Non è niente di deciso, e l’assessore responsabile alla cultura Massimo Maisto ci tiene bene a precisarlo, ma il teatro anatomico, sito all’interno di palazzo Paradiso, potrebbe venir aperto al pubblico e la conferma di ciò arriverebbe tempo qualche settimana. Ne vengo a conoscenza attraverso un intervista concessami dallo stesso assessore in merito ad un bell’esempio di partecipazione cittadina. Ma partiamo dall’inizio.

Il teatro anatomico risale al Settecento, realizzato ad opera dell’anatomista Giacinto Agnelli e dell’architetto Francesco Mazzarelli. Spazi del genere sono presenti in Italia solo in sette città, i più vicini a Ferrara si possono visitare a Padova e a Bologna. A differenza di questi ultimi l’esempio ferrarese non è dotato di un entrata indipendente, vi si accede solo attraverso la Biblioteca Ariostea, e ciò ha da sempre creato un grosso ostacolo, permettendone l’apertura al pubblico solo in occasioni speciali o legate a precise iniziative.

Attualmente chi vuole visitare il teatro deve effettuare una richiesta scritta, anche tramite e-mail, al responsabile Fausto Natali. La struttura è destinata ad essere sì regolarmente utilizzata, ma per lo più per lo svolgimento di attività concordate con le scuole o gli istituti. In più non sono da sottovalutare le caratteristiche stesse del luogo che contribuiscono a rendere il tutto più ostico. Il teatro è piuttosto piccolo e permette di accogliere un numero limitato di visitatori alla volta, per non parlare poi dell’accesso non esattamente agevole alle persone disabili. Queste difficoltà sarebbero ovviamente superabili se lo spazio fosse dotato di una propria autonomia che però, per natura, non può avere. Inoltre, come spiega l’assessore Maisto «un problema non secondario è la carenza di personale legata all’impossibilità di assumerne di nuovo a causa del blocco del turn over, blocco che fino all’anno scorso era totale, quest’anno parziale. Inoltre bisogna considerare che il personale di palazzo Paradiso si occupa principalmente del servizio bibliotecario e sarebbe forse difficoltoso indirizzarlo a nuove mansioni».

Foto di Pier Paolo Giacomoni

L’attuale destinazione del teatro ha colpito due studenti che regolarmente frequentano la biblioteca: Ruggero (medicina) e Antonio (architettura). I due sono venuti a conoscenza dell’esistenza della struttura per puro caso, accorgendosi dell’insegna che si affaccia sul cortile interno. Hanno provato a chiedere informazioni a riguardo e, scoprendo che l’accesso non è immediato, hanno deciso di scrivere una lettera, inizialmente priva di un destinatario, che ha poi trovato come referente finale l’assessore alla cultura Massimo Maisto.

Nella lettera i due studenti riconoscono le difficoltà amministrative e strutturali che impediscono un accesso libero al teatro anatomico ma ne sottolineano anche il valore storico e culturale e chiedono, ove possibile, una ricalibrazione dei valori in gioco, dove il servizio bibliotecario e il teatro non si opprimano a vicenda, in modo che anche quest’ultimo possa, insieme alla biblioteca, essere incluso nella vita pubblica attraverso la predisposizione di un programma di visite. L’idea è quella di inserire il più possibile questo spazio nell’esperienza di tutti i giorni, magari realizzando più attività culturali al suo interno per rendere possibile un incontro tra il passato, di cui è portatore, e la Ferrara di oggi – cosa che in effetti è già avvenuta nelle rare occasioni che lo hanno visto protagonista di brevi spettacoli. Tutto ciò, sottolineano Ruggero e Antonio, «senza voler sollevare inutili critiche ma cercando invece una possibile forma di dialogo, che metta in risalto la situazione e trovi una possibile soluzione al problema».

L’intervista con l’assessore Maisto ha per oggetto quindi il teatro, la sua attuale destinazione, la lettera dei due ragazzi e la possibilità, se esiste, di un utilizzazione diversa. É in questa occasione che l’assessore mi spiega quali sono stati gli ostacoli che hanno impedito, e continuano di fatto ad impedire, l’apertura al pubblico. «La necessità di effettuare delle scelte nette, il salvaguardare il patrimonio culturale già accessibile, evitare la chiusura di strutture come la biblioteca Aldo Luppi, hanno di fatto assorbito gran parte dell’attenzione che l’amministrazione dedica costantemente allo scenario culturale ferrarese. Inoltre bisogna fare i conti con le caratteristiche dei luoghi e i costi che comporta ogni attività all’interno degli stessi, per non parlare delle difficoltà legate al personale. Una serie di valutazioni che non sempre sono immediate. Tutto questo ha reso difficile l’apertura di “nuove” strutture come il teatro anatomico, ma non solo, basti pensare anche alla tomba del Tasso, restaurata da un anno e ancora non visitabile. Nonostante questo l’impegno dell’amministrazione è tutt’ora dedicato ad un rafforzamento dello scenario culturale, e in particolar modo del Polo delle Carte, il servizio bibliotecario ferrarese. Questo comporterà, nel tempo, la possibilità di realizzare una sezione ragazzi della biblioteca presso Casa Nicolini, sezione oggi situata all’interno dell’Ariostea proprio davanti l’entrata principale del teatro anatomico».

Per ciò che riguarda il teatro, sottolineando l’impossibilità di effettuare promesse al riguardo, il vicesindaco Maisto anticipa alcuni cambiamenti: «si sta pensando ad una sua possibile apertura attraverso un sistema di prenotazioni per permettere delle visite turistiche il sabato pomeriggio. Naturalmente tutto questo è solo un idea, ma la conferma di tale progetto e la sua possibile realizzazione arriverà in breve tempo, entro qualche settimana».

L’apertura pomeridiana dell’Ariostea, lasciando chiuse le sale superiori, arginerebbe il problema della carenza di personale non danneggiando il servizio bibliotecario.

È bello pensare che vicende di questo tipo mettano in risalto come le iniziative dei cittadini non sempre finiscano nel dimenticatoio, o si incastrino senza speranza nelle maglie burocratiche. Forse a volte la partecipazione – se effettuata con i mezzi adeguati – paga, o almeno così si spera.

1 Commento

  1. Piccoli tocchi di Teatro scrive:

    Un luogo fuori dal tempo 😀

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