mensa, la delizia di Sabbioncello San Vittore. Poi taverne, botteghe, abitazioni, la scuola,  i laboratori, i negozi, i vicoli immaginari ma così veri da sembrare reali.

E’ come fare un tuffo tra passato e tradizioni emiliane: i pavimenti in cotto, i soffitti in cassero, i salami appesi a stagionare nel solaio, le botti e le damigiane piene di vino a fermentare nella cantina, gli anziani che giocano a carte (le emiliano-romagnole) nella locanda, la scuola con il vecchio abbecedario appeso alle pareti e gli antichi mestieri ormai scomparsi. Fabbri, falegnami, calzolai, panettieri, stallieri, impagliatori nel presepe esistono ancora, forse a ricordarci tutto quello che abbiamo perduto negli ultimi decenni.

Ma “solo gli occhi attenti dei visitatori possono completare la visita di questo capolavoro” e scoprire anche cose che, per esempio, noi giovani abbiamo sentito solo nei racconti. Lo scaldaletto a “prete” che teneva sollevate le coperte e permetteva al calore di diffondersi;  il calamaio e il pallottoliere sui grossi banchi di legno della scuola; la ghiacciaia; la stufa a legna.

I personaggi, coperti da scialli di lana o lavorati all’uncinetto, pettinati, vestiti rispettando tutti i dettagli di tempi ormai andati, sono realizzati e ricostruiti su teste di bambole, vecchie statuine e  modellini di giocatori di calcio. Proprio così, chi di calcio se ne intende forse aggirandosi per il presepe di Fossalta potrebbe davvero riconoscere qualche giocatore che passato ad altra vita non si occupa più di calciare un pallone, bensì di pascolare un gregge o riparare scarpe rotte.

Per promuovere e mantenere la tradizione del presepe l’associazione organizzatrice ha anche proposto negli ultimi due anni una mostra-concorso di “presepini” realizzati a mano con materiali di recupero e tanta fantasia. Molte le scuole ma anche i privati che hanno partecipato anche quest’anno.

E’ un invito a non fermarsi davanti all’apparenza di “quattro case” che presto scompariranno, ma anzi a riscoprire e promuovere le tradizioni e le conoscenze che spesso solo piccole borgate conservano da decenni.

Il presepe è visitabile tutti i giorni dalle 14.30 alle 18.00 fino a fine gennaio presso la Parrocchia di Fossalta.

1 Commento

  1. Tommaso scrive:

    Sempre stimolante conoscere qualcosa di bello e particolare che è a pochi km da Ferrara, domani pomeriggio lo andrò a vedere… 🙂

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