La strada per Paperopoli passa per un piano inclinato. Attraversa le pennellate curvilinee di chi, con la fantasia, ci convive da quando è piccolo. Si nutre dell’olio di gomito della stessa persona che con pazienza ripassa a china mentre il silenzio notturno è un guscio protettivo di sottofondo. Il disegnatore ferrarese Donald Soffritti ci apre la porta della sua casa a Molinella e ogni oggetto presente nel suo laboratorio di creazioni è un pretesto per discutere di fumetti, di satira, di cultura.

I suoi studi incrociano l’Istituto d’arte ‘Dosso Dossi’ di Ferrara e l’Accademia di belle arti di Bologna. «Pensate che da piccolo – ci racconta – io non volevo fare neppure il disegnatore. Però sono cresciuto, fin dall’età di quattro anni, divorando diversi generi di fumetti. Da Geppo, Soldino, e Braccio di Ferro allo stesso Topolino. Dai supereroi statunitensi a Lupo Alberto, Cattivik e Sturmtruppen». E proprio l’incontro con lo storico fumettista Bonvi, avvenuto tramite l’amicizia dell’autore comico ferrarese Gianni Fantoni, è il preludio a un debutto sulle pagine di Sturmtruppen. Una storia ideata in dieci tavole, ‘compressa’ in sei, e pubblicata nel 1993. Approdare alla Walt Disney Company però è un percorso in salita. «Non ero ancora pronto. Alla Disney andò male al primo tentativo perché cercavano persone già formate. Nel frattempo, però, sono riuscito a collaborare con l’albo Prezzemolo, dove venivano illustrate le vicende della mascotte del parco divertimenti di Gardaland». L’esperienza sul campo oltrepassa anche le pagine del Resto del Carlino, con alcune vignette legate alla politica locale. Una rappresentazione sotto forma di caricatura degli eventi nella città estense, corroborata dal dialetto ferrarese.

L’attesa per accedere alla scuola dell’accademia Disney dura circa tre anni. Un arco di tempo che Donald Soffritti riempie senza mai smettere di disegnare. Una volta dentro, poi, trova il modo di assimilare le sfumature che differenziano le città immaginarie, targate Walt Disney, di Topolinia e di Paperopoli. «Il mondo dei topi è più avventuriero, quello dei paperi è più umoristico», chiarisce Donald che si specializza in quest’ultimo filone. Al punto da dedicarsi a realizzare le storie di Paperino Paperotto, la versione di Paperino da bambino, oggetto di una serie a sé stante. Un legame, quello con l’universo Disney, che perdura tuttora e che funziona in virtù del lavoro in tandem con i vari sceneggiatori. L’autore dei testi presenta la sceneggiatura in redazione, poi la palla passa al disegnatore che in autonomia realizza le tavole entro le scadenze stabilite. Il risultato finale, che i lettori toccano con mano, si regge dunque su un un circuito che più soggetti alimentano a distanza. Un lavoro meticoloso dove la capacità di seguire il passo di un copione già scritto si combina con le proprie soluzioni creative. E se talvolta la ricostruzione della geografia dell’universo fantasioso disneyano necessita di un dettaglio, ecco che i social network possono tornare utili. Come nel caso della richiesta che Donald rivolge ai suoi contatti Facebook di una veduta esterna della casa di Pico De Paperis, alla quale ispirarsi per una storia recente. La solidarietà fra disegnatori viaggia anche in rete.

Foto di Andrea Bighi

Fra le varie e numerose collaborazioni, c’è anche spazio per un progetto a sfondo sociale collegato alla città di Ferrara, dal curioso nome ‘Le storie di Tonio Priccosballo’. Una collana ideata insieme al giornalista Alessandro Zangara, ambientata a Ferrara e destinata a un pubblico di studenti, che utilizza il linguaggio immediato del fumetto per affrontare tematiche come il contrasto al doping, l’abbandono prematuro dell’attività sportiva o le dinamiche del bullismo.

Le traiettorie di una matita, in fondo, ci mettono poco a scavalcare i confini nazionali. E la firma di Donald Soffritti arriva in terra di Francia. Il battesimo, lo si deve a una serie dal titolo ‘Alienor’, realizzata con lo sceneggiatore Frederic Bremaud. Declinata in chiave umoristica, narra le gesta della giovane Alienor D’Aquitania, futura madre di Riccardo Cuor di Leone e del principe Giovanni, e della sua ricerca del padre, a inseguire una destinazione che volge lo sguardo a est. «In questo settore – spiega Donald – la realtà francese è notevolmente diversa rispetto a quella italiana. Basti pensare che lì il fumetto trova la sua collocazione ideale all’interno di una libreria, sotto forma di cartonato, in quanto lo si considera un autentico prodotto culturale. Da noi, invece, trova più facilmente posto in un’edicola, dove viene ritenuto un prodotto di consumo ‘da passaggio’. In Francia, poi, sono numerosi anche gli editori che investono nel campo del fumetto». E francese è anche una pubblicazione dello scorso anno, dal titolo ‘Bienvenue chez les Corses et bonne chance!’, realizzata insieme all’attore e umorista Erik Fraticelli, in arte Pido.

L’ironia è il filo conduttore della produzione di Soffritti che, nel 2006, ritrae sul proprio blog un campionario di supereroi in vesti decisamente insolite. Il principio è di rovesciare il modello tradizionale con il quale sono conosciuti per renderli vittime dei segni dell’età avanzata, facendo leva sul loro contraltare comico mediante gag mirate. «Superheroes decadence iniziò quasi per gioco. L’idea era di invecchiare personaggi come Superman o l’Uomo Ragno, presto però i circa 3500 accessi al giorno al blog mi hanno spinto a continuare fino a raccogliere una quarantina di disegni, che in seguito sono stati pubblicati all’interno di un libro. Non credo sia corretto definire il lavoro una caricatura perché i tratti somatici dei personaggi non ricalcano gli originali, ma sono frutto di fantasia. Il proposito era di proseguire su questa linea per pubblicare un secondo volume illustrato, ma il genere s’inflazionò presto e per adesso ho deciso di abbandonare il progetto».

Disegnare per un pubblico prevalentemente di bambini e adolescenti, tuttavia, non preclude di misurarsi su altre esperienze come la satira politica. «Al Misfatto, inserto satirico de Il Fatto quotidiano, arrivai dopo aver postato su Facebook una vignetta su Silvio Berlusconi e Daniela Santanché. Gianni Fantoni la condivise e se ne accorse Stefano Disegni che mi contattò per propormi di far parte dello staff. Senza dubbio il target di riferimento era diverso dal pubblico di ragazzini al quale ero abituato, ma l’ironia più pungente rappresenta una valvola di sfogo per un autore disneyano che nel tempo sviluppa una sorta di cinismo di compensazione». All’avventura al Misfatto, segue quella a Yanez, inserto satirico di Pubblico dietro la chiamata di Roberto Corradi.

Nel suo studio, fra pile di libri, fumetti, nuove sceneggiature e il sax con cui suona in un gruppo musicale, Donald trova il tempo per raccontarci l’ultimo lavoro di cui è particolarmente soddisfatto. Un suggestivo gioco di animazioni interattive ideato da Gianni Fantoni, e realizzato dal gruppo Cartobaleno, che l’anno scorso ha vivacizzato le vetrine natalizie di un negozio Benetton di Milano. Il video che ci mostra testimonia lo stupore dei bambini alle prese con una renna virtuale, sotto gli occhi altrettanto incuriositi dei loro genitori.

Il tempo per curiosare è giunto al termine. In cantiere, intanto, nuovi progetti attendono la luce. Sul piano inclinato dove Donald lavora è già disposto l’ultimo foglio bianco.

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