Prima furono una dozzina di angeli stilizzati a grandezza umana, a comparire a gruppi sparsi nel giardino di una casetta appena fuori dal centro, a Copparo. Poi arrivarono delle grandissime stelle bianche, poi una nevicata rossa. Immancabile fu il volo bianco delle renne, sorpassato solo da un cielo stellato fatto di una miriade di minuscole stelline gialle, racchiuse in qualche metro di via Naviglio. Spazio si prese anche la musica, con più di 600 note, alcune delle quali finirono addirittura sopra uno spartito musicale, adagiato su tutto il giardino addormentato dall’inverno.

Dalla provincia con furore. Stiamo parlando di addobbi di Natale, nati dalla creatività e dalla pazienza di due fratelli, che da più di quindici anni non si limitano a decorare l’albero ma… l’intero giardino.

È il 24 dicembre, è sera, a illuminarci la via che ci porta da Ferrara centro into the provincia ferrarese, into the darkness, quasi come un presagio, è un gigantesco water luminoso, con una gigantesca scritta sopra, lapidaria quanto eloquente: 2016. Sono quei momenti in cui il nostro animo da Instagrammer latente esce fuori, ruggisce nel silenzio della Bassa, tanto che ci vorremmo fermare, mettere le quattro frecce e fare una foto col cellulare. Rubare quell’attimo e mettercelo in tasca per sempre. Per fortuna il codice della strada, e un po’ di sana visione adulta delle cose, ci fa procedere oltre. Certo che verrebbe voglia di conoscere chi ha messo quel 2016 da buttare nel cesso, ci diciamo, visibile da chiunque abbandoni il centro per essere inghiottito dalla nebbia.

Procediamo, inforcandola tutta, la nebbia. Copparo ci accoglie silenziosa e anche un po’ menefreghista. Passiamo davanti a una casa. Inchiodiamo, mettiamo la retromarcia. Un intero giardino pieno di strani addobbi di Natale, con dietro una casa immersa nel nero della campagna. Appena un cancelletto a delimitare noi e loro: Emoticon di Facebook, cuoricini di Instragram, e poi l’immancabile Twitter. C’è spazio per tutti nel giardino di via Naviglio. Si tratta delle creazioni di Angela e Stefano Felisati (visibili fino al 6 gennaio), che quest’anno si adattano ai tempi e diventano ‘social’ con tanto di hashtag: #NatalesulNaviglio. Li trovo proprio su Facebook, a differenza dell’autore del 2016 da buttare nel wc.

Foto di Anja Rossi e dalle pagine Facebook di Filippo Pollastri, Linda Bertasi, Irene Capatti

«Ci siamo fatti ispirare dai più noti social network, come Instagram, Facebook, Twitter, Whatsapp, e soprattutto le loro (e ormai nostre) emoticon» racconta Angela Felisati, che iniziò a realizzare da sola i propri addobbi di Natale. «Sparsi per tutto il giardino, quest’anno, sono più di 500». L’idea del giardino addobbato è nata molto tempo fa. «Iniziammo con una dozzina di angeli stilizzati a grandezza umana, sparsi in giardino – continua Angela, che di lavoro fa l’impiegata -, mentre un anno facemmo più di 600 note musicali. L’anno scorso, nel 2015, avevamo in mente un soggetto, ma dopo il terribile fatto di Parigi, in fretta e furia a fine novembre abbiamo cambiato idea. Ecco così un grande Mappamondo contornato da una miriade di simboli della pace. Abbiamo voluto nel nostro piccolo abbracciarci e far abbracciare». Di solito, però, non c’è un tema prestabilito. «È solo fantasia… la chiamerei fantasia emozionale» ci riflette su Angela.

Polistirolo, vernice lumen, lampada di Wood, «che per i profani è la stessa lampada che in discoteca fa diventare bianchi gli occhi e i denti», fil di ferro, fantasia («la mia»), tanta pazienza e abile manualità («quelle di mio fratello Stefano»): ecco gli ingredienti di sempre del Natale sul Naviglio, a detta della sua instancabile creatrice. «Ho iniziato da sola, poi, negli anni, mi ha affiancato mio fratello con tanta precisione, che io non ho!» spiega divertita Angela. I due fratelli iniziano a progettarlo ad agosto, ne discutono fino a ottobre e da lì comincia la produzione. «Il lavoro non viene fatto su un solo albero – precisa –, ma su tutto il giardino e ci occorre una settimana per installarlo». Il perché per sei mesi di ogni anno della loro vita Angela e Stefano stiano a creare addobbi per il Natale incuriosisce ormai non solo i vicini di casa, ma anche chi si trovi a passare di notte lungo la via che costeggia il canale di Copparo.

«Perché lo facciamo? Pensiamo di regalare un attimo di stupore e di rubare a chi passa un sorriso – risponde Angela Felisati –. Ci hanno sempre affascinato le decorazioni natalizie, anche se da piccoli non ne facevamo molte in casa. Crescendo abbiamo pensato di renderle un po’ originali e sai perché? Principalmente… per vanità!». Secondo Angela, infatti, ciò che muove il mondo non sono i soldi, ma proprio lei, la vanità. Angela la identifica con “le luci della ribalta”, sarà che nel suo mestiere osserva molto le persone, e che d’altra parte il teatro le piace da sempre, collaborando da tanti anni con l’associazione Bacchelli per mettere in scena Il mulino sul Po. «Credo però anche che anziché l’avere, sia più faticoso il fare» incalza subito dopo, in un sospiro. «In tanti ci hanno chiesto dove si comprano tutti quegli addobbi e sì, so di gente che li ha cercati addirittura, e invano, su Internet! Poi appena spiego che no, non si comprano, li realizziamo noi due ogni anni e sempre diversi, e soprattutto scoprono quanto tempo occorre per farli… i’ss mett subit zo’ d’idea. Capisci? Lasciano perdere, perché fare le cose, pensarle e poi realizzarle, è fatica». Il fare è di gran lunga più faticoso dell’avere.

Di certezze la provincia ne offrirà poche, ma di sicuro ormai tutti a Copparo sanno che ogni anno, a una settimana esatta dal Natale e fino al 6 gennaio compreso, Angela e Stefano – i fratelli del Naviglio – produrranno qualcosa di spettacolare, innovativo e divertente. «A tanti piace, tant’è che dall’8 dicembre comincia il viavai davanti casa, per vedere cosa abbiamo ‘estrapolato dal retaggio infantile’ – sorride ironica Angela –. Eppure ormai tutti sanno in paese che per l’otto è ancora troppo presto, ma intanto chiedono, si informano, sono curiosi. I più buoni, ci etichettano come ‘originali’». Si ferma anche gente di passaggio dal Veneto, da Ferrara, dal bolognese. Alcuni inchiodano, mettono le quattro frecce e fanno una foto, che postano su Facebook o su Instagram. «In fondo abbiamo la presunzione di pensare che chiunque si trovi a passare davanti ai nostri addobbi possa per un attimo lasciare da parte i suoi pensieri, e immergersi con la fantasia nel mondo racchiuso nelle nostre creazioni».

1 Commento

  1. Sandy scrive:

    Ciao!
    Che bella idea!
    Ho cercato la pagina Facebook per vedere altre fotografie, ma non la trovo.
    Il nome esatto è Natale sul Naviglio? Perché mi dice che non esiste.
    Grazie per la risposta.
    Sandy (Cuneo)

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