Il nome dell’iniziativa ricalca l’intenzione di fondo. Dare vita a un sistema di protezione in grado di fornire servizi a favore di coloro che si trovano su un gradino appena più alto della soglia della povertà assoluta. Per comprendere qualche dettaglio in più sul progetto ‘Il Mantello’ e sulla partecipazione integrata fra pubblico e privato, abbiamo rivolto alcune domande alla referente Anna Zonari.

Come è nata l’idea di dar vita al progetto ‘Il Mantello’?

«Tre anni fa Agire Sociale ha avviato una riflessione con le associazioni storicamente impegnate in città nel contrasto alla povertà per condividere i ‘bisogni’ espressi dai rispettivi osservatori: Anche Loro, Associazione Nadiya, Caritas Diocesana, Centro Donna Giustizia, Comitato Alba Nuova, Sav, Viale K, ma anche servizi sociali e Comune di Ferrara. Di empori solidali ne erano già nati alcuni in Italia e, dopo essere andati a visitare quelli di Prato e Parma, abbiamo deciso di avviare uno studio di fattibilità a Ferrara».

Quando si parla di nuovi poveri, a chi ci si riferisce?

«Persone che, negli ultimi anni, hanno subito un forte impoverimento che ha inciso pesantemente sulla qualità della propria vita. Ciò non soltanto in seguito alla crisi economica, ma al radicale cambiamento che ha mutato l’intero sistema produttivo, i rapporti di lavoro che si sono fatti sempre più precari e frammentati e il sistema di protezione sociale e familiare che è andato via via indebolendosi. I nuovi poveri sono persone che si stanno impoverendo, arrancano per sbarcare il lunario, ma non riescono a stare al passo, per cui scivolano sempre più giù. Paradossalmente però non sono ancora così poveri da poter essere presi in carico da Servizi ed associazioni che si rivolgono invece alla cosiddetta povertà assoluta. ‘Il Mantello’ nasce quindi come uno strumento aggiuntivo rispetto all’esistente, al fine di prevenire lo scivolamento sotto la soglia di povertà assoluta».

Esiste una stima, seppure approssimativa, dei nuclei familiari appena sopra la soglia di povertà assoluta?

«Non esistono dati precisi sulla provincia di Ferrara».

Quanto è semplice precipitare al di sotto di quella soglia?

«Il vero dramma è che il confine tra una situazione di vita normale e quello di indigenza può essere superato facilmente e in maniera anche molto improvvisa. Tra i fattori che espongono al rischio povertà non c’è più solo la perdita di lavoro, magari di entrambi i componenti il nucleo familiare, ma banalmente anche la nascita di un figlio, un problema di salute che necessita di cure importanti, la perdita di un genitore che permetteva l’integrazione del reddito, la separazione dal coniuge».

Quali sono i criteri, in virtù dei quali, la commissione accoglierà le domande pervenute?

«- ISEE compreso tra i 3.000 e i 10.000;
– età tra i 30 e i 67 anni;
– residenza a Ferrara, Masi Torello, Voghiera / permesso o carta di soggiorno in corso di validità o richiesta di rinnovo (già presentata in Questura – con numero di pratica);
– iscrizione al centro per l’impiego (se disoccupato).
Una Commissione di accesso, composta da referenti del Comune, dell’Asp, di Agire Sociale e dai volontari de ‘Il Mantello’ selezionerà le prime 50 richieste. A pieno regime vorremmo arrivare a coinvolgere fino a 200 famiglie contemporaneamente».

In che misura sono coinvolte le realtà imprenditoriali locali?

«Questo vuole essere un progetto che sperimenta concretamente quello che viene chiamato welfare comunitario: un sistema integrato di risposte pubblico-private, capace di fare sinergia ed offrire nuove e diversificate opportunità ai beneficiari. Le realtà imprenditoriali sono coinvolte attivamente perché possono mettere a disposizione servizi e competenze, beni di prima necessità o denaro nell’ambito della responsabilità sociale di impresa che li riguarda».

Quante realtà private, fino a ora, hanno aderito all’iniziativa?

«A oggi abbiamo tredici realtà private partner de ‘Il Mantello’. Bper Banca, Coop Alleanza 3.0 e Gruppo Hera hanno sottoscritto con Agire Sociale accordi ‘Gold’ e una decina di realtà di piccole e medie dimensioni hanno sottoscritto accordi ‘Silver’. Il progetto è aperto naturalmente a nuove collaborazioni».

Quali saranno dunque i servizi dei quali potranno giovarsi i beneficiari del progetto?

«In primis il market che stiamo ristrutturando in via Mura di Porta Po, nei locali di proprietà dell’associazione Viale K, importante partner di progetto. Ai beneficiari de ‘Il Mantello’ sarà possibile fare la spesa gratuitamente utilizzando una tessera a punti caricata in base alla complessità familiare, con cui ‘acquistare’ i beni di prima necessità a lunga conservazione esposti sugli scaffali: pasta, riso, zucchero, ecc. ‘Il Mantello’ vuole proporsi anche come uno strumento capace di attivare servizi ed accompagnamenti alla persona capaci di valorizzare e rinforzare l’empowerment dei beneficiari, attraverso opportunità formative, orientamento al lavoro e ai servizi socio-sanitari, gestione del bilancio familiare, educazione al consumo consapevole, promozione della cittadinanza attiva e tanto altro».

Per quanto tempo dureranno?

«La tessera si ricarica mensilmente e permette l’accesso al market e ai servizi connessi per un periodo di 6 mesi. È rinnovabile per altri 6 – 12 mesi in base alla persistenza o meno della condizione di difficoltà e alla ‘generatività’ del percorso. Un patto di co-responsabilità tra la persona e ‘Il Mantello’ impegna entrambi in un percorso che non vuole essere solo assistenziale, ma capace di condividere e monitorare reciprocamente obiettivi e risultati di percorso».

Quando entrerà sostanzialmente in funzione il progetto?

«Ormai ci siamo! Il 4 ottobre alle 16.30 ci sarà il taglio del nastro e lo spettacolo inaugurale, in via Mura di Porta Po, 9».

Illustrazione di Simone Campana

Illustrazione di Simone Campana

3 Commenti

  1. Florio Piva scrive:

    Lodevole iniziativa. Bisogna augurarsi che la situazione in generale evolva positivamente perché altrimenti, tra non molto. sarà necessario ampliare questo nobile progetto

  2. Salvo scrive:

    Complimenti per l’iniziativa, non so se vi può interessare ma volevo informarvi di un progetto personale che porto avanti da anni. Per esigenze personali ho creato il sito http://www.gestionefamiliare.it, uno strumento online gratuito che permette di tenere sotto controllo il bilancio familiare e le spese future.
    Secondo me, per evitare di sprofondare nei debiti o semplicemente di non stare a passo con le spese è necessario tenere sotto controllo le proprie uscite di piccolo taglio, darsi un budget mensile in base ad una certa tipologia di spesa(alimenti, cene fuori, vizi e svaghi) e soprattutto pianificare le spese ricorrenti quali assicurazione, bollette o rate inps.
    A tal proposito negli anni sto cercando di creare un meccanismo che possa aiutare le persone a capire quanto accantonare al mese in modo da non arrivare alla data di scadenza di un pagamento con l’acqua alla gola.
    Spero che vi possa interessare il progetto. Qualunque critica o consiglio è ben accetto.

  3. Daniele scrive:

    Articoli di questo tipo che toccano questi temi che sembrano così lontani da noi sono sempre da lodare… Come sono da lodare le iniziative ed i sussidi per evitare quello scivolamento inesorabile verso il basso.

    E proprio per coloro che stanno nel mezzo, tra il “vivere bene” e lo sprofondare, c’è ancora qualcosa che si può fare per bloccare lo scivolamento.

    Mentre se da un lato si guarda a fare i conti, dall’altro lato l’aiuto vero deriva dal capire quali sono le nostre vere esigenze e come soddisfarle, senza cadere in certe “esigenze indotte” alla società.

    Il metodo che vorrei “proporre” http://www.bilanciofamiliarepersonale.it/ e far conoscere, ha aiutato già oltre 1500 persone ed aiuta ancora ad oggi proprio in questi due aspetti, partendo dalla persona e dall’aiutarla a chiarire le proprie esigenze di sicurezza e benessere. Solo dopo dà alla persona uno strumento con cui gestire bene e velocemente le proprie uscite al fine di soddisfare quelle sue esigenze che ha sentito sue.

    In questo modo è possibile risalire la china evitando di scivolare giù e senza fare rinunce totali e spiacevoli che rendono solo il periodo più pesante.

    Mi piacerebbe sapere se anche voi la pensate così, se vi è mai capitato di trovarvi nella situazione di mezzo e capire come ne siete eventualmente usciti 😉

    Vi ringrazio in anticipo e spero sarà di aiuto per qualcuno

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