Nel panorama delle associazioni e dei circoli che organizzano eventi ed appuntamenti musicali in città c’è un piccolo villaggio che ricorda quello gallico di Asterix circondato tutto intorno dai romani. Alle porte della città, dove un lunga strada parte dalle prime campagne di Baura per arrivare dritta a Denore, costeggiando la Rossonia fino a Final di Rero, sorge la frazione di Contrapò. La sua vecchia scuola elementare è da molto tempo diventata un punto di riferimento per la scena musicale ferrarese: ormai da sette anni è tornata infatti a nuova vita con le attività del circolo Arci Contrarock.
Abbiamo già raccontato la sua storia su queste pagine e di come con tanto cuore e pazienza un gruppo di amici abbia messo in piedi quello che per molti sembra un locale a tutti gli effetti, ma non lo è affatto e apre al pubblico solo poche volte l’anno in occasione di alcuni eventi sempre completamente autogestiti. I restanti giorni è prima di tutto un luogo dove si suona dal vivo, tra sale prove e piccole jam session estemporanee nate per caso.

Contrarock è un piccolo villaggio che resiste, dicevo, perché anno dopo anno in tempi di crisi tiene duro crescendo poco alla volta e proponendo eventi di qualità a costi ridotti, richiamando ogni volta centinaia di persone dalla città e dalla provincia. Come nel caso dell’imminente Utòbarfest di sabato 10 e domenica 11 settembre prossimi, una due giorni di concerti gratuiti tra elettronica e rock, evento fiore all’occhiello della programmazione annuale insieme al consueto concertone del Primo Maggio e alla festa di Halloween.

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Contrarock è divenuta negli anni una comunità vera e propria, riuscendo a far gravitare intorno alla sua orbita sempre nuovi musicisti che in questi spazi in concessione dal Comune di Ferrara hanno trovato riparo, tra sale prove, spazi espositivi e sale concerto.
Un circolo culturale a tutti gli effetti che conta oggi oltre duecento soci e guarda avanti con ambizione: da ottobre partirà ad esempio un corso di scrittura creativa con lo scrittore Gianluca Morozzi, ma anche live session e altre serate speciali aperte a tutti i soci. Esperimenti in parte già tentati in passato e che puntano al coinvolgimento attivo della comunità che vive il paese, oltre che dei giovani della zona.


Obiettivo primario che si è dato anche l’attuale Presidente Andrea Marchesin, in carica dal gennaio scorso. Passato, presente e futuro dell’associazione passano anche per il suo entusiasmo e le idee che ha portato durante l’anno in corso.

“Sono entrato a Contrarock attivamente solo nel 2012, oggi ho 26 anni ed ho iniziato, come amiamo dire noi, da “stagista” in cassa durante i festival, poi con il tempo è arrivata la proposta di diventare Presidente… forse anche perché la vecchia guardia iniziava a mettere su famiglia e avere meno tempo, anche se di fatto mi affianca per ogni decisione giorno per giorno”, racconta. Un incarico, quello di Presidente, che Andrea ricopre con costanza, anche perché frequenta le sale prove come musicista da anni.

“Suono il basso con Le Pietre in Tasca e la SouLove Riddim Band, quindi sono qui una sera si e una no… Il 2016 è stato forse l’anno del cambiamento per Contrarock perché l’entusiasmo intorno a noi è cresciuto, abbiamo dovuto costruire una terza sala prove. Abbiamo oltre 50 tra ragazzi e ragazze che le frequentano, ben 11 gruppi musicali attivi. Tante persone nuove e conseguente voglia di “alzare il tiro”, anche solo per passione ed intraprendenza, visto che tutti i ricavati vengono reinvestiti nella scuola, nella manutenzione e nelle migliorie generali.”

A Contrarock vale una regola semplice ed onesta che dovrebbe essere il fondamento di ogni associazione culturale, dove lo scopo non è il lucro ma il benessere collettivo. Certo non un obiettivo semplice ma la formula che negli anni ha fatto si che la macchina girasse (sale prove aperte ogni sera e qualche evento pubblico ogni anno) sembra essere ormai rodata.

“Nessun individuo guadagna un soldo – spiega Marchesin – ma tutti i soci ne ricavano come collettività. Vogliamo organizzare eventi che davvero arricchiscano il territorio. Vorremmo diventare un vero e proprio centro culturale riconosciuto, la musica come fulcro e tutti gli altri tipi di arte intorno: fotografia, danza e scrittura.”

Come nel caso di Utòbarfest, la festa della birra in salsa bavarese che quest’anno sulla scia del concerto del Primo Maggio ha cambiato un po’ veste eliminando i cliché tipici di questi eventi per puntare sulla qualità delle proposte musicali. Niente pretzel, bionde teutoniche che servono boccali traboccanti di birra, via ghirlande e stinchi di maiale: la due giorni di sabato 10 e domenica 11 punta su sonorità elettroniche e rock con band che stanno facendo molto parlare di sé a livello nazionale. Gruppi che scopri volentieri quando ancora devono fare il grande salto verso la notorietà, che tra qualche anno vedrai in tv o sentirai in radio ma ancora si permettono di venire a suonare in un giardino di una ex scuola elementare. “Abbiamo voluto investire in un festival di artisti quasi “emergenti” – racconta ancora Andrea – ma che sono già affermati in realtà e hanno dimostrato il loro valore in tour europei o in America, come nel caso di Moustache Prawn, Panda Kid, Arsenales, o in patria come i Giorgieness, finalisti al Premio Tenco 2016. Sembra incredibile ma saranno con noi sul palco in un piccolo borgo come quello di Contrapò! Certo non mancheranno una scelta di birre eccellenti e cibo genuino preparato dal nostro staff, con prezzi estremamente accessibili.
Una simpatica novità che vorrei segnalare è la pedalata collettiva da Ferrara all’Utòbarfest organizzata da FIAB e Breakless Biciclette Ferraresi. Un modo per lasciare a casa la macchina e venirsi a divertire unendo sport e salute. Partiranno sabato 10 settembre alle 19 da Breakless, in Via della Cittadella, 33/B e domenica 11 alle 17 sempre dal medesimo luogo.” (info: https://www.facebook.com/events/228215797580408/)


Per l’inverno parallelamente alle attività musicali è in arrivo anche un esperimento letterario: la collaborazione con Canto31, associazione bolognese che si occupa di corsi di sceneggiatura e scrittura, porterà a Contrarock un vero e proprio laboratorio dedicato a chi vuole imparare tutti i trucchi del mestiere dello scrittore. Il corso sarà tenuto da Gianluca Morozzi, scrittore bolognese già tradotto in 3 lingue, che ha venduto migliaia dei suoi romanzi in tutto il mondo e abbiamo incontrato in alcune occasioni anche sulle pagine di Listone Mag.
Otto lezioni, ogni venerdì dalle 20 alle 22 a partire dal 7 ottobre. Con lui anche due scrittori ferraresi: Paolo Panzacchi e Stefano Bonazzi, freschi finalisti del premio Nebbia Gialla. (info e iscrizioni: https://www.facebook.com/events/1065563563531835/)

Insomma il piccolo circolo di paese è diventato grande e tanto ha ancora da proporre per chi vorrà tenerlo d’occhio. Trovarlo non è difficile: Contrarock è proprio all’inizio del paese subito prima della chiesa, dopo un piccolo ponte. E poi ci sono i navigatori, i siti e le pagine Facebook, restare aggiornati senza perdere la bussola con le nuove tecnologie è un gioco da ragazzi. Anche in luoghi come questi, portati avanti in simpatia in modo genuino e diretto, come i nostri nonni ci hanno sempre insegnato. Alla vecchia, in parole povere.

1 Commento

  1. Nicoletta scrive:

    BRAVIII!!!!!!!!

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