È venerdì sera e i lampioni di via delle Scienze sono spenti. Il buio avvolge tutto e tutti. Solo le luci che escono da palazzo Paradiso sembrano dare un po’ di certezza ai passi. L’immenso palazzo di delizia estense, che tra le sue mura vide laurearsi Paracelso e che ora custodisce la tomba del Ludovico Ariosto, è dal 1753 sede della biblioteca civica della città e, proprio questa notte, sembra rivelare alcune interessanti sorprese. Appena fuori dal grande portone d’entrata della Biblioteca Ariostea, infatti, alcune gentil donzelle raccolgono dal buio i passanti e li invitano ad entrare. Drappi e maschere ricoprono gli spazi dell’entrata.

Lumi, letture e intermezzi musicali. Così, un po’ per inaugurare il nuovo atrio della Biblioteca Ariostea, un po’ per ricordare l’amico e compagno di viaggio Iacopo Vecchiatti, l’associazione Gruppo del Tasso ha voluto riempire questo enorme palazzo – che solitamente è aperto solo di giorno – facendo ciò che a loro piace più fare. Nasce così la voglia di indossare merletti e calzamaglie, di recitare e di giocare, per portare in scena la commedia dell’arte di Carlo Goldoni.

I Tassi, in collaborazione con l’associazione di scambi internazionali AIESEC Ferrara, si sono dunque travestiti da damigelle e signori del Settecento per animare alcune tra le più belle stanze di palazzo Paradiso per una insolita serata in compagnia di uno dei padri del teatro italiano. Un percorso nel secolo dei lumi attraverso l’opera di Carlo Goldoni, la rivoluzione da lui apportata alla Commedia dell’arte, i suoi viaggi e la sua vicenda artistica, così intensamente intrecciata a quella umana.

Foto di Lucia Ligniti

Questa apertura straordinaria della biblioteca, però, non è la prima né sarà l’ultima. L’idea degli organizzatori è quella di offrire al pubblico uno spettacolo che lo coinvolga culturalmente, anche rendendolo partecipe direttamente nelle storie raccontate. “Tre anni fa – spiegano Alberto Amorelli e Matteo Bianchi del Gruppo del Tasso – abbiamo dato inizio a queste manifestazioni notturne. La prima apertura ci vide protagonisti in un duello su una passerella di stoffa ed eravamo in quattro. Poi siamo diventati otto e stasera siamo in venticinque e siamo tutti qui per sensibilizzare le persone nei confronti della cultura e della nostra tradizione”.

D’altronde, anche se i Tassi hanno già animato le stanze dell’Ariostea, questa volta hanno deciso di farlo in grande. In questa occasione, infatti, la compagnia ha avuto la possibilità di indossare alcuni splendidi abiti che provengono dal teatro dismesso di Ficarolo, potendo contare anche sull’aiuto per i costumi, per le stoffe ed i pizzi di Antonio Bombarda, direttore degli artisti dell’atelier di Antonia Sautter di Venezia.

Salendo l’imponente scala d’onore arricchita di soffici drappi e percorrendo il buio corridoio dove durante il giorno molti studenti dell’Ateneo ferrarese consultano libri e riviste, i visitatori sono giunti alla Sala del Falcone, la prima tappa del percorso notturno. Qui il performer Christopher Channing si è fatto spiare dal buco di una immaginaria serratura, lasciando in uno stupito silenzio chiunque passasse per il corridoio.

Il silenzio creato dai suggestivi movimenti di Chris è stato, però, subito spezzato da alcuni suoni provenienti da un’altra sala, in fondo al lungo corridoio. Proprio sotto la tomba dell’Ariosto, infatti, alcuni ragazzi del Tasso, accompagnati dal suono dolce della chitarra, hanno messo in scena “La bottega del caffè” di Goldoni, con tanto di chicchi di caffè sul tavolo.

A seguire, nel percorso fatto di richiami e di suoni, si giungeva in sala Riminaldi, un’altra delle sale che molti dei presenti non avevano mai visto. Qui, tra le coinvolgenti musiche, Alessandro Tagliati ha letto le “Memorie” di Carlo Goldoni. Infine, riscendendo le scale, ci si trovava all’interno del Teatro anatomico, un luogo che è spesso chiuso al pubblico. All’interno di questo spazio suggestivo, altri ragazzi del Gruppo del Tasso hanno inscenato la famosa “Locandiera”, riportando alla memoria le sagaci donne dipinte dal grande commediografo italiano.

“Speriamo di avervi contagiato utilizzando questo modo di fare cultura”, hanno concluso soddisfatti gli organizzatori in calzamaglia, mentre raccoglievano i tessuti damascati e spegnevano le candele.

Senz’altro è successo ad alcuni di noi, e qualche faccia che di giorno scrive per questo magazine si è vista aggirarsi di notte declamando le opere goldoniane…

4 Commenti

  1. Fiore scrive:

    Coinvolgente! Iniziativa che offre la possibilità a molte persone, non solo di Ferrara, di poter ammirare i locali della famosa Biblioteca ed insieme respirare quel clima Goldoniano…grazie al Gruppo dei Tassi. poi, senz’altro, questo articolo di Anja Rossi, trasmette il desiderio di partecipare alle prossime aperture!!!

  2. matteo scrive:

    Articolo interessante! Un grazie ad Anja per la presenza e l’articolo!

  3. Emanuela Bassan scrive:

    Bell’articolo ed iniziativa interessante. Non sapevo che in Biblioteca Ariostea ci fosse anche la tomba di Ariosto. E’ visitabile?

Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, ricordati di respirare. Non saranno ospitati negli spazi di discussione termini che non seguano le norme di rispetto e buona educazione. Post con contenuti violenti, scurrili o aggressivi non verranno pubblicati: in fondo, basta un pizzico di buon senso. Grazie.