Un anno fa abbiamo stilato in redazione una lista di buoni propositi per il futuro 2015 in arrivo. Quando quest’anno ci siamo trovati alla consueta cena di Natale abbiamo scoperto rileggendoli a voce alta che pochissimi si sono davvero avverati. Quindi perché illuderci ancora? A questo giro abbiamo deciso di stilare invece un elenco dei cattivi propositi. Quelle cose che pur sapendo essere sbagliate vogliamo continuare a fare, quei piccoli peccati su cui essere indulgenti con noi stessi un altro anno ancora, perché in fondo ci rendono umani e più interessanti. Avremo cura di annaffiarli ogni giorno, perché diventino sempre più rigogliosi in noi anche nel 2016, capito che roba?
E i vostri quali sono? Auguri di buon anno, intanto!

  • Continuare a fare colazione con la pizza avanzata dalla sera prima
  • Essere sedotta dal lato oscuro del divano
  • Rosicare
  • Attaccare quadri storti
  • Perseverare nell’indisponenza con i vicini e il proprietario di casa
  • Continuare a non ascoltare quello che non voglio sentire
  • Non studiare non lavorare non guardare la tv. Non andare al cinema e non fare sport
  • Dare consigli che non seguo
  • Andare comunque a votare alle elezioni
  • Andare a letto tardi
  • Perseverare nel ritardo (la mia velocità è sacra quanto la tua)
  • Continuare a rompere il cazzo durante i giochi da tavolo
  • Fumare una sigaretta ogni tanto
  • Non decidere per tempo cosa fare facendo tutto all’ultimo momento
  • Continuare a pensare che siano uno sport il sollevamento forchette ed i 100ml di vino rosso
  • Vivere ogni giorno con rabbia e stile
  • Non suggerire a nessuno foto fiche da pubblicare su Instagram
  • Smettere di credere nella sveglia delle 9
  • Lottare a favore della parità dei sessi continuando a lasciare la tavoletta alzata
  • Rinviare la data della laurea altre dieci volte
  • Dimenticare ombrelli in posti che poi non ricordo
  • Dire la verità
  • Mangiare ogni cosa senza ritegno come se avessi ancora vent’anni
  • Accettare una chiamata skype alle tre di notte con quel ragazzo che ti ha già mollata una decina di volta anche quando hai la sveglia alle sette
  • Continuare ad avere la testa fra le nuvole e le gambe in acqua
  • Dare risposte acide in modo gratuito, guardare la faccia sconcertata del mio interlocutore e ridere tra me e me
  • Plata o plomo
  • Continuare a perdere le cose con leggerezza
  • Dire a tutti che sto smettendo di fumare e riprendere a farlo dopo un paio di settimane
  • Non rispondere mai al telefono a numeri sconosciuti
  • Non opporre resistenza alle lusinghe della pigrizia
  • Scrivere un articolo per Lercio
  • Arrabbiarmi
  • Appallottolare magliette in armadio invece che piegarle
  • Perseverare ad essere infinitamente pesante
  • Andare a letto con i calzini per poi disperderli tra le lenzuola
  • Trovare sempre qualcosa di più importante da fare di ciò che è veramente importante
  • Far suonare 4 volte la sveglia prima di alzarmi
  • Importunare gli adolescenti che limonano per strada urlando “eeehhh!” con tono di chi li ha scoperti
  • Coltivare la mia porzione quotidiana di asocialità
  • Perdere tempo sui social network leggendo cose inutili delle vite altrui
  • Continuare a finire i lavori che non mi piacciono all’ultimo, a volte in ritardo
  • Scrivere sui muri e sotto i mobili, perdere fogli di appunti
  • Continuare ad alzarmi tardi al mattino e sentirmi in colpa per aver buttato via la giornata
  • Prendersela pubblicamente con i privati custodi della sicurezza dei parcheggi messi per tutelarci dall’uomo nero
  • Perseverare nel non prestare attenzione ai nomi delle persone quando si presentano
  • Aspettare il cadavere sulla riva del fiume e, quando passa, essere già sull’altra sponda a ballare in una festa gitana
Illustrazione di Laura Massaro

Illustrazione di Laura Massaro

Lascia un commento

Prima di lasciare il tuo commento, ricordati di respirare. Non saranno ospitati negli spazi di discussione termini che non seguano le norme di rispetto e buona educazione. Post con contenuti violenti, scurrili o aggressivi non verranno pubblicati: in fondo, basta un pizzico di buon senso. Grazie.