Palazzo Savonuzzi è un gigante tranquillo che riposa da decenni sul fianco del Po di Volano, in quella che per tutti è la Darsena di Ferrara, luogo che pochi in realtà conoscono bene, al di fuori del multisala e del barcone dove gustare una pizza in compagnia. L’attuale sede del Consorzio Wunderkammer al piano terra e della Scuola di Musica Moderna al piano superiore è in realtà un luogo pieno di vita, di idee, di sinergie. Un contenitore inizialmente vuoto e bianchissimo che da un paio di anni ha conosciuto nuova vita e si è imposto come punto di riferimento tra i centri di produzione culturale e di recupero di spazi dismessi, sia in città che oltre le mura.

La “4 Giorni Delle Arti” che inizia oggi proprio in questo luogo è un festival di creatività e musica nato ben 18 anni fa nella Facoltà di Architettura di Ferrara.
L’edizione 2013, “RISONANZE”, vuole indagare il rapporto tra arte, spazio pubblico e rigenerazione urbana a partire proprio dalla Darsena di Ferrara e i paesaggi fluviali. Per capirne di più abbiamo incontrato Leonardo Delmonte e Maria Giovanna Govoni, curatori del progetto e due tra i principali motori tuttofare dell’Associazione Basso Profilo, che a Wunderkammer ha la sua sede operativa. Leonardo e Maria Giovanna non sono due ragazzi qualunque: sono instancabili creativi, pensatori ed architetti, fini osservatori del paesaggio urbano che li circonda al fine di capirne le potenzialità e proporne interpretazioni e suggestioni.

La 4GDA è giunta all’edizione della maturità. Da cosa era partita l’idea a suo tempo? Quali caratteri la distinguevano e come è cresciuta in tutti questi anni?

Leonardo: E’ una manifestazione nata 18 anni fa, in maniera discontinua in realtà, ma come in alcuni festival dove le edizioni che saltano si contano ugualmente eccoci quest’anno al diciottesimo anno. La nostra Associazione di promozione sociale “Basso Profilo” è invece “solo” al suo quinto anno di gestione. Tutto nacque dal gruppo di “Quartafinestra”, studenti della Facoltà di Architettura nei primi anni Novanta. Una facoltà giovane ma piena di docenti importanti, un piccolo laboratorio sperimentale con un ottimo rapporto docente-studente. Le prime edizioni della 4GDA si svolgevano a settembre poco prima dell’inizio anno accademico, ogni anno si sceglieva un tema che in una delle prime edizioni ad esempio era “Distanze. Dal cucchiaio alla città”. Il tutto si svolgeva in facoltà con gli studenti che realizzavano ogni allestimento. Nel tempo ci sono stati cambi di presidenza, qualche scollamento dal progetto originale e qualche problema di organizzazione ed ordine pubblico per una festa che venne spostata a giugno e che divenne negli anni un vero e proprio evento studentesco di richiamo per tutta la popolazione anche di altre facoltà. Si decise quindi di proporla all’esterno, nell’area del sottomura di Via Baluardi…

In quel momento siete entrati in gioco voi?

L.: Si, “Basso profilo” era proprio il titolo dell’edizione 2007. Volevamo provare a capire se gli studenti di architettura potessero offrire qualcosa alla città partendo dal quartiere limitrofo alla facoltà. La zona di Baluardi era perfetta per provare a partire “dal basso” per ragionare sul riutilizzo di spazi quali il sottomura per portare idee e nuovi stimoli ad un quartiere altrimenti problematico.
L’anno scorso dovevamo svolgere la 4GDA nuovamente nel sottomura, poi c’è stato il terremoto e si è slittati ad ottobre in contemporanea del Festival di Internazionale. Ed eccoci ad oggi a riproporre nello stesso periodo la quattro giorni, il cui tema quest’anno è “Risonanze”. Come all’epoca avevamo fatto partire un progetto di rigenerazione urbana in via Baluardi, oggi proviamo ad utilizzare e rivitalizzare lo spazio della Darsena, che nel suo complesso non è vissuto come potrebbe.

Come mai secondo voi una città come Ferrara ha un fiume importante come il Po, seppure un affluente minore, ma non lo sfrutta appieno e non lo valorizza?

Maria Giovanna: Il problema è annoso e va affrontato a livello storico a partire da molti anni prima che arrivassimo qui. Ferrara dopo secoli di storia dove il Po ha influenzato la creazione dei primi insediamenti, gli scambi economici e la vita intera della città ha completamente voltato le spalle al suo fiume. E’ diventato un dettaglio, un retro come le case che vi si affacciano disordinatamente. Ci sono stati diversi progetti di ripristino e risistemazione negli anni, alcuni hanno lasciato segni importanti come il Darsena City e un percorso pedonale che poi non si è mai del tutto realizzato. Sarebbe dovuto continuare fino a oltre il ponte di S. Giorgio, con il riutilizzo di alcuni spazi lungo il tragitto… Noi quest’estate abbiamo riscoperto questi luoghi godendoceli come nuovi inquilini di Wunderkammer… a momenti non sembrava nemmeno di essere a Ferrara! Talvolta qualche passante si ferma a contemplare la zona, o a passeggiare guardando il fiume, immerso nei propri pensieri. Qualcuno si affaccia, chiede, curiosa chi siamo e cosa facciamo ed è un segnale positivo.

La 4GDA sarà anche un’occasione concreta per realizzare qualcosa di tangibile che valorizzi la Darsena?

MG.: Il ricavato di questa festa servirà per le spese comuni di tutto l’ex Palazzo Savonuzzi e quindi andrà a beneficio di tutte le associazioni che in qualche modo utilizzano gli spazi fuori e dentro la struttura. La direzione artistica è di Roberto Formignani della Scuola di Musica Moderna, il cibo sarà curato da Encanto, l’ultima arrivata tra le associazioni del Consorzio Wunderkammer. Si occupa di insegnamento della lingua e cultura spagnola per gli adulti, organizza laboratori per bambini ma anche corsi di flamenco, aperitivi con le tipiche tapas…

Ed altre realtà che hanno sede qui intorno sono interessate ad un coinvolgimento per rivitalizzare l’area?

L.: In Basso Profilo esiste in realtà un profilo di ricerca sull’urbanistica ed un profilo più concreto che non siano solo workshop e seminari. Stiamo cercando di coinvolgere il Canoa club che ha sede qui a fianco, per capire se si possono organizzare percorsi e progetti comuni. Si può fare sinergia con una scuola di musica ma anche con chi è davanti a noi quasi ogni giorno e si occupa di tutt’altro, come per esempio l’imbarcazione Nena che è ormeggiata qui. E’ gestita dalla Cooperativa Le Pagine ed organizza escursioni sul fiume, oltre all’associazione Fiumana che invece ha due house boat e un altro battello di nome “Lupo”.

Spesso si parla di recupero di spazi dismessi e di rigenerazione urbana. Cosa significano per voi queste espressioni?

L.: C’è una differenza tra rigenerazione e recupero vero e proprio. Rigenerare è anche investire del denaro: si prova ad attivare con forze già in gioco quello che c’è, si cerca di creare uno scenario positivo che possa permettere al recupero vero e proprio di partire ed agli investitori di crederci. Per la darsena molto di quello che si poteva fare con gli strumenti dell’urbanistica si è fatto. Ora tocca al mondo dell’imprenditoria proseguire il cammino. Noi vogliamo fare qualcosa ugualmente, dare gli strumenti per provare ad attirare l’attenzione sul problema.

Chi sono i vostri interlocutori, il vostro pubblico? Lancio una piccola provocazione: non si corre il rischio di rivolgersi con alcune tematiche solo ad architetti, esperti o interessati tagliando fuori il grande pubblico, più incline ad eventi generalisti e di facile approccio?

L.: Tutto è nato parlando tra di noi su cosa potessimo fare qui sul fiume. Mettere in gioco sinergie tra le varie realtà che convivono qui è un po’ il senso delle RISONANZE del titolo di questa edizione. E’ una cantilena che deve crearsi e risuonare nell’aria portando un’idea, un messaggio in giro per la città. Come è stato in via Baluardi, così in via Carlo Mayr con la cena di quartiere, eccoci in un altro luogo difficile e che vale la pena recuperare e valorizzare per evitarne il degrado.

Forse però la cena di quartiere in Carlo Mayr è un modo per avvicinare le persone più semplice di una conferenza tecnica su temi di urbanistica.

L: Utilizzando strumenti diversi avviciniamo persone diverse e questo avviene da tempo a WK e avverrà durante questa edizione della 4GDA: c’è un programma musicale, artistico e di conferenze che si intersecano. Si spazia dalla presentazione di libri, al bando sul riciclo del progetto LOWaste, alle escursioni sul fiume sul battello Nena, ma anche mercatini, cene, concerti serali. Cerchiamo di offrire un po’ di momenti differenti proprio per essere trasversali. Se avessimo fatto una festa orientata prettamente a giovani e studenti, sarebbe sembrata solo una festa di facoltà, come quando era in via Baluardi nei pressi della facoltà molti anni fa. Così abbiamo dato a questo strumento una certa versatilità. Vogliamo come detto creare una risonanza, una traccia persistente che si propaghi anche lontano.

Dopo un anno a Wunderkammer siete soddisfatti della risposta del cittadino medio, spesso brontolone e poco incline alle novità? Avete già tracciato un bilancio?

MG: Non so se sia già ora di bilanci… tante cose son state fatte ed altre sono ancora in essere. Avevamo ipotizzato come una piccola startup almeno un paio di anni per realizzare alcune cose. Abbiamo sempre avuto base presso la facoltà di Architettura ma molto l’abbiamo fatto in spazi pubblici. Avere per la prima volta una sede precisa è un passaggio importante… Poi il fatto che questo posto si chiami in tanti modi forse genera un po’ confusione per chi deve in qualche modo ancora scoprirci e venire ai nostri eventi: la Darsena, lo spazio sulla Darsena, Palazzo Savonuzzi, Ex Magazzini Generali, Wunderkammer…
C’è comunque da dire che ci conoscono forse quasi di più altrove, persino a livello nazionale, perché il nostro è un progetto pilota, lodato come esempio di riutilizzo di spazi pubblici. La realtà locale e quella extraurbana sono due facce di una stessa medaglia, entrambe importanti e che ci aiutano a crescere, di cui dobbiamo tenere conto in un equilibrio difficile ma necessario.

RISONANZE, la 18esima Quattro Giorni Delle Arti si terrà dal 2-5 Ottobre 2013 presso la Darsena di S.Paolo/Palazzo Savonuzzi – Ferrara. Il programma dettagliato è qui:
http://consorziowunderkammer.org/12/risonanze

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