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Jazzclub Ferrara · 11 maggio 2016 · ore 21.30

Concerto presentazione cd Across two Centuries del Three Reeds Quintet

Dove

Jazzclub Ferrara
Corso Porta Mare, 112, Ferrara

Quando

da 11 maggio 2016 · ore 21.30

Info


Ingresso: 20,00 €

Siamo orgogliosi di invitarti mercoledì 11 maggio alle ore 21,30 al Jazz Club Ferrara (Torrione di San Giovanni) alla presentazione del CD prodotto dalla nostra associazione dal titolo Across two Centuries, primo album del Three Reeds Quintet formato da:
DAVID LIEBMAN sax soprano
FEDERICO BENEDETTI sax alto
ROMANO PRATESI clarinetto basso
PAOLO GHETTI contrabbasso
MAURO BEGGIO batteria
Con il biglietto di 15,00 euro per i tesserati Jazz Club Ferrara e 20,00 euro per i non tesserati (che per l’occasione in via straordinaria potranno quindi tesserarsi con la spesa di soli 5,00 euro) si potrà assistere al concerto ed avere il cd omaggio all’ingresso.
Questa speciale formula ormai collaudata dall’Associazione Musicisti di Ferrara per la produzione discografica indipendente, punta così al recupero delle spese sostenute per la produzione, per poi lasciare agli artisti tutte le copie restanti delle 1000 stampate; questo per dare loro l’opportunità di promuovere e divulgare la propria musica.

Mercoledì 11 maggio quindi si terrà il concerto di presentazione del primo album del Three Reeds Quintet, il quintetto delle tre ance, così chiamato poiché la “front line” dei solisti che guidano la formazione è formata da tre eccezionali strumentisti ad ancia, i sassofonisti David Liebman (sax tenore e soprano) e Federico Benedetti (sax alto), ed il clarinettista basso Romano Pratesi. Completano il gruppo Paolo Ghetti al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria. La formazione che si esibirà in questa occasione è di altissimo livello, a cominciare da David Liebman, la cui presenza nella nostra città costituisce già di per sé un evento: membro dei mitici gruppi di Miles Davis negli anni 70, poi con Elvin Jones, Chick Corea, Dave Holland per non citare che i più noti, Liebman ha attraversato gli ultimi cinquant’anni di storia del jazz sempre da protagonista, associando un’incessante ricerca musicale, nel solco tracciato da John Coltrane, ad una continua riflessione sulla metodologia, che l’ha portato ad affiancare ad una carriera di concertista internazionale, un’attività didattica in tutte le università del mondo (egli è tra i fondatori dell’Associazione Internazionale delle Scuole di Jazz, IASJ). Il concerto sarà infatti preceduto nel pomeriggio da una masterclass, organizzata dall’AMF Associazione Musicisti di Ferrara insieme al Conservatorio Frescobaldi, durante la quale il grande jazzista incontrerà gli allievi nei locali dell’AMF al Palazzo Savonuzzi di via Darsena. Accanto a David Liebman suoneranno Federico Benedetti, docente di jazz al Frescobaldi ed all’AMF, tornato in Italia da qualche anno dopo una carriera all’estero che l’ha portato a collaborare tra gli altri con Sam Woodyard, Glenn Ferris, Illinois Jacquet, Benny Bailey, Jacky Terrasson, Etienne ‘Mbappé; e Romano Pratesi, musicista senese già membro dei gruppi di Daniel Humair, Ares Tavolazzi, etc. La sezione ritmica di grande qualità annovera tra le numerose e prestigiose esperienze, i gruppi di John Taylor ed Enrico Pieranunzi.
Scegliendo la coraggiosa formula de gruppo “pianoless”, privo dunque di strumento armonico, il “Three Reeds Quintet” va decisamente nella direzione della libertà contrappuntistica, dell’interplay e dello scambio improvvisato.
Tale progetto è immortalato nel nuovo CD, prodotto dall’AMF nel quadro del proprio progetto di promozione della musica indipendente, e presentato al Torrione, “Across two Centuries”, risultato di un sodalizio appunto “a cavallo tra due secoli”, poiché nato nel clima musicalmente effervescente della Parigi degli anni 80 del secolo scorso, in cui le “tre ance” si incontrarono: Benedetti vi fu allievo poi collaboratore di Liebman, Pratesi compagno di mille jam session e gruppi con entrambi. Il repertorio è fortemente ispirato al gruppo guidato da Elvin Jones a cui Liebman partecipò negli anni 70 (con Steve Grossman e Gene Perla al basso, storica registrazione blue note “live at the Lighthouse” del 1972),e di cui il gruppo interpreta un brano, scritto da Liebman stesso, “Brite Piece”. Fanno parte dell’album alcune composizioni di Liebman, alcune di Benedetti, tutte in quella corrente del jazz “modale” sviluppatasi in quegli anni. Al posto del consueto “tributo” a John Coltrane, spesso d’obbligo nei lavori di Liebman, il quintetto vi suona “Blue Rose”di Duke Ellington, considerato il precursore dei cosiddetti “Coltrane Changes”, mostrando come nel jazz ci sia sempre stata grande coerenza tra tradizione e avanguardia.


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