di Andrea Trombetta (DJ TrombArlo)

Domenica 20 marzo è un giorno speciale. É più di un mese che aspetto questa data, e non perché sorprendentemente da quest’anno si tratta del primo giorno di primavera, bensì perché si realizza un mio sogno (vero sogno, di quelli che si fanno la notte): I Camillas all’Arci Bolognesi di Ferrara, il locale dove abitualmente “metto su i dischi” (col il soprannome di TrombArlo – ndr).

Piera, direttore artistico del locale, conoscendo la mia passione per loro, un secondo dopo aver ricevuto conferma che la serata ci sarà, mi telefona e mi assegna il dj set che accompagna il live.

Difficile spiegare perché adoro I Camillas, non sarebbe possibile certo farlo a chi si è limitato a vederli sul palco di Italia’s Got Talent, o a chi ha ascoltato qualche brano su You Tube. Per amare il duo di Pesaro, attivo dal 2004 e recentemente diventato un trio, devi vederli dal vivo.

Dunque arrivo al locale piuttosto euforico e li vedo a un tavolo con un paio di amici. Ruben Camillas ha già una chitarra in mano, come per fare “riscaldamento” pre-concerto, Piera me li presenta e Zagor mi dice “Ah, allora sei tu TrombArlo, ti seguiamo da tempo e quando mi han detto che c’eri tu a suonare abbiamo detto: finalmente”. Capire se stiano scherzando o no è impossibile, come ogni volta che li senti dire cose sorprendenti dal palco con quel tono serio e quella luce negli occhi.

Per questa serata ho deciso di accompagnarli con una selezione italiana che va dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri, da Celentano allo Stato Sociale, da Nilla Pizzi a Bugo, insomma tutto quello che mi passava per la testa. Tra un pezzo e l’altro mi hanno concesso un’intervista informale davanti ad alcuni spritz e questo è quello che è venuto fuori.

Partiamo dalla composizione della band, Ruben Camillas voce e chitarre, Zagor Camillas voce, tastiera ed effetti. Michael Camillas new entry alla batteria. Come vi è venuto in mente questo nome, cosa significa? Vi siete ispirati a qualcosa?

Zagor: Semplicemente noi due suonavamo già in un gruppo, gli Aerodynamics, poi un giorno ci siamo messi in proprio e dovevamo trovare un nome, e abbiamo detto: come ci chiamiamo? I Camillas, naturale. Non c’è una ragione, ci è venuto in mente e ci piaceva, così è rimasto, poi ci abbiamo tirato su tutta la storia di Zagor, Ruben, Michael, dei fratelli, ma l’idea originale è nata così dal nulla.

Volevo sapere come mai avete deciso l’anno scorso di partecipare a Italia’s got talent. Un ambiente mainstream molto lontano dai vostri circuiti.

Ruben: Vuoi la risposta ufficiale da intervista o il motivo vero?

Mi dite tutte e due poi io scrivo solo quella da intervista.

Z (urlando): Perchè Italia’s Got Talent è il nuovo Indie! I talent sono il nuovo Indie! Facile andare a suonare il rock al Magnolia, vorrei vederli i Ministri se hanno il coraggio di andare a Italia’s got talent con le schitarrate. Vorrei vedere Le Luci ad andare lì a cantare “portami a bere nelle pozzanghere”.

R: Shhh, che qua siamo in casa di Vasco… (poi unisce tre cannucce e finge di bere da terra inventando uno sketch che riproporrà un paio d’ore dopo sul palco)

Foto di Giulia Paratelli

Comunque è stata una cosa positiva a livello di popolarità.

Z: Hai voglia! Già prima suonavamo tantissimo ma adesso arriviamo a 70-80 concerti in un anno, e veniamo sempre chiamati noi dai locali. Poi nessuno ci ha mai accusato di esserci “venduti”, anzi, anche in quell’occasione siamo sempre stati i veri Camillas. Senza comunque diventare fenomeni da baraccone, perché il confine è sottile in quelle occasioni.

Parliamo proprio di questo, io vi adoro proprio perché siete unici, cioè oltre alla grande creatività, esprimete allegria solo a guardarvi, e non deve essere facile essere sempre al 100% in tutte le vostre esibizioni, ognuno ha i suoi alti bassi. E poi quando vai a sentire un cantante “normale” ti aspetti che suoni le sue hit invece voi le stravolgete, improvvisate.

R: Ci piace giocare. I Camillas sono un gioco, sono un bel gioco. E noi ci divertiamo, quando scriviamo le canzoni, quando suoniamo. E la cosa sta andando bene quindi continuiamo così.

Avete anche dei lavori “seri” o riuscite a campare della musica che fate?

Z: Facciamo tante cose legate alla musica, Michael suona anche in un altro gruppo e produce musica, abbiamo scritto un libro (“La rivolta dello zuccherificio”), io faccio anche il dj, organizzo serate, poi Ruben lavora in una cooperativa; suonare nei Camillas ci aiuta ad arrotondare ma non è la nostra unica occupazione, insomma quando mi presento non dico: «Sono il cantante dei Camillas».

Sarebbe bello un giorno!

Z: Per ora non è ancora così ma chissà in futuro, siamo in piena crescita!

Infatti avete iniziato tardi, penso ad alcuni cantanti che a cinquant’anni sono già bolliti e non se li fila più nessuno invece I Camillas sono nel loro momento migliore.

Z: Abbiamo già registrato un album insieme a Flavio Giurato (cantante attivo dagli anni Settanta, fratello del noto conduttore Luca Giurato) e poi ad aprile uscirà il nostro nuovo album, “Tennis d’amor”, che sarà un album più tosto, più tamugno, più rock. Con l’aggiunta di Michael alla batteria anche i nostri live sono più energici.

Come è avvenuto il passaggio da duo a trio?

R: Lui ci ha registrato “Costa Brava” (l’ultimo album, 2013), ci è piaciuto così tanto che gli abbiamo detto: «Tu adesso devi sempre suonare con noi» e così è stato, ed ora anche lui è un Camillas.

“Costa Brava” è bellissimo, anche nelle “Politiche del Prato” c’erano dei pezzoni ma nel complesso “Costa Brava” è migliore, nemmeno un pezzo brutto, così vario poi…

Z: Ma veramente! È anche il nostro preferito finora, ma speriamo che il prossimo suoni ancora più bello!

Come mai il titolo “Tennis d’amor”? Siete appassionati di tennis?

Z: Non pratichiamo sport ma il tennis, pur non essendo esperti in materia, è l’unico che ci piacerebbe giocare e seguire. Mi piace l’idea che tu sei solo lì nel campo a pensare.

R: É tutta testa, il fisico conta fino a un certo punto, poi è tutta testa.

E l’amor?

R: Pensiamo ci sia un parallelismo tra il tennis e l’amore, quando giochi ti piace tanto ma fai anche una gran fatica mentale. Sono entrambe cose bellissime nelle quali soffri.

E infatti il tennis è uno di quegli sport che anche se sei 5-0 e match point puoi perdere se vai giù di testa, nel calcio se accumuli vantaggio poi puoi amministrare fino a un certo punto, e non sei solo, nel tennis non puoi. Anche in amore, fai una cazzata e rischi di perdere tutto in un secondo.

Esatto!

Progetti per il futuro?

Z: Fare un album techno. É la nuova frontiera. Tunz tunz tunz tunz. Facciamo come quel coreano, facciamo il botto, come si chiama?

PSY

Z: Fa morire dal ridere. (mentre Ruben tira fuori il telefono e mette su il video di “Gentleman”)

Ultima domanda, tempo fa suonavate con Calcutta, facevate le serate “Un pacchetto di plastica”, adesso non più. C’è stato un litigio, come avete annunciato su Facebook, o era tutta una burla?

R: Era ovviamente una burla, nessun litigio, semplicemente lui adesso ha fatto il botto, fa sold out ovunque vada, raddoppia le date e noi non riusciamo più a organizzare le serate insieme. Lui è salito al gradino superiore ma nessuna gelosia, anzi siamo molto contenti per lui e in ottimi rapporti!

* * *

E dopo un’oretta salgono sul palco ed è sempre il solito spettacolo. Alternano sapientemente brani vecchi e nuovi, improvvisano, coinvolgono e prendono di mira scherzosamente alcuni elementi del pubblico, ricamandoci sopra storie e tormentoni. La platea, non numerosissima, sta al gioco e segue, divertita e attenta, tutto lo show che termina dopo un’ora e mezza abbondante con una bellissima e folle versione di “Bisonte”, last track delle “Politiche del Prato”, last track di questa splendida serata.

1 Commento

  1. Guido B scrive:

    Grandissimi i Camillas! Quando li ho visti nel prato di casa di Bob Corn era il 2009 e da allora sono fissi i loro cd in macchina che piacciono da matti ai miei bimbi, poi c’è un pezzo tormentone che in assoluto a casa mia viene suonato tutti i giorni, perchè piace al 5enne: “Mi dai fastidio”
    Non sapevo fossero diventati “famosi”…

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