“Pasta”, “riso”, “olio”, “zucchero”, “farina”, “latte”, “legumi”, “biscotti”, “prodotti per l’infanzia”, rigorosamente stipati in bancali, a loro volta perfettamente allineati in colonne nel grande magazzino dell’ex mercato ortoflorofrutticolo alle porte di Ferrara.

E’ freddo, è l’ultimo giorno di Novembre e l’inverno è iniziato. Davanti all’enorme portone di ingresso del magazzino, ci accolgono alcuni anziani del Circolo Acli di San Luca, e ci tengono subito a precisare che loro, quelli di San Luca, sono i volontari di sempre. Sono i volontari della Giornata della Colletta Alimentare 2013, che anche quest’anno per la diciassettesima volta, si è tenuta a Ferrara il 30 novembre, come in tutta Italia.

Sono le tre del pomeriggio e la temperatura non è delle migliori, fa freddo e all’interno del magazzino non c’è riscaldamento, ma si lavora al carico e scarico degli scatoloni e alla preparazione del ristoro già dalle prime ore della mattina. Malgrado il freddo, l’atmosfera è calda, tutti si conoscono e anche chi “è nuovo” viene piacevolmente coinvolto. Noi veniamo accolti da Giuseppe, coordinatore della giornata per Ferrara e provincia.

Ci spiega che il magazzino di via Trenti è il punto di riferimento dove convogliano tutti le raccolta dei punti vendita che hanno aderito all’iniziativa in tutta la provincia. Attorno a noi infatti decine e, a ore, centinaia di scatoloni con impresso in inchiostro nero “Condividere – Finanziato dal ministero…”, si muovono velocemente, su e giù dai camion, sui bancali, poi sui muletti per essere dolcemente accatastati ai lati del magazzino. Gli scatoloni sono stati ottenuti grazie ad un progetto vinto dal Centro di Solidarietà e Carità di Ferrara che, in convenzione con il Banco Alimentare di Imola, gestisce il magazzino e promuove e organizza la Giornata a Ferrara. Fortunatamente alcune “spese vive” sono state coperte dai finanziamenti derivanti da questo progetto, altre, come le sporte per effettuare la raccolta, sono state donate dai supermercati, e tutto il resto garantito dalla rete di associazioni, enti, singoli che hanno prestato tempo, mezzi e buona volontà per far sì che l’iniziativa si potesse realizzare.

Decine di volontari scaricano, mettono il cellophan e stoccano gli scatoloni che giungono dai diversi supermercati, tutti rigorosamente etichettati e accompagnati da schede identificative dei prodotti; altri smistano le cosiddette “varie” e preparano altri scatoloni dai quali si andrà ad attingere per arricchire, come regalo di Natale, i pacchi delle festività.

Snack, croissant, cioccolata, vino, succo di frutta, detersivo, sono solo alcune delle cose che si possono trovare tra le cosiddette “varie”, perché anche chi  è “povero” ha il diritto, ogni tanto, a godersi qualcosa di più del semplice piatto di riso.

Quelli di San Luca intanto si apprestano ad affettare salumi, grattugiare formaggio, preparare il ragù, spalmare nutella sul pane donato dalle panetterie della città. Un flusso continuo di persone, chi arriva con una bottiglia di vino, chi con un cesto di pane, chi con salumi, chi con formaggi. Sono volontari, conoscenti, amici, parenti, semplici cittadini che arrivano al magazzino solo per portare qualcosa, perché vogliono a loro modo contribuire e condividere. Preparano il ristoro per tutti i volontari, che, dopo una intensa giornata di lavoro, infreddoliti e stanchi, si  ritrovano in tarda serata al magazzino per festeggiare e condividere l’esperienza vissuta.

La prima consegna degli alimenti raccolti durante la Colletta  verrà fatta a fine dicembre, ci dice Giuseppe e fino a marzo è garantito il pacco a tutti.

8 kg di pasta, 6 scatolette di tonno, 2 pacchi di riso, 2 di biscotti, 3 di legumi, 3 conserve di pomodoro, farina, olio e 5 litri di latte, una cioccolata, 2 succhi di frutta, un detersivo per piatti. Ecco confezionato il pacco per la consegna di Natale a Rosalba.

Rosalba, 70 anni, una vita di sacrifici e poi la perdita del lavoro, un figlio disoccupato e carico e la fatica ad avere qualcosa nel piatto già dalla seconda settimana del mese. E’ una delle famiglie segnalate dai servizi sociali, dalle parrocchie o semplicemente attraverso il passaparola di vicini, conoscenti, amici.

Il pacco è per loro un grande aiuto, è pieno di “cose buone” e di “affetto” ci dice. L’affetto di chi ha usato cinque minuti del suo tempo per scegliere di comprare un chilo di farina, un pacco di pasta, una bottiglia d’olio per qualcuno che non può fare la spesa, e di chi portando i pacchi a chi ha bisogno si ferma un’ora, due, un pomeriggio a chiacchierare e ad ascoltare.

E’ un aiuto concreto, ma spesso è anche il pretesto per instaurare una relazione che va ben oltre le necessità alimentari, e che cerca di colmare la solitudine e la tristezza che di questi tempi colpiscono molte famiglie.

L’obiettivo della Giornata della Colletta Alimentare non è solo raccogliere cibo, ma anche e soprattutto, coinvolgere le persone, provocarle, farle conoscere.

Fare la spesa per qualcuno richiede certamente molto più impegno che donare 5 euro per farlo comprare a qualcun altro, e per ciò è anche più educativo per se stessi.

Rosalba anche quest’anno sarà soddisfatta del pacco. Giovanni, il volontario che da mesi le porta a casa la sporta è un bravo ragazzo, ha imparato a conoscerla e a capire le esigenze della famiglia. Per Natale vuole che anche loro abbiano “qualcosa di più”. Detersivo, cioccolato e succo andranno ad arricchire proprio il loro pacco. E pensare che fino a qualche anno fa Rosalba partecipava attivamente alla Giornata facendo la spesa per chi aveva bisogno.

Foto di Andrea Bighi

Nell’istante un cui allunghi la mano per prendere il volantino e la sportina gentilmente offertati da uno dei più di 1000 volontari (solo a Ferrara e provincia), capisci al volo di cosa si tratta. O meglio, basta un’occhiata al volto gentile del volontario, alla pettorina gialla, al volantino con la foto di alcuni prodotti alimentari, alla scritta verde “fai la spesa per chi è povero”. E poi ricordi che succede tutti gli anni, a fine novembre. E anche quest’anno, il 30 novembre agli ingressi di molti punti vendita (supermercati e ipermercati) tantissimi volontari indossanti gilet gialli ricavati da sporte senza fondo e muniti di sacchetti e volantini, hanno promosso l’iniziativa annuale del Banco Alimentare: La Colletta Alimentare.

Posizionati agli ingressi o alle casse ti allungavano volantino e sportina per coinvolgerti attivamente nella raccolta.

Il volantino lo conservo ancora. Semplice nella sua grafica, rigorosamente giallo tendente all’arancione, riporta da un lato una gran quantità di informazioni, dalle categorie di alimenti consigliati, ai loghi di sponsor, collaborazioni, patrocini, fino ad un numero di telefono rosso a caratteri cubitali. Dall’altro lato lo stralcio dell’appello di Papa Francesco “condividere i bisogni per condividere il senso della vita”, seguito da ringraziamenti e ancora una volta quel numero a caratteri cubitali accompagnato dalla scritta “Emergenza Alimentare Italia”.

Tante informazioni, credevo di saperne tanto, e invece mille dubbi e curiosità mi salgono alla testa. Tra le mille informazioni che compaiono ve ne sono alcune che richiamano particolarmente la mia attenzione, dal patrocinio dell’Esercito, al numero per inviare un SMS per l’Emergenza alimentare.

Con un po’ di confusione in testa decido di informarmi. Quattro supermercati visitati, il magazzino generale e tanti volontari e donatori intervistati. E poi il web per fare chiarezza su alcune questioni più specifiche.

In Italia il Banco Alimentare nasce nel 1989 (successivamente nascerà anche la Fondazione Banco Alimentare Onlus) per volontà di Danilo Fossati (fondatore dell’azienda alimentare Star) e di Monsignor Luigi Giussani (fondatore del movimento di Comunione e Liberazione) con lo scopo di recuperare le eccedenze alimentari, ovvero tutti quei prodotti che non possono più essere venduti per motivi di mercato (falli, ammaccature…), per poi ridistribuirli gratuitamente a strutture caritative che offrono sostegno alimentare e non solo, alle fasce più deboli in Italia.

Gli alimenti provengono dall’attività quotidiana del Banco Alimentare, che raccoglie da punti vendita, aziende e dall’iniziativa della Giornata della Colletta Alimentare, e dal PEAD il Programma per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti.

La Giornata della Colletta Alimentare, patrocinata dalla Presidenza della Repubblica, si svolge da 17 anni come iniziativa di aiuto al contrasto della povertà attraverso la collaborazione di associazioni, enti, esercito, alpini, fondazioni, singoli cittadini che, sulla base delle rispettive possibilità, contribuiscono con mezzi e personale (esercito e alpini), sponsorizzazioni (le grandi aziende – attraverso le fondazioni – nell’ambito dei loro piani di CSR), tempo e buona volontà (associazioni e enti caritativi).

Istituito nel 1987 dalla Comunità Europea, il PEAD ha lo scopo di prendere le eccedenze di prodotti agricoli immagazzinate nel periodo in cui la produzione superava la domanda comunitaria, e redistribuirle agli Stati membri sotto forma di aiuto alimentare alle persone indigenti.

Il PEAD in Italia è attuato dall’AGEA, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, e attraverso sette enti caritativi tra i quali anche la Fondazione Banco Alimentare Onlus. Ha rappresentato negli anni un’importante fonte di approvvigionamento per gli enti caritativi, ma si è progressivamente ridotto nei quantitativi donati fino ad arrivare ad una necessaria riforma che integrasse le scorte con “acquisti sul mercato”. Nel 2013 in Italia  si è garantito il flusso di beni previsto dal PEAD proprio attraverso un trasferimento in denaro destinato all’acquisto di alimenti sul mercato interno.

Successivi avvenimenti giudiziali hanno poi portato la Commissione a non poter più autorizzare l’utilizzo di importi monetari in sostituzione delle scorte di beni materiali e quindi alla fine del PEAD prevista a dicembre 2013.

La Commissione ha quindi deciso di istituire un nuovo strumento di lotta alla povertà, il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) per “alleviare le peggiori forme di povertà fornendo un’assistenza non economica (prodotti alimentari e beni di consumo di base) alle persone indigenti, con particolare attenzione ai senzatetto e ai bambini”( Art. 3 della proposta di Regolamento). Le lungaggini nella sua approvazione e il fatto che questo strumento non sia più solo vincolato agli aiuti alimentati spaventano molto il sistema caritativo italiano. Per questo motivo la Fondazione Banco Alimentare ha deciso di promuovere, a fianco della Giornata della Colletta Alimentare, anche la campagna “Emergenza Alimentare Italia” con lo scopo di raccogliere ulteriori fondi tra novembre e dicembre attraverso l’invio di sms.

2 Commenti

  1. Tommaso scrive:

    Brava Francesca e grazie!
    Brava, per il bel articolo ben scritto e per aver descritto esattamente le sensazioni che prova un volontario della ‘colletta’ durante la giornata.
    Grazie perché mi hai dato informazioni che neppure io sapevo, pur partecipando come volontario a fine novembre già da qualche anno.
    Grazie per aver difeso l’impegno di tutti con una testimonianza diretta dell’importanza di partecipare a questa iniziativa concreta, visto.che qualche giorno prima della colletta era stato trasmessa in TV dei fatti gravissimi che giustamente vanno denunciati ma che rischiano di vanificare in poco tempo un enorme lavoro!!!

Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, ricordati di respirare. Non saranno ospitati negli spazi di discussione termini che non seguano le norme di rispetto e buona educazione. Post con contenuti violenti, scurrili o aggressivi non verranno pubblicati: in fondo, basta un pizzico di buon senso. Grazie.