È una di quelle tipiche serate ferraresi con nebbione, umidità, voglia di coperta di pile e chi più ne ha più ne metta. Non c’è voglia di allegria nell’aria, c’è soltanto bisogno di riposo e calore.

Nonostante ciò, io, il mio vecchio compare Francesco e la sua vecchia Panda decidiamo di partire in direzione di Occhiobello, per assistere allo spettacolo teatrale “Nuova Barberia Carloni”, prodotto dalla compagnia Teatro Necessario di Parma. Al buon Francesco avevo soltanto chiesto di accompagnarmi “di là da Po” per un affare urgente e aveva accettato a scatola chiusa: quando poi ho pronunciato la parola “teatro” gli si sono sgranati gli occhi dalla paura. Sapevo che avrebbe cambiato idea.

Dal titolo e dalla locandina dello spettacolo ci si poteva effettivamente aspettare di tutto, da una rappresentazione per bambini a una commedia teatrale contemporanea. La realtà è che “Nuova Barberia Carloni” è tutto ciò, ma anche di più: è un mix di teatro, musica (dal vivo) e circo. Sì, proprio circo: difatti i tre attori Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori hanno iniziato le loro carriere con il teatro, per poi dedicarsi all’arte circense, inserendoci pure un pizzico di comicità. Anche se comicità è dir poco: per rendere l’idea, il pubblico si è letteralmente “sbigattato” dalle risate, senza un momento di tregua.

I tre attori sul palco non parlano, ma si muovono, cantano, ballano, suonano e accolgono il pubblico all’interno della loro neonata barberia di provincia. Perché poi, proprio una barberia? L’idea nasce dal regista Mario Gumina, che ha svolto un viaggio in Sicilia, esplorando le vecchie botteghe di paese, ancora simili a quelle di inizio ‘900, in cui si svolgevano operazioni di microchirurgia, oltre ai più semplici trattamenti di barba e baffi.

Il clou arriva a metà “inaugurazione” della Barberia, quando alcune “vittime” del pubblico vengono chiamate sul palco: i tre barbieri burloni scendono infatti in platea per distribuire dei bigliettini, in cui si è gentilmente invitati a salire sul palco per un taglio gratuito. Una delle due vittime è stato il paziente Francesco, che con fare preoccupato e sornione si è concesso ai tre clown, che hanno finto un taglio di capelli sulla sua chioma ricciuta. Nonostante la preoccupazione di dover rinunciare a una parte della sua preziosa chioma, è tornato contento al suo posto, meritandosi un applauso per il suo coraggio da cavia teatrale.

Finito lo spettacolo, come durante un incontro fra vecchi amici, i “barbieri” Adorni, Bianchini e Mori si sono seduti un paio di minuti a fare quattro chiacchiere con il pubblico e rispondere alle domande più strambe. Più il teatro in cui ci si esibisce è piccolo, hanno raccontato, più l’atmosfera è riunita e ci si sente a proprio agio, in sintonia ed empatia con tutti.

Il bello della serata è stato il rapporto diretto tra gli attori e gli spettatori in platea, coinvolti, come detto, anche in prima persona. Si è riso veramente ad ogni espressione dei teatranti, nonostante fossero evidenti impegno e fatica fisica. Unendo infatti il mondo circense al teatro, si sono viste vere e proprie acrobazie: salti stile jive, prese su prese da fare invidia al Circo Orfei.

“Nuova Barberia Carloni” non è di certo una passeggiata! Come ci svelano gli attori, in Italia questo genere di teatro contemporaneo dev’essere ancora pienamente capito e non sempre riscontra pareri positivi tra il pubblico, ma a Occhiobello non è stato di sicuro così. Io e Francesco torniamo dunque a casa, in mezzo all’amato/odiato nebbione, ridacchiando ancora sotto i baffi per le gag e le “stronzate”, così definite da Jacopo Maria, dei vecchi Carloni (pure un po’ burloni).

1 Commento

  1. Riccardo Roversi scrive:

    Ragazzi, non prendetevela (siete così bravi), ma PO’ si scrive con L’APOSTROFO e non con l’accento.

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