RICETTA URBANA

ingredienti per 300 persone:

1 strada

4 bestemmie per sbrigare la burocrazia necessaria a interdire il traffico per una sera e permettere l’accesso di un capiente furgone all’interno della ztl

10 ragazzotti di buona volontà che aiutino a scaricare suddetto capiente furgone ed allestire tavoli e panche, tovaglie, tovagliette, tovaglioli

Un numero imprecisato ma abbondante di contenitori ripieni di cibo (terrine, ciotole, tupperware, teglie, vassoi di varia misura)

32 commercianti sorridenti

1 associazione, preferibilmente a chilometro zero

Vino quanto basta

 

PREPARAZIONE

Gli aspiranti cuochi di Ricette Urbane dovrebbero innanzitutto tenere sempre bene a mente questo: l’evento che nella serata di venerdì 20 settembre ha ingombrato via Carlo Mayr di involtini e parmigiane home made, buon appetito e brindisi, è solo e semplicemente una cena di quartiere.

Ad organizzare il tutto ci hanno pensato i ragazzi dell’associazione di promozione sociale Basso Profilo, impegnati da anni in un progetto di rigenerazione urbana low profile (nomen omen) puntuale e incidente. I “bassotti” – talvolta si autodefiniscono così – scrivono, pianificano, disegnano locandine (immagine simbolo della festa: una pulita teoria di piatti infilati ad asciugare nella grata lineare di un tombino), citofonano porta a porta, chiacchierano con le vecchiette, spiegano, incontrano i negozianti, contattano possibili fornitori di tavolame vario – a proposito: grazie contrada di San Giacomo per averci tenuti comodamente seduti e pasciuti -, apparecchiano, sparecchiano, raccolgono i rifiuti e differenziano gli scarti. La cena appare e scompare da Carlo Mayr più veloce e silenziosa dell’isola di Lost. A mezzanotte i giovanotti hanno già tutto smontato, ripulito, digerito.

La domanda sorge spontanea: ma chi glielo fa fare? «Per noi la cena di quartiere fa parte di un progetto di ricerca più ampio intitolato appunto Ricette Urbane, attraverso il quale usiamo il cibo, la convivialità, come pretesto per far dialogare persone e attori sociali differenti» spiega Maria Giovanna Govoni, coordinatrice del progetto assieme a Leonardo Del Monte, «sedersi assieme davanti a un piatto di spaghetti non può ovviamente costituire la soluzione di un problema ma pone una buona base sulla quale avviare un confronto».

Foto di Fabiola Mele Casati per Basso Profilo

La scelta di organizzare un’iniziativa di questo tipo in via Carlo Mayr si spiega facilmente: chiunque viva o abbia frequentato la scena ferrarese ben conosce le difficoltà che questa strada ha dovuto affrontare nel corso degli anni. La sua storia è antica, la sua composizione complessa: all’interno di un perimetro relativamente ristretto convivono le famiglie dei residenti, gli studenti fuorisede, i commercianti, i locali notturni. Ognuno porta avanti le proprie istanze, ognuno ribadisce le proprie (a volte inconciliabili) necessità – vale la pena ricordare l’accesa e annosa polemica relativa allo scompiglio portato alla quiete cittadina dai numerosi street bar -.

«La cena è un pretesto per raccogliere tutte queste esigenze – continua Maria Giovanna -, l’obiettivo è a lungo termine: favorire il contatto, prendersi cura del quartiere. L’evento è occasionale ma il lavoro per realizzarlo è continuativo, incominciamo a suonare ai campanelli nei mesi precedenti, chiacchieriamo con i ristoratori, parliamo con i negozianti, soprattutto ascoltiamo. E non c’è soddisfazione più grande di incrociare la signora che, prima ancora che tu possa aprire bocca, già ti chiede se anche quest’anno la cena si rifarà; vedere i capannelli di persone che si domandano a vicenda: “Allora tu cosa prepari stasera? Io pensavo di fare le lasagne”. L’importante è semplicemente questo: non arrivare a mani vuote».

L’invito di Basso Profilo non è rimasto inascoltato, chi ha partecipato all’iniziativa sa bene quante prelibatezze siano state portate e condivise. Involtini primavera, risotto alla salsiccia, torte salate, cous cous, rigatoni al ragù, patatine fritte, polpette, torte, fragranti croissant e frittelle, vino rosso a temperatura ambiente e vino bianco ghiacciato. Non mancava nulla: nemmeno il gelato ai gusti della tradizione ferrarese, zucca e tenerina, nemmeno l’amaro. «L’amaro l’ha messo a disposizione la farmacia, lo vendono come digestivo ed è buonissimo. Ognuno offre quello che vuole, e i commercianti da questo punto di vista sono stati incredibili». Trentadue i partner di questa edizione: dal vinaio al gelataio, passando per pizzerie, birrerie, bar, cantine, cornetterie e negozi vari.

Sono gli stessi ragazzi dell’associazione a spiegare come più passano gli anni più fondamentalmente la festa si costruisca da sé: «noi ci occupiamo dei permessi e dell’allestimento, il resto viene da solo. Tutti i nostri progetti di rigenerazione urbana tendono a questo: creare degli eventi capaci di svelare le potenzialità di un luogo. Che è poi il concetto alla base del Park(ing) Day, l’iniziativa internazionale che venerdì 20 ha portato moltissime persone a organizzare dei pic-nic nei parcheggi di tutto il mondo, trasformando i parcheggi in parchi. Abbiamo voluto aderire perché il nostro proposito era lo stesso, forse estremizzato: riattivare lo spazio attraverso la cucina e convivialità, mostrare modalità di fruizione alternative. Sul sito dedicato all’evento è possibile vedere la mappa dei partecipanti ed è bello vedere Ferrara assieme a Osaka, Glasgow, Dallas».

Per i “bassotti” la sfida nel lungo periodo è quella di non essere più necessari, fare in modo che la festa di via Carlo Mayr continui grazie allo slancio delle famiglie e degli esercenti più attivi, restando a disposizione per il supporto logistico e burocratico. «Sarebbe bello – conclude Maria Giovanna – riproporre lo stesso dispositivo in altre zone cittadine, dove c’è bisogno di facilitare la coesione tra realtà diverse, in modo itinerante e pensato di volta in volta su misura».

2 Commenti

  1. zamo scrive:

    porca miseria! Mi sono persa questa bellissima e frizzante cena di quartiere!! Non ero qui quest’anno, bèh rimedierò leggendo questo articolo 😉 Le edizioni degli anni passati mi sono sempre divertito con tante belle chiacchierate e socialità al 100%

  2. Maria Giovanna scrive:

    @zamo: puoi sempre recuperare con l’edizione di quest’anno! 😉 qui l’evento facebook con tutti i dettagli > https://www.facebook.com/events/827730750584131/

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