C’è vita oltre piazza Verdi. Contrariamente a quanto in molti pensano, via Carlo Mayr pullula di idee ed iniziative che non finiscono all’incrocio del Cornetteros e della Maison ma si estendono almeno fino a Porta San Pietro: chiudono attività e ne aprono altrettante al passo con i tempi e le mode, portando aria fresca e gente nuova che investe e sperimenta. Ce lo racconta proprio Giuseppe di Los Cornetteros, autodefinitosi “comare del quartiere” perché in effetti sembra saperne sempre un po’ di tutti ed è da molto tempo uno dei punti di riferimento per i commercianti della zona.

Nuovi locali si affacciano su una delle vie maggiormente sotto i riflettori da anni: punto di accesso privilegiato alla città per i turisti che provengono da sud e centro della “movida” notturna (davvero la vogliamo chiamare così?) degli street bar. Negli ultimi due anni le cose sono migliorate: la riduzione dei posti auto davanti ai locali hanno permesso distese esterne, sono state messe fioriere e delineati spazi dove vivere giorno e notte stando all’aria aperta in buona compagnia. 

La Bottega di Utilla si è spostata più in centro e prenderà il nome di Spazio Aperto (inaugurazione il 14 maggio prossimo), ha aperto da qualche tempo il Ristorante da Mengi poco oltre il Frattino, in piazza Travaglio apre oggi una nuova pizzeria da asporto in un luogo di passaggio a fianco di Porta Paola e sarà gestito dai ragazzi del Gatto Bianco, pochi metri dopo il Saditappo si prepara ad un restyling con tanto di terrazza panoramica sulla piazza, in gestione allo staff del Ristorante Max. Solo per fare qualche esempio certo non esaustivo.

Ieri mattina siamo stati invitati all’inaugurazione ufficiale di Punto Veg, un piccolo bistrot vegetariano che fa il suo esordio in punta di piedi nella scena ferrarese, nell’Emilia dei cappellacci e del ragù, della salama e degli insaccati. Quasi sotto il volto che collega via Carlo Mayr con Via Camaleonte, Jonny e Alice, giordani, figli di un falegname di Betlemme (ma non sono parenti, a quanto pare, di qualcuno molto in alto!) hanno deciso di far diventare della loro passione un lavoro.

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Padre giordano ma madre ferrarese: si conobbero al Parco Massari il primo aprile del 1974 forse per scherzo, forse per qualche pesce d’aprile ben architettato. Alice viene a vivere a Ferrara solo nel 1998, dopo aver lavorato a lungo in settori che nulla hanno a che fare con la ristorazione: suo fratello Jonny dopo studi di grafica 3D la raggiunge definitivamente appena due anni fa.

Il resto è storia recente: da sempre appassionati di cucina, per offrire ai clienti del loro locale sapori che attingano dalle loro tradizioni ma si spingano più in generale nel mondo veg e vegan a 360°, hanno impiegato mesi a far assaggiare il loro falafel agli amici. Per trovare la giusta ricetta che piacesse agli italiani, il giusto mix tra aglio e ceci, tra morbidezza e croccantezza. Sembrano esserci riusciti perché in effetti a mio insindacabile e parzialissimo giudizio è il miglior falafel mai assaggiato, davvero lontano da tanti altri provati in passato. Il primo mese è stato di rodaggio, racconta Alice, ma il passaparola sta funzionando e sembra dare i suoi frutti perché i clienti sembrano tornare soddisfatti.

Il pane arabo proposto viene fatto da un forno di Malalbergo ed è farcito con hummus e falafel, si può assaggiare una morbida focaccia all’olio di oliva con crema di ceci, e i “colori della salute”: cipolla, melanzana, zucchina, peperoni e pomodori. E ancora: crepes vegane con farina di castagna, con crema di cioccolato o cannella sono tra le proposte dolci di Punto Veg.

Punto Veg sarà al Vegan festival il prossimo weekend, in piazza Municipale a Ferrara, un’occasione per conoscere da vicino le loro ricette squisite. E da oggi avremo tutti un motivo in più per spingerci un poco oltre le colonne d’Ercole di piazza Verdi, se già posti come Il Frattino o La Cambusa non vi avevano convinto da tempo a farlo.

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