Il 13 maggio 2017 la Spal è tornata in serie A dopo quasi 50 anni. Quando si vivono esperienze grandi, ci vuole tempo per rendersene conto. Di questa trasferta a Terni conservo frammenti sparsi, come in un sogno.

Il coro (già bello di per sé):

“Tanto già lo so che l’anno prossimo gioco all’Olimpico”

…che in un attimo diventa…

“Tanto già lo so che al 90’ segna Ceravolo”.

Vincere perdendo.

“Abbiamo fatto cagare, ma siamo in serie A”: la sintesi della giornata nella telefonata a casa di un tifoso.

Il due aste “A sen tgniz” (siamo coriacei, duri, ndt) ripreso da tutte le trasmissioni e le testate.

Il picnic con la pasta fredda e la tenerina sulla panchina nel viale dello stadio Liberati in mezzo ai tifosi  della Ternana.

“La storia ci dice che siamo tra i grandi del calcio italiano, con Mazza c’è stata la gloria, con noi tornerà la vittoria”
.
E’ successo. Davvero.

Le tifoserie della Ternana, ostili per tutta la partita, che alla fine restano ad applaudire la nostra festa.

Il video dei primi minuti di festa al 90° minuto, dallo stadio di Terni (courtesy S. Andreotti)

 

“Mi son fatto di Eros Eros Eros, mi son fatto di Eros, Eros Schiavon”.

Schiavon in mutande con addosso tutte le maglie dei tifosi.

Calciatori che abbracciano poliziotti che abbracciano tifosi.

Foto di Stefania Andreotti

Il tifoso della Ternana fermo fuori dall’auto in tangenziale dopo la partita che applaude il nostro passaggio.

Nel parcheggio ospiti del Liberati, in mezzo alla distesa di auto sotto il sole, in una giornata che sembra l’inizio delle vacanze, tutti fermi in attesa di uscire dopo la partita, un tifoso dice: “Quando arriva il traghetto?”. Genio.

“Ti chiaverei!”
“Perché mi devi chiamare, sono qui”.
“Ti CHIAVEREI”
“Ah”
(dialogo con un tifoso ubriaco nell’ebbrezza dei festeggiamenti)

Abbracciare tutti.

I messaggi e i post di chi non va alla Spal ma è felice lo stesso e vuole condividere il momento. Vi amo.

Il ricordo di chi non c’è più, ma oggi avrebbe fatto festa insieme a noi.

“Insieme a noi, insieme a noi, dai Ferrara lotta e vinci insieme a noi”.  Ovvero, quando ogni parola detta diventa un coro.

“Non ho mai visto così tanti uomini adulti piangere assieme” (cit. di un tifoso).

La consapevolezza che le persone che erano con me in questa giornata saranno con me per sempre, nel ricordo di questo pezzo di storia.

Poco importa che giocheremo contro Juventus, Inter e Milan, quello che conta è che giocheremo contro il Bologna.

Dopo “Ce ne andiamo, ce ne andiamo in serie A”, il secondo coro che parte dopo la promozione è: “A sen di grez e di’ aldamar” (siamo persone poco raffinate, siamo come un cumulo di sterco di animale, ndt). Noi siamo così.

“Portaci portaci portaci in Europa, Colombarini portaci in Europa”.

8 ore alla guida di una Panda, pensare va beh adesso torno e vado a letto.

Poi: “andiamo allo stadio alle 23,30?”. E correre al Mazza.

Tornare a casa alle 01,30 e poi: “dai usciamo a festeggiare”.

Uscire di nuovo e trovarsi ancora in mezzo a cori e fumogeni in una festa che non vuole finire mai.

La birra Bjorne, il Caffé Sport Borghetti, la Sambuca Molinari, il caipiroska alla fragola.

Svegliarsi con la testa pesante e: “se ancora un altro secolo tu vivrai, lo sai che sola mai camminerai, Ferrara alè, non tifo per gli squadroni ma tifo te”.

Svegliarsi, ma è ancora un sogno.

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