La prima occasione per esporre le proprie opere Serena la trova nel progetto Art In-side Adelardi, appuntamento che ormai conosciamo bene, con lei sono già quattro gli artisti che abbiamo incontrato e raccontato. Questa nuova vetrina per giovani artisti della nostra città durerà fino alla prima settimana di Febbraio 2014.

Con Serena ci sentiamo un pomeriggio di fine ottobre, con il sole che entra ancora dalle finestre, mi racconta di essere nata a Ferrara 38 anni fa. Dopo la maturità d’arte applicata, con indirizzo arredamento e architettura, ottenuta presso l’Istituto d’arte Dosso Dossi si iscrive alla facoltà di architettura dell’Università di Venezia, ma si rende conto che quella non è la sua strada.

Approccia l’interior design attraverso la realizzazione di prospettive d’interni con acquerelli su carta, tecnica utilizzata per la rappresentazione e progettazione degli spazi e degli oggetti all’interno di un luogo, la loro bellezza, la vitalità dei colori, l’accuratezza dei dettagli ne fanno vere e proprie opere d’arte.

La mamma e il “Dosso” le donano l’amore per l’arte e il disegno. Inizia a disegnare tra i banchi di scuola e non smette più, tanto che a oggi ha nel proprio repertorio circa cinquanta opere.

I dipinti che ha deciso di esporre all’Osteria, mi racconta, appartengono ai due filoni da lei prediletti, i neonati e le dive e i personaggi famosi, che tratta con tecniche diverse; in particolare è affascinata dalle attrici degli anni Cinquanta, donne sensuali e ammalianti che sono diventate icone di fascino e bellezza, simbolo assoluto di queste donne è Marilyn Monroe.

Courtesy Serena Negrelli

I ritratti di neonati esposti, eseguiti con matita e carboncino, sono i soggetti che la accompagnano fin dall’inizio, insieme ai nudi: “il corpo umano mi affascina da sempre” mi dice. I nudi ritraggono modelle degli anni ottanta, questa serie di opere ha deciso di non esporle in questo contesto.

Le dive e i personaggi famosi sono animati dal colore, una nuova vena creativa di Serena che nasce nel 2005, quando scopre la sua attitudine a lavorare con la pittura acrilica, prima la sperimenta sul legno, poi passa alla tela. Jim Morrison ha deciso di realizzarlo utilizzando entrambi i supporti, per sperimentare le differenze cromatiche e di resa dei diversi materiali.

Il ritratto di Mick Jagger è un’eccezione poiché pur essendo un personaggio famoso Serena ha scelto di utilizzare la matita e il carboncino senza l’uso del colore; un’altra eccezione è Heath Ledger nei panni di Joker, un disegno a matita colorato: queste variazioni sono dovute all’ispirazione che Serena sente nei confronti dei soggetti che si trova a ritrarre.

Guardando queste opere, almeno quelle legate al colore e ai personaggi famosi mi viene subito in mente Andy Warhol e le sue serigrafie, Serena mi conferma che c’è un rimando al filone della pop art, in particolare per l’uso dei colori e dei soggetti scelti, nonostante l’intento ritrattistico e la tecnica se ne discosti molto. L’intento di Serena non è quello di riprodurre in serie le sue opere d’arte, né di rivolgere criticamente la propria attenzione ai miti della società dei consumi, l’ispirazione per i soggetti da ritrarre le viene da un istinto dentro di sé, un’ispirazione interiore.

Dopo questa mostra d’esordio, speriamo di rivedere anche altre opere di Serena in luoghi suggestivi della nostra città.

1 Commento

  1. moki scrive:

    perchè non imbiancare le pareti del locale prima di appendere “opere d’arte”?

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