Hai dato un occhio all’Agenda Di Ferrara qui a fianco? Si. Proprio questa a destra. E magari ti sei chiesto “Ma esattamente cos’è questo TOTEM Arti Festival?” Dove? Cosa? Perché? Ho fatto un sopralluogo per te.

Sette, otto, nove giugno. Via Ricostruzione a Pontelagoscuro. Triangolazione tra il Teatro Cortazar, Patchanka e il “Totem”, il traliccio elettrico, Tour Eiffel della sponda destra del Po, nel parco Tito Soloni. Attività teatrali, performances, musica dal vivo all’insegna di una nuova sinergia creativa tra il Cortazar e il Music Pub suo vicino di casa. Un nuovo appuntamento per l’intera comunità di Ponte, coinvolta intensamente nell’evento.

Si respira un aria Sixties. Molto Love & Peace. Gli ideatori del progetto, Nicola e Natasha, fanno parte e collaborano ormai da anni al teatro Nucleo e Julio Cortazar. Hanno riversato le loro rispettive esperienze in questa idea comune, nata da un forte bisogno di far emergere le proprie capacità e di unire in una nuova solida collaborazione Cortazar e Patchanka, da sempre uno affianco all’altro ma mai come adesso così vicini. Sperano questo sia solo un incipit per poi cominciare ad avviare progetti durante tutto l’anno e chissà, magari portare il Festival ad un piano inter regionale.

Sicuramente l’agenda è ricca di preziose chicche, sia dal punto di vista teatrale che musicale. Ho buttato l’orecchio durante il sound check degli Honeybird & the Birdies, appena tornati da un tour madrileno. Folk acustico dalle reminescenze… Sixties. O forse ero solo io che pensavo di essere finito nel film Hair. Tra loro che suonavano hammond, ukulele e telecaster e i bambini che dipingevano a mani nude o giocavano con le bolle di sapone giganti…

Un parco, quello di Pontelagoscuro, che viene finalmente e giustamente valutato: solitamente deserto, il Tito Soloni diventa il vero crocevia di tutti gli eventi. Quando cala il sole l’atmosfera diventa intima e rarefatta, grazie alle installazioni luminose studiate da Franco Campioni e salotti a cielo aperto in vero stile eco-friendly. Ed è Eco tutto l’apparato cartaceo promozionale ed i gadget come la Totem borsa che se la pigli sovvenzioni i ragazzi che da mesi e mesi stanno organizzando questi tre giorni, all’insegna dell’espressione artistica e dell’impressione artistica.

Quindi, ricapitolando. Al Totem Festival c’è Musica, il Patchanka con la distesa esterna nel caso tu voglia ascoltare seduto, magari bevendo qualcosa o spizzuccando un pinzino, performances  teatrali, danza, verde (ossigenoooo) attività creative per i più piccini. Tutto questo a impatto zero.

È una sensazione di pace intima quella che si prova girovagando per via Ricostruzione in questi giorni. Potresti non conoscere nessuno ma sarebbe uguale, ti troveresti comunque a tuo agio. C’è qualcosa nell’aria che ispira a un Art Attack, sarà il trasporto degli organizzatori del festival? La mia simpatia verso Giovanni Mucciaccia? O le good vibrations del totem nostrano?

Tutto. Non vi resta che farne esperienza. Augh!

Foto di Eugenio Ciccone

2 Commenti

  1. Franco Colla scrive:

    Ma dai…uno sbandie di San Giorgio che scrive…non me lo aspettavo ! 🙂 Scherzo eeh anche perchè io sono un tamburino di San Giorgio ! 😉

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