Era bello ferragosto a sette anni. Ti svegliavi bello bello la mattina del quindici nella casa in affitto ai lidi. Colazione guardando i cartoni animati di Braccio di Ferro, costume, graziellino e si raggiungeva il lungomare. Gavettoni fino alla sera, agguati agli angoli, secchi riempiti alle docce fredde dei bagni. Poi la sera i tuoi ti davano qualche soldino per giocare un po’ alla sala giochi, meta\mecca di ogni bambino che passava l’estate al mare, sempre a invidiare il punkettone che era talmente bravo al videogioco con la chitarra che non si schiodava mai e figurati, mi è rimasta la voglia di provarlo. Però me la cavavo con i flipper e l’hockey da tavolo perché a quelli non ci giocava mai nessuno.

Era bello ferragosto a dodici anni. La stessa roba che facevo a sette. Alla fine che vuoi fare da bambino ai lidi? Gelatino, giro in bici, bagno in mare, biglie, gavettoni, gavettoni, pingpong e calciobalilla e la sera vai a letto coppato.

Poi arrivano i ferragosto da campeggio. Dai tre ai cinque giorni di sopravvivenza che nemmeno Bear Grills e MacGyver messi insieme avrebbero saputo fare di meglio.
Le prime volte poi non si aveva la patente , quindi almeno due o tre genitori si accollavano il nostro trasporto, cinque molestissimi adolescenti che avevano appena imparato a farsi la barba, come dire l’estate ai tuoi piedi.
L’ho fatto per un paio o più di anni almeno, ferragosto in campeggio dico, e ogni anno il nostro accampamento assomigliava sempre di più a… non saprei descriverlo. Avevamo delle tende che erano vecchie negli anni settanta, lo steccatino di bottiglie vuote, il cero con il santo che proteggici tu dalle nostre decisioni stupide. Woodstock ci faceva un baffo.

E così passavi tre giorni a ciondolare tra tenda e mare. In tenda ci potevi dormire, ma fino alle cinque e mezza di mattino perché poi dopo s’alzava il sole, iniziavano a cantare gli uccellini e cadevano le pigne dalla pineta. Allora uscivi dalla tenda come uno zombi che aveva appena fatto la sauna e decidevi di andare con calma verso la spiaggia. Ma il percorso spiaggia campeggio era infinito, dieci chilometri a piedi con le infradito sotto il sole ad aspettarsi l’agguato dagli animatori pronti sotto tombini e sopra gli alberi ad agguantarti per fare il gioco aperitivo.

Però poi arrivava, la notte tra il quattordici e il quindici. Allora ci si grigliava al volo qualcosa e via verso i falò. Ovviamente dieci chilometri a piedi con le infradito per arrivare in spiaggia ma questa volta con il buio più pesto di sempre, i nokia 3310 a fare quel minimo di luce che ti serve per evitare gli assalti degli animatori pronti ad agguantarti per fare il gioco della buonanotte ma basta!

Il falò poi se non lo organizzi non è che ti viene subito da infiltrarti e fare il superghego che conosce tutti. Così se capita fai qualche saluto in giro ma per tutta notte non hai fatto altro che camminare con le infradito, che sono scomodissime, per la spiaggia a vedere la gente attorno a mille fuochi che si griglia la sua bella carne o beve e canta in compagnia.

Bon, allora gambe in spalla e si va a vedere se c’è qualche posto con musica eccetera eccetera quello che serve per festeggiare ferragosto. Ma ora che ci arrivi a piedi con le infradito arriva l’alba e tutto chiude. E ritorni mesto sui tuoi passi ripensando a quanti chilometri hai percorso inutilmente in infradito.

A pensarci ho fatto un sacco di ferragosti all’insegna della salute così.

Però poi basta, chi ha più voglia di muoversi per ferragosto…

Poi l’ho detto che quest’estate la passavo in città e così è stato anche per l’appuntamento più atteso da tutti i vacanzieri italici e gli animatori del mondo.

Ma fosse facile organizzare una grigliata in casa… anche se casa non è tua è pur sempre una grigliata in casa. Non è facile. Per prima cosa non aspettate le otto di sera per andare a fare la spesa ché non rimane nulla nel reparto macelleria e da bere trovi solo il lambrusco da un litro e mezzo a cinquanta cent e se mezzolitro di vino costa cinquanta cent qualche domanda te la fai.

Seconda cosa, se un amico fa un invito su facebook dicendo che è una festa incredibile e ci si diverte accorrete numerosi più ce n’è meglio è, controllate chi partecipa e chi no perché potrebbe capitare che arrivi della gente convinta della festa del secolo e trovi sei persone che non volevano fare altro che mangiarsi un po’ di coppone e pancetta. Poi mancavano le sedie.

Terza cosa, se inizi a buttare la carne in griglia alle dieci e tre quarti poi mangi a mezzanotte e mezza, ma se mangi a mezzanotte e mezza l’abbiocco della digestione coincide con l’orario della nanna… e non ci pensi proprio a fartelo passare.

La morale se c’è o se la si vuole trovare per forza è questa: anche se non è il giorno di ferragosto, da bambini ci si diverte sempre.

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