Per i ferraresi appassionati di cinema, la Videoteca Vigor è un luogo accogliente, forse un po’ nascosto, che pochi conoscono. Si trova nel cortile del Cinema Boldini, di fianco al Conservatorio, e appena si entra si respira aria di cinema. Ci si trova davanti a una libreria enorme con film di ogni genere: dal celebre “Blade Runner” al musical cult “The Rocky Horror Picture Show”.

La prima volta che venni qua fu per un corso monografico su Michelangelo Antonioni, ai tempi del liceo: ricordo ancora l’entusiasmo per quella pila di film e libri sul cinema, che mi colpì subito.

L’incontro alla videoteca non poteva iniziare in un modo migliore: il responsabile Franco Balli, che ci accoglie insieme al collega Pier Luigi Guerrini, ha visto da poco il nuovo Macbeth con Michael Fassbender e ne è entusiasta. Lo ha conquistato la presenza di una violenza “leggera”: il sangue come elemento si perde, nonostante il colore dominante del film sia proprio il rosso. Vorremmo continuare a parlare del Macbeth, ma ci attende una bella chiacchierata su questo luogo magico.

Com’è nata la Videoteca?

Nel 1975 nacquero gli “Uffici Cinema”, che erano presenti più o meno in tutte le città. Erano centri, come il cinema Boldini, che acquistavano e noleggiavano film e li proiettavano. Poi scoppiò il videotape, erano anni in cui si usciva con le telecamere dentro borsoni giganteschi, per fare interviste in giro: la televisione si poteva fare a casa. Da lì alla nascita del VHS è bastato poco: la videoteca è nata in quel momento, con l’accumulo delle videocassette. A Ferrara c’era un effettivo bisogno di un luogo in cui proiettare e noleggiare VHS, per gli studenti del DAMS che venivano da Bologna ma anche per gli stessi studenti ferraresi.

Lei quando è arrivato alla videoteca?

Nel 1985, l’anno in cui è nata l’idea di far nascere un luogo come questo proprio in questi spazi. L’amministrazione si è resa conto che non era più possibile gestire il cinema: alcuni costi non erano più sostenibili. All’inizio degli anni ’90 si è completata la visione della videoteca, cercando di sfruttare i locali abbandonati in cui adesso ci troviamo.

Prima della videoteca, cosa c’era in queste stanze?

Proprio la Vigor. L’idea fu di Alberto Ronchi, che riuscì a ristrutturare questi locali abbandonati, un tempo ospitavano un ring in cui si allenavano i pugili. Poi con dei fondi regionali fu possibile creare la videoteca e alla fine del 2003 divenne possibile l’apertura al pubblico. E la cosa bella è stata proprio quella di mantenere la memoria del nome di ciò che era presente prima. Per dare l’idea, quando ci fu l’inaugurazione, proiettammo “Toro Scatenato” di Scorsese per rimanere “in tema”.

Il pubblico come reagì all’apertura di una videoteca in una città come la nostra?

Molto ingessato. Non c’era la possibilità di prestito, ma avevamo dato la fruizione del materiale solo agli insegnanti. Per tenerci sul “prudente”, preferimmo iniziare così. Poco tempo dopo abbiamo iniziato a noleggiare anche audiovisivi.

Foto di Giacomo Brini

E quando avete iniziato ad accumulare tutti i DVD, VHS e libri di cinema?

Dopo l’inaugurazione, ci fu un momento favorevole per i fondi della videoteca e si riuscì ad acquisire abbastanza materiale. Adesso il budget della videoteca è ridicolo, quindi si va avanti con pochissime acquisizioni. Si viaggia su 120-140 titoli all’anno.

Da qualche anno lavoriamo insieme all’Associazione Feedback, che sono dei ragazzi bravissimi e appassionati. Hanno delle ottime idee, sono persone che mi piacciono molto perché privilegiano l’aspetto meno evidente del cinema: organizzano rassegne su autori quasi dimenticati, film che sono passati inosservati, cinematografie che non sono Zalone, tanto per intenderci. Senza nulla togliergli, non c’è nulla nel cinema che debba essere sminuito, ma ci sono tante cose diverse.

Feedback usa questi ambienti, con una convenzione, per le proprie attività (rassegne, corsi). Ci dà assistenza e disponibilità a condurre delle lezioni di cinema, che occupano una buona parte delle attività della videoteca.

Dunque con Feedback vi completate l’uno con l’altro?

Facciamo un lavoro separato ma che va allo stesso tempo di pari passo, e stiamo imparando gli uni dagli altri. Inizialmente si pensava che Feedback portasse anche utenza, invece abbiamo scoperto che la loro utenza è tutt’altra: chi viene qua tramite l’associazione non vuole vedere film o leggere libri della Vigor, ma è interessato ai loro corsi. Invece, piano piano, altri hanno espresso il desiderio di entrare in profondità nell’attività della videoteca, diventando nostri clienti.

Qual è il target di persone che vengono alla videoteca? Tanti noleggiano film? Su che generi si indirizzano principalmente?

Non così ristretto come si potrebbe pensare. L’affluenza è un pò diminuita: ci sono diverse persone che hanno conservato il lettore VHS e vengono comunque a prendere dei film per portarli a casa e guardarseli davanti al televisore. Ma sappiamo anche noi che Internet e lo streaming sono il futuro. Molta gente arriva e ci chiede se può lasciarci i suoi vecchi VHS, ma purtroppo ultimamente non facciamo di queste acquisizioni. In ogni caso ci sono i “fedelissimi” che vengono qua ogni settimana.

Abbiamo sempre cercato di diversificarci dal resto delle biblioteche: la nostra peculiarità è di avere soprattutto autori italiani. L’importante per noi è far trovare qualcosa che magari altri non hanno. Per quanto riguarda gli autori maggiormente richiesti, negli ultimi anni Michelangelo Antonioni ha spopolato, è l’autore più richiesto dai ferraresi. C’è una nuova voglia di conoscerlo (soprattutto dopo la mostra ai Diamanti).

E quindi c’è ancora chi è rimasto fedele ai VHS?

Sì sì assolutamente, però purtroppo è un rischio anche per noi darli in prestito poiché si potrebbero rovinare o bloccare; il VHS, diversamente dal DVD, ha una fragilità dovuta al nastro per cui si blocca facilmente. C’è comunque da dire che se nel VHS si rovina un pezzetto di nastro non si rovina tutto il film, al contrario nei DVD se hanno una riga, bisogna buttare via tutto.

Oltre ad Antonioni, quali autori incontrano di più il gusto del pubblico locale?

Alain Resnais, Lars Von Trier… Già un Scorsese o un Kubrick colpiscono meno di questi tempi. Nonostante Antonioni sia lento, le strutture dei film di Kubrick vengono considerate molto più noiose ultimamente.

Ci sarebbe qualcosa da cambiare, da migliorare?

Quello che manca agli utenti è di “sfogliare” il prodotto, e stiamo cercando di capire come poterlo realizzare. Ci piacerebbe avere un monitor touch screen con cui far sfogliare agli utenti le copertine dei film, come non sarebbe male poter avere più spazio a disposizione. Anche per poter offrire uno stimolo in più ai visitatori, giovani e non.

A voi cosa piace? Cosa ne pensate del fenomeno Zalone?

Zalone ha fatto degli incassi da spazzare via tutti gli altri, e non essendo una comicità basata sulla parolaccia secondo me piace proprio per quello (pure a me). Se dovessi dire un mio film preferito, punterei su “Il Dottor Stranamore” di Kubrick, o anche “Shining”.

Cosa vi appassiona di più del fatto di poter lavorare in una videoteca?

Il fatto di poter dare qualcosa alle persone che vengono qui e cercano una sintonia, vedere le facce contente appena escono da qua, quello è il massimo. Il contatto che si crea è quello che appaga di più.

Lascio la videoteca con tre dvd di Scorsese a carico. Torno a casa, metto su “L’età dell’innocenza” e mi rendo conto di quanto sia bello potersi godere un film come questo a casa propria. Dite che la Vigor abbia fatto il suo dovere? Io dico di sì.

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