Guizzo fiutato dall’istinto o soluzione pensata dalla ragione, lo scatto fotografico è uno dei portavoce più potenti della realtà. Restituisce le cose che il tempo consumerebbe, costringendo l’osservatore a doverci fare inevitabilmente i conti. Nel mare magnum del web viaggia decisamente più veloce di un romantico messaggio in bottiglia. Sarà forse per questa sua innata caratteristica, per il suo essere potenziale e dirompente veicolo di testimonianze, che il reportage si affida a esso per raccontare persone, luoghi, storie, senza fare necessario ricorso alle parole. D’altronde immortalare in che modo la realtà si manifesta, diventa prezioso per riflettere sulle sue armonie e sulle sue storture.

C’è un progetto, ideato da un fotografo italiano, che punta proprio sulla realizzazione gratuita di reportage a favore di realtà che si dedicano a temi sociali, ma non dispongono di risorse finanziarie per promuovere la comunicazione delle proprie campagne. L’impatto della fotografia, dunque, come elemento di sensibilizzazione e come tentativo di cambiamento. ‘Shoot 4 Change’ è il nome dell’iniziativa no profit, che da blog gradualmente si trasforma in un autentico network, raccogliendo l’adesione di volontari sia in Italia che all’estero.

La condivisione in tempo reale dei contenuti sulla piattaforma www.shoot4change.net diventa così un riferimento per coloro che intendano prestare il proprio servizio di documentazione creativa. Abbiano essi a disposizione fotocamere reflex professionali, oppure si servano di strumenti più profani della tecnologia come gli smartphone. La portata social degli argomenti condivisi e il rapporto di gratuità fra fotografo e associazione coinvolta non intendono tuttavia minare il diritto di proprietà intellettuale dell’autore degli scatti.

Anche a Ferrara si è recentemente costituito un gruppo di ‘Shoot 4 Change’. A metterlo in moto, la referente Francesca Mascellani, da tempo appassionata di fotografia oltre che redattrice di Listone Mag. Momento di confronto fra gli aderenti all’iniziativa sono le riunioni informali del gruppo. Uno degli ultimi incontri avviene all’interno di un locale del centro, nella sera di un mercoledì universitario, animato dai festeggiamenti per le lauree. Una serata di ritrovo insieme agli altri fotoreporter, che fornisce un’ulteriore opportunità di comprendere come gli ‘shooter’ portano avanti l’attività del gruppo. Il portatile di uno dei ragazzi conserva quattro diversi servizi fotografici legati al progetto sociale che stanno seguendo. Più punti di vista per raccontare una medesima storia, dove il dettaglio che sfugge all’occhio dell’uno, è catturato dall’occhio dell’altro. Il risultato provvisorio è una carrellata fotografica di istantanee dalla particolare intensità. Dalla quantità del materiale raccolto si passerà, nella fase successiva, alla qualità degli scatti migliori. Procedere in maniera corale, in un certo senso, aiuta a leggere il lavoro da svolgere sotto molteplici prospettive. Di questo e di diversi altri argomenti abbiamo discusso proprio con Francesca.

Foto di Shoot 4 Change Ferrara

Come hai conosciuto le attività di ‘Shoot 4 Change’?
Ho iniziato a cercare informazioni su internet. Poi ho contattato Antonio Amendola, presidente e fondatore del network.

Ci racconti le finalità di questo progetto?
‘Shoot 4 Change’ raccoglie non solo fotografi, ma anche designer, grafici o videomaker, che prestano il proprio tempo e il proprio impegno gratuitamente a favore di Ong o di iniziative sociali.

I fotografi volontari sono professionisti?
Ci sono anche professionisti, ma la maggior parte è composta da non professionisti.

Le proposte dei servizi da realizzare arrivano dai fotografi volontari?
Sì, è il volontario che decide a modo suo il tipo di contributo da dare al progetto.

Come è nata l’idea di costituire un gruppo ferrarese di ‘Shoot 4 Change’?
Ci sono già alcuni gruppi in Italia. Io ho contattato alcune persone del territorio che conoscevo, ad altri sono arrivata tramite Facebook.

Quando è nato il gruppo?
A dicembre dell’anno scorso.

Quanti volontari conta?
Formalmente una cinquantina. Ma i più operativi sono circa in quindici.

Da chi è composto?
Ognuno di noi proviene da esperienze diverse. Ci sono alcuni fotografi ferraresi, e altri che abitano qui per lavoro. Qualcuno è anche un professionista, ma è comunque la passione per la fotografia ad accomunarci.

Quando vi incontrate?
In un paio di mesi ci siamo incontrati a Ferrara, più o meno, una volta ogni dieci giorni.

C’è un progetto al quale vi state dedicando?
Abbiamo pensato di iniziare la nostra attività con un progetto di gruppo legato al territorio.

Ci racconti qualche dettaglio?
L’idea è di raccontare la quotidianità della comunità pakistana che vive a Portomaggiore.

C’è un criterio al quale state facendo riferimento, come gruppo, per la documentazione?
Stiamo seguendo un percorso suddiviso per aree, che comprende la religione, il lavoro, la scuola e lo sport.

Avete già realizzato delle foto?
Sì, in due occasioni, durante la celebrazione di un rito religioso.

Quando ultimerete il progetto?
L’iniziativa prevede la realizzazione di una mostra, il prossimo 25 maggio, in occasione della festa del volontariato di Portomaggiore.

Altri progetti in cantiere?
Il Centro servizi per il volontariato ci ha chiesto di documentare un progetto di contrasto alla povertà, a favore delle famiglie più disagiate.

Vi spostate anche fuori Ferrara?
Sì, abbiamo in programma di documentare con un reportage le attività di Portobello, un emporio sociale presente a Modena.

Nel vostro gruppo, in che modo vengono prese le decisioni su come operare?
Si vota con la regola della maggioranza, anche se l’obiettivo è di raggiungere l’unanimità. Per esempio, ultimamente abbiamo discusso sull’uso dei colori nelle foto per il progetto. Solo un fotografo propendeva per il bianco e nero, mentre tutti gli altri hanno scelto di optare per i colori.

2 Commenti

  1. Francesca scrive:

    Grazie ad Antonio Amendola (non Giuseppe) che ci ha supportato dall’inizio! Grazie a Giuseppe per l’articolo! E grazie a tutti i ragazzi che hanno intrapreso con me quest’avventura! Il gruppo è aperto, chi volesse aggregarsi ci contatti liberamente!

  2. vinny scrive:

    Complimenti per la forma e il contenuto!

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