La metafisica è da tempo spesso associata nell’immaginario collettivo alla città di Ferrara grazie alle opere di De Chirico tra le quali la celeberrima “Le muse inquietanti”. Si può ripensare il concetto di metafisica e portarlo sul piano fotografico trovando nuovi temi e nuovi linguaggi pur muovendosi nel territorio ferrarese? Questo mese il concorso fotografico FRAME, in collaborazione con la redazione di Listone Mag, ha visto i partecipanti cimentarsi con il suggestivo tema IMPRESSIONI METAFISICHE. Ecco gli scatti vincitori, che andranno a comporre la mostra fotografica finale il mese prossimo al Museo della Cattedrale.

1° classificato – Marco Roversi
Lo scatto ci porta a Tresigallo, “Città metafisica” per antonomasia. La prospettiva del portico è un alternarsi di bianco e nero, luce e ombra pure dal forte contrasto, che fa ricordare lo stile tipico delle grafiche anni Quaranta o di certi film esistenzialisti.
Il ritmo cadenzato e senza fine degli elementi, la geometria modulare e la simmetria della composizione provocano nell’osservatore una sensazione di opprimente ineluttabilità e di angoscia data dalla mancanza di umanità, tanto ricorrenti nelle opere di molti artisti metafisici.

2° classificato – Luca Cristofori
Interpretazione raffinata e moderna del tema proposto. Una serie di pali, tipico sostegno a coltivazioni in una campagna ormai spoglia, disegna perfette geometrie in un paesaggio che ricorda la frequenza di un equalizzatore. La composizione geometrica è perfetta e imperfetta allo stesso tempo: le linee principali sono ortogonali fra loro (il cielo, gli alberi, i pali all’orizzonte – che in lontananza, sovrapponendosi, disegnano una linea bianca, i pali in primo piano). Solo i solchi sul campo sono obliqui e ci riportano alla dimensione reale con delicatezza. Il minimalismo è puro e di forte impatto visivo che va oltre gli elementi dell’esperienza sensibile.

3° classificato – Francesco Sammaritani
Un’interessante reinterpretazione in chiave moderna de “Le muse inquietanti”. Uno spazio urbano caratterizzato da forme geometriche ordinate e dalle diagonali perfette. Il manichino è sostituito da una figura immobile, di spalle, di cui non vediamo il volto. Il colore è contraddistinto da una campitura pressoché uniforme, anch’essa tipica dei dipinti di De Chirico.

Menzione speciale – Davide Bussolari
L’autore ci propone un’immagine della Torre dell’Arcivescovado da un punto di vista insolito, così originale che quasi ci fa scoprire un luogo noto della nostra città come sconosciuto. Il panorama urbano è colto in un’atmosfera romantica avvolta da una luce irreale dovuta al riflesso dei lampioni e alla luna, verso la quale le due torri sembrano protendersi in atto di ascolto.

Menzione speciale – Elena Ragazzi
Un’atmosfera onirica e surreale data da una composizione perfettamente equilibrata di elementi a fuoco e sfocati, pieni e vuoti, simmetrie. Il soggetto al centro che scompare nella nebbia, ci ricorda una fotografia antica che si sta perdendo nella memoria delle generazioni future.

Menzione speciale Listone Mag – Antonella Pivetti
La menzione speciale di Listone Mag premia questa immagine che reinterpreta in chiave moderna il concetto di metafisica caro alla filosofia greca: andare oltre il tangibile. È il messaggio che traspare da questo cielo con qualche nuvola bianca che si intravede attraverso le lamelle di una persiana sul tetto di un’abitazione. Anche in senso pittorico la metafisica è rievocata nelle linee delle grate, nelle diagonali della struttura ferrea e nei colori pieni dai toni delicati. Un editing semplice e asciutto che dona allo spettatore un senso di quiete, libertà e sollievo, un’esecuzione che richiama nel complesso stilemi da grafica pubblicitaria anni ’80, tra linee decise marcate da ombre delicate che forniscono all’immagine un bilanciamento degno di nota.

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